Nella giornata di venerdì abbiamo ripercorso le scelte legate all’affidamento della gestione sportiva del Catania in questi anni, sotto la gestione Pelligra. Si è detto e ripetuto a più riprese tra opinionisti, operatori dell’informazione e addetti al lavori, della necessità che il Catania si strutturi bene in primis sul fronte societario. Parte da lì, infatti, la base organizzativa su cui programmare e aggiungere mattoncini per costruire qualcosa di solido e duraturo nel tempo. Proprio in questo aspetto di fondamentale importanza il Catania ha evidenziato delle criticità, non chiarendo per bene ruoli, posizioni e competenze.
Il progetto, mettendo sempre al primo posto Vincenzo Grella – figura cardine che fa le veci di Pelligra e continua a rappresentare la massima espressione del club rossazzurro – è stato avviato tre anni fa affidando le chiavi della direzione generale a Luca Carra. Un elemento, per certi versi, esperto di ricostruzioni calcistiche. Basti pensare al contributo offerto da Carra ai tempi della rifondazione del nuovo Parma e, appunto, alla ripartenza del Catania rimesso in piedi da Ross Pelligra.
In Sicilia il primo anno di Carra è stato contraddistinto da grande presenza nelle decisioni strategiche del Catania, riportato subito tra i professionisti. Nella stagione successiva sotto l’Etna, invece, il suo ruolo è stato apparentemente ridimensionato un pò, fino ad arrivare al rinnovamento dell’organigramma che ha portato anche all’inserimento dell’ex diesse del Parma Daniele Faggiano, subentrato ad Antonello Laneri (il ruolo era rimasto vacante per mesi dopo l’esonero di quest’ultimo, ndr) con l’aggiunta di un collaboratore nell’area tecnica, Ivano Pastore. Poco chiari i compiti di Francesco Lodi, grande ex calciatore rossazzurro formalmente assunto come brand ambassador e che ha poi lasciato il Catania qualche mese fa.
Più volte la struttura societaria ha fatto registrare cambiamenti in seno al Catania FC. Anche all’interno del Consiglio d’Amministratore, con la fuoriuscita di Giovanni Caniglia rimpiazzato dall’ex calciatore Mark Bresciano, collaborando successivamente insieme con David Tucker e Joseph Carrozzi, personaggi con varie esperienze manageriali e organizzative. CdA che, peraltro, sta entrando in sinergia con il nuovo direttore generale (ruolo rimasto effettivamente scoperto per un anno), l’esperto ex dirigente del Genoa Alessandro Zarbano.
Oggi l’altra novità è rappresentata dalla promozione di Pastore alla direzione sportiva, vedremo se sarà affiancato da una ulteriore figura o agirà in autonomia. Tutto cambia perchè nulla cambi, riprendendo una famosa citazione dal romanzo “Il Gattopardo”, oppure queste ulteriori variazioni produrranno effetti positivi sul presente e futuro del club?
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