EX ROSSAZZURRI – Mascara: “Catania, resettare e ripartire. Ora serve solo unione. C’è il potenziale per uscire da questo momento”

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Ospite della trasmissione ‘Big Chance’ a cura di Chancebet News, una delle bandiere storiche del Catania, Giuseppe Mascara, ha parlato del momento negativo rossazzurro:

La società non ha mai promesso di salire dalla C alla B, bisogna pazientare perché è stato detto più volte di programmare nel medio/lungo termine. Non sono molto d’accordo con i fischi piovuti dagli spalti del Massimino dopo i primi 30 minuti. La squadra va sostenuta. A risultato ottenuto, si può esprimere il proprio consenso o dissenso com’è giusto che sia. Fuori casa è probabilmente venuta a mancare l’unità d’intenti. Ci sono elementi nella rosa che non si sono ancora calati nella parte. In questo momento “fare a botte” non serve a nulla. Adesso serve solo unione, è troppo facile dare la colpa al Tabbiani di turno o al vicepresidente Grella”.

Il Catania ha il potenziale per uscire da questo momento, ha un allenatore ben preparato che gode del sostegno da parte della società. La squadra etnea non ha giocatori di profondità, pochissimi saltano l’uomo, non c’è un centrocampista d’inserimento. Quello mostrato fino ad oggi è un 4-3-3 scolastico. Se i calciatori acquistati durante la stagione estiva non danno le risposte che il mister cerca allora bisogna pescare dalla primavera. Ci sono tanti ragazzi che amano la maglia rossazzurra, perché non puntare su qualcuno di loro. Facile sostituire Tabbiani in un momento come questo? Il Catania ha un ottimo organico, è la squadra che ha vinto 4-0 a Caserta. Chiunque vorrebbe sedersi sulla panchina rossazzurra quindi non credo sia così difficile”.  

A mio modesto parere il provvedimento verso Rizzo non è stato gestito al meglio. Solo i calciatori possono trov. are la quadra per uscire da questa situazione poco felice. È importante lasciare alle spalle i fatti negativi. Il mister avrà poco tempo per fare mente locale sulla sconfitta contro l’Avellino, importante reagire già mercoledì contro il Brindisi. Non esiste il ‘giocare contro la propria squadra’, è un pensiero assolutamente da scartare nel calcio. Il rigore di Chiricò è stato come un macigno per il calciatore più fantasioso degli etnei perché non è stato in grado di rialzarsi nei restanti minuti di gara”.

“Siamo abituati a trovare sempre il pelo nell’uovo, prima il gioco, poi la preparazione atletica. Chi dice che questi ragazzi non lavorano, sono professionisti e da professionisti si mettono agli ordini dell’allenatore. La società ha creato un progetto per salire subito dalla D andato a buon fine. Adesso è importante resettare queste prime 10 partite per ripartire più forti di prima facendo cambiare pensiero ai più scettici. Nella rosa del Catania c’è del materiale, ragion per cui si può parlare di sostenibilità. Si possono far crescere i più giovani o mettere mano al portafoglio durante la finestra di mercato invernale perché a Catania non esiste una fase di stallo”.

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