LUCARELLI: “Con Grella sintonia immediata, società solida. Ho bisogno di gente che ci creda, togliendosi lo zainetto da 100 chili sulle spalle”

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foto Catania FC

Presentato alla stampa il neo allenatore del Catania Cristiano Lucarelli, che in realtà non ha bisogno di presentazioni essendo tornato nella città dell’Elefante dopo le due precedenti esperienze sulla panchina rossazzurra in Serie C. Proponiamo di seguito la prima parte della lunga conferenza stampa:

“Ormai ci conosciamo tutti, a parte alcuni volti nuovi e gente con qualche capello bianco in più, ma seguite costantemente con passione le sorti del Catania. E’ stato tutto abbastanza improvviso e veloce. Anche per via di questa nuova regola che permette la possibilità di allenare subito dopo un esonero. Con Vincenzo Grella siamo entrati subito in sintonia. Dopo una chiacchierata di un paio d’ore a Roma sembrava ci conoscessimo da una vita, abbiamo avuto sintonia immediata sulle idee, sul futuro e sul mio ruolo all’interno del club. Devo dire che ho percepito anche la forza economica di questa società ma ho apprezzato più che altro il fatto di non avere l’anello al naso. In Italia quando arriva una nuova proprietà soprattutto straniera nel mare un po’ inquinato di questo calcio, gli squali si moltiplicano. Io ho avuto la sensazione di una società solida che non vuole farsi mettere in mezzo ai vari giochetti che ci sono in questo sport, avendo ben chiaro il loro progetto con intenzioni reali. Questo ha fatto sì che anche davanti a delle possibilità che mi potevano permettere di rimanere in una categoria che mi sono guadagnato ho scelto di tornare, ed io sapevo dentro di me che prima o poi sarei tornato. Non pensavo così velocemente ma con la società di Pelligra il ritorno è stato più rapido. Nelle parole di Grella ho sempre sentito la certezza di raggiungere l’obiettivo. Il mio non è un ruolo semplice ma questa piazza non è per tutti, né per i calciatori né per gli allenatori. Per stare qui ci vogliono determinate caratteristiche, conoscenze di campo ma anche sopportare il peso di chiamarti Catania e di essere condannato a vincere sempre e comunque. Ho pensato fosse giusto provare a dare quella sgasata per qualcosa che in passato per una traversa come nel 2018, oppure per un palo di Barisic a Terni ci è sfuggita di un niente. Stavolta devo fare in modo di riuscire ad agguantarla. Ci vorrà del tempo, sono convinto di farcela. E’ arrivato il momento di farcela”.

“Grella mi ha chiamato lunedì a mezzogiorno, ci siamo dati appuntamento per le 9 del martedì mattina, poi si è fatto risentire venerdì e questo mi ha confermato quanto lui nelle scelte sia molto più meticoloso, questo non mi ha offeso ma mi ha fatto capire che nonostante le pressioni della piazza che spingeva per il nuovo allenatore, lui è rimasto lucido, si è beccato le critiche ma ha avuto polso nella situazione, in un mondo del calcio molto schizofrenico questa sua calma olimpica mi ha dato quelle certezze che ricercavo. Mi è piaciuto molto il suo autocontrollo in un momento di grande difficoltà. Lui ha parlato giustamente anche con altri allenatori, facendo quello che un dirigente di calcio con un progetto serio deve fare. Non ha ragionato di pancia. A pelle sentivo che mi avrebbe richiamato, ero tranquillo però ho apprezzato la sua calma in quei momenti in cui veniva attaccato da tutti”.

“A Catania alleno sempre in situazioni di difficoltà, quasi mi sarei preoccupato se fosse stato tutto tranquillo (sorride, ndr). La natura non ha messo per caso il vulcano a Catania ed i catanesi hanno assorbito assolutamente il calore del vulcano perché sapete meglio di noi che questa è una piazza bella movimentata e tosta che vuole vederti in faccia ogni giorno, in una maniera abbastanza determinata. Non mi spaventa la situazione attuale perché questa squadra ha dei valori. Alcuni di questi giocatori li ha trattati la Ternana in B e non giocano in C, per me questa è una grande sorpresa. Questa squadra è possibile migliorarla come tutte le squadre, Grella mi ha dato tutte le rassicurazioni del caso ma se io oggi pensassi al mercato di gennaio, avremmo già perso in partenza e perderei solo tempo. Il mio obiettivo è cercare di fare più punti possibili da qui alla sosta natalizia chiedendo anche un grande supporto al nostro ambiente, aiutando i calciatori a farli esprimere nella maniera giusta. Devo soprattutto lavorare sulla testa perché questi calciatori sanno giocare a calcio, molti di loro li conosco, dobbiamo solo sbloccarci mentalmente e mettere insieme qualche risultato, uno dietro l’altro, fare un filotto di risultati e riacquistare quell’autostima e fiducia che oggi fa sembrare questa squadra anche più brutta di quello che realmente è”.

