RAPISARDA: “Catania come un figlio in difficoltà. Adesso dobbiamo solo pensare a salvare la categoria. Tifosi, stateci vicino”

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foto Catania FC

Il capitano rossazzurro Francesco Rapisarda, ai microfoni della trasmissione ‘Futura Gol’, su TRM, parla dello scenario preoccupante in casa Catania quando mancano poche partite alla fine del campionato con il rischio di sprofondare in zona playout.

“E’ impossibile nascondere quello che dice la classifica. Sappiamo tutti che le aspettative erano ben altre ma ci troviamo in questa situazione. Lo abbiamo detto tante volte, dobbiamo reagire assolutamente. Non possiamo pensare in questo momento ai playoff, sarebbe da stupidi. Pensiamo a 360 gradi, invece, al campionato. Mi rendo conto che è assurdo dirlo, ma adesso c’è da salvare la categoria. Poi magari, chi lo sa, potremo pensare ad altro. Mi sono sempre preso le mie responsabilità. Pensate che la squadra non sia unita perchè i risultati non arrivano, ma vi assicuro che il gruppo è unito. Non è vero che la squadra non sia stata vicina a Marsura in occasione dell’infortunio. Non si era capita lì per lì l’entità dell’infortunio. Nel momento in cui si è compreso, tutti i compagni si sono avvicinati a Davide”.

“Dall’inizio dell’anno alterniamo prestazioni positive a prove disastrose. La stagione è iniziata male e continua ad andare male. E’ ovvio che tutti facevamo altri discorsi inizialmente, ritenendo che la Coppa Italia rappresentasse la scorciatoia più rapida per arrivare ad un piazzamento migliore in chiave playoff, ma in campionato non siamo mai riusciti a dare continuità. Sappiamo che finora non abbiamo dimostrato di essere all’altezza della piazza. Adesso il Catania è come un figlio in difficoltà, non c’è motivo di andare addosso. Non mi nascondo che siamo in difficoltà e abbiamo bisogno di essere aiutati. Spero che i nostri tifosi ci stiano vicini in questo momento perché andare oltre penso sia deleterio per il futuro del Catania”.

“Difficoltà in zona gol? Non è colpa solo degli attaccanti, che tra l’altro in carriera i gol li hanno sempre fatti. Io stesso potevo fare qualche cross o assist in più, come altri miei compagni. Di Carmine? E’ un giocatore troppo importante per noi. E’ rientrato da un infortunio fastidioso che lo ha tenuto fuori per un mese/un mese e mezzo. Il problema non è Samu, riguarda tutta la squadra. Zeoli? Abbiamo parlato alla ripresa degli allenamenti. Dispiace anche per il mister perché sappiamo tutti quanto lui ci tenga per il Catania, sta lavorando non per se stesso ma per la società, per la piazza. Ci dispiace davvero, ve lo posso garantire. Stiamo cercando di fare quadrato. La società non è distante, non ci fa mancare niente, è tutti i giorni con noi al campo insieme a Lodi, Grella. Tutti siamo lì per cercare di uscire da questa situazione che sembra andare sempre peggio”.

“Quota salvezza? Non siamo nelle condizioni di fare calcoli. La nostra salvezza passa da giovedì, poi c’è la finale di ritorno di Coppa Italia ed è una cosa a sé. Successivamente andremo a Francavilla Fontana e giocheremo col Messina. Possiamo e dobbiamo fare molto ma molto meglio. Questo è chiaro a tutti”.

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