EX ROSSAZZURRI – G. Pulvirenti: “Catania, resta equilibrato. In quel 30% di possibilità di passare il turno riversare tutte le energie psicofisiche in campo”

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Per anni tecnico delle giovanili in seno al Calcio Catania, con anche una breve esperienza in prima squadra, Giovanni Pulvirenti analizza il ko interno del Catania contro il Pescara e riflette in vista della decisiva trasferta in Abruzzo. Queste le sue parole ai microfoni di Futura Gol, trasmissione a cura di Futura Production:

“Quando si prende un gol c’è sempre l’errore da parte della squadra che lo subisce. Tutti oggi danno la colpa al cambio di Toscano. Io però parto da un altro presupposto: ritengo che un allenatore prima della gara probabilmente ha già nella sua testa determinati cambi se la partita va in una maniera piuttosto che in un’altra. E’ probabile che durante la settimana abbiano anche provato qualche situazione del genere. Quando tu fai un cambio ci sono sempre i pro e contro. Il mister era consapevole che magari avrebbe rischiato qualcosina in più, posso ipotizzare che vedendo Inglese fra i due centrali di difesa che hanno fatto una grandissima partita – Brosco e Pellacani sono difensori importanti per la categoria – ha pensato di impegnarli entrambi nell’uno contro uno lasciando sugli esterni la possibilità con Dalmonte e De Paoli, che erano freschi, di creare superiorità nei minuti finali. Il Catania è stato punito al primo errore“.

Penso che il Catania abbia fatto un ottimo primo tempo per ritmo e intensità, con tantissima mobilità. Poi il Pescara è bravo nel palleggio, ha in rosa giocatori con caratteristiche che si vanno a completare l’uno con l’altro. Forse il Pescara era l’avversario più difficile che in questo momento potesse affrontare il Catania. Jimenez? Secondo me non paga la giovane età, anche perchè se vedete la rosa del Pescara è composta da tanti giovani. La carta d’identità ha poca importanza. Evidentemente parliamo di un giocatore bravo fino alla trequarti, magari deve migliorare sotto porta ed essere più cinico, o non ha la caratteristiche dello stoccatore. Di Tacchio e Quaini? Di Tacchio è un grandissimo giocatore, ha confermato di essere un leader, riesce a dare qualità e quantità alla squadra fino a quando il fisico lo sorregge. Quaini è un ragazzo di un’intelligenza tattica straordinaria“.

“Come andare in campo a Pescara? In questo momento il fattore motivazionale conta. Semplice non sarà, ma il calcio ci ha insegnato sempre che non bisogna essere disfattisti. Bravo dovrà essere il Catania a cercare di rimettere subito a posto tutte le energie mentali, sapendo che si tratta di un match da dentro o fuori, tutto quello che hai lo devi mettere dentro, sapendo leggere le situazioni. Se poi hai la fortuna di passare in vantaggio, a quel punto la responsabilità e il peso ricade sul Pescara. Baldini, dall’alto della sua esperienza, ha cercato di mettere ghiaccio per non accendere troppi entusiasmi. Il Catania dovrà cercare il gol con criterio, mantenendo equilibrio, evitando di prenderne un altro perchè altrimenti diventa sempre più complicato. La parola equilibrio è quella che fa la differenza nel calcio”.

“Tra le fila del Pescara mancherà Brosco, giocatore importante, ma i biancazzurri rimangono una buona squadra, sanno stare in campo e sanno quello che vogliono, si vede che sono allenati bene. Queste sono partite che si vivono sul filo dell’equilibrio, non ci sono mai certezze nel calcio. Magari il Catania ha il 30% di possibilità di passare il turno, ma in questa percentuale bisogna andare a reclutare tutte le energie psicofisiche e riversarle sul campo. Bene ha fatto la società ad aprire le porte ai tifosi prima della partenza per Pescara”.

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