“Al di là della condizione atletica non credo che a questo punto della stagione ci possa essere una squadra che abbia la totalità dei problemi derivanti dalla preparazione atletica. C’è un problema soprattutto di pochezza di autostima per via dei pochi risultati raggiunti, ne sono convinto. L’unica medicina è vincere le partite. Ho detto ai ragazzi di togliersi lo zainetto da 100 chili sulle spalle e di sorridere un po’ di più perché arrivare al campo preoccupati non aiuta e quindi va tolto il peso di una maglia che non pesa come le altre in questa categoria, ha un peso specifico diverso per storia e passione, bacino d’utenza. Magari alcuni ragazzi che vengono da piazze più piccole possono avere qualche difficoltà in più rispetto a chi è abituato a stare in una piazza del genere. I ragazzi sono stati scelti dalla società per fare fronte a questo campionato, per loro questo deve essere motivo d’orgoglio, non un peso. Perché nelle situazioni facili siamo tutti bravi, la differenza tra i calciatori veri e i calciatori è proprio nella capacità di tirarsi fuori dalle difficoltà”.

“Che il Catania non prenda molti gol è un punto di partenza. Poi squadra, società ambiente hanno bisogno del risultato e noi adesso dobbiamo tirare fuori le unghie e i denti. L’ho detto anche ai ragazzi. Ho bisogno di gente che ci creda. La situazione di classifica non è semplice però il campionato è ancora lungo e non sono il tipo che getta la spugna. Assolutamente no. Qui c’è un progetto che per certi versi può sembrare simile a quello accaduto due anni fa a Catanzaro, quando a gennaio vennero fatti innesti importanti, altri a giugno e l’anno scorso sappiamo quel che è stato fatto lì. A noi però non piace aspettare un anno e mezzo, in un modo o nell’altro vogliamo trovare il modo di metterci in mezzo alle scatole di tanti che pensano che il Catania non faccia più parte di un certo tipo di discorso”.

“A parte il lavoro non conosco altri modi per superare il momento. Questa squadra mi piacerebbe che recuperasse tutti gli infortunati, abbiamo anche chi si allena che deve gestire alcune situazioni fisiche. Vorrei recuperare tutti e ad una condizione accettabile, poi le soluzioni si trovano. Io un’idea su come schierare tatticamente la squadra una volta recuperati i giocatori ce l’ho. E’ una squadra che dà parecchie soluzioni sul piano tattico. Da domani faremo un doppio allenamento, cercheremo di capire da qui a sabato se quello che abbiamo fatto può essere appreso nel breve e proposto subito oppure se è preferibile essere più conservativi per la prima partita. Ho un’idea ben chiara in testa dal momento della telefonata di Grella, vedendo anche i giocatori. Chiricò? Devo lavorare con lui per migliorare alcune situazioni di gioco che possono dare dei vantaggi alla squadra. Chi ha vinto questo campionato lo ha fatto perché aveva due giocatori di pari valore nel ruolo. Tra infortuni, calo fisico e momenti particolari se tu hai giocatori di pari livello le performance della squadra rimangono assolutamente inalterate”.

“Tutti i dati del GPS sugli allenamenti e le prestazioni della domenica ci daranno modo di capire come è stato fatto il lavoro e come migliorare questa condizione ma sono convinto che è la mancanza di risultati a far sembrare la condizione peggiore di quello che effettivamente è. Oggi, ad esempio, siamo riusciti ad allenare l’alta intensità. Non significa che sabato voliamo in campo, ma continuando a lavorare così nel tempo si vedrà una squadra più brillante, se poi riusciremo ad accompagnare questi allenamenti con i risultati sembreremo ancora più belli, biondi e con gli occhi azzurri. Ci sono anche cinque cambi che ti danno la possibilità di avere dei giocatori freschi a disposizione. Voglio rendermi conto se davvero c’è un deficit in questa squadra nella preparazione atletica oppure se è un deficit fisiologico e rifioriscono con i risultati, poi il calcio è fatto anche di strategie. Per come li ho visti allenare oggi, ho avuto la sensazione che la squadra non fosse al massimo soprattutto per via dei risultati. Tabbiani? E’ un allenatore interessante, soprattutto l’anno scorso a Fiorenzuola ha fatto delle buone cose, ha delle buone idee. Ovviamente poi tutte le belle idee devono essere accompagnate dal risultato. Ci siamo passati un po’ tutti, ma di sicuro cura la parte tattica e troverà una squadra molto ricettiva anche grazie al suo lavoro”.

===>>> LUCARELLI: seconda parte della conferenza stampa

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