QUI CATANIA: come si vince in C? Gli esempi di Padova, Entella e Avellino

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foto Catania FC

Vincere nel calcio non è mai semplice: è indispensabile che si incastrino una serie di elementi (tecnico-tattichi, fisici, psicologici, ambientali) affinché una stagione sia di successo. La Serie C non è esente da questo ragionamento, in quanto vi sono diversi fattori che contribuiscono alla buona riuscita di un campionato. Il filo conduttore può essere dato dalla capacità di una struttura societaria di mettere le componenti al suo interno (dirigenti, allenatore, staff, giocatori) nelle condizioni di rendere al massimo. Ricette valide per tutti non esistono, tuttavia quanto è stato fatto quest’anno dalle vincitrici dei tre gironi (Padova, Virtus Entella e Avellino) può servire da spunto di riflessione a riguardo.

Il Girone A è stato spettatore di un’avvincente duello tra Padova e Vicenza per la vittoria del campionato. La compagine patavina è riuscita a tagliare per prima il traguardo, all’ultima giornata di regular season, distanziando i contendenti di tre sole lunghezze. Il Padova ha scelto la strada della continuità in sede di costruzione della squadra, effettuando pochi inserimenti volti a migliorare la qualità dell’organico e ampliare il ventaglio delle scelte a disposizione dell’allenatore. Dopo l’addio di Oddo la scelta della guida tecnica è ricaduta su Matteo Andreoletti, giovane mister reduce dall’esonero di Benevento l’anno prima. Lavorando con gran parte dei giocatori della stagione precedente più alcuni innesti dal mercato è riuscito a dare un’identità definita alla squadra, capace di resistere nel finale all’assalto del Vicenza dopo aver condotto in testa gran parte del torneo.

Il Girone B è stato vinto inaspettatamente dalla Virtus Entella, alla terza promozione tra i cadetti nelle ultime dodici stagioni. Il club ligure ha dato piena fiducia a Fabio Gallo dopo la salvezza all’ultima giornata ottenuta l’anno prima, improntando la costruzione della squadra che ha vinto il campionato sull’amalgama di un gruppo composto principalmente da giocatori di categoria e inserendo qualche elemento proveniente dalla Serie D. La forza dell’Entella è stata essenzialmente il collettivo, con i centrocampisti a dare un contributo sostanzioso in termini realizzativi (26 reti su 60 totali). Mister Gallo (al primo campionato di C vinto da allenatore) ha plasmato la squadra attorno ad un robusto 3-5-2 che ha esaltato le caratteristiche tecniche dei singoli interpreti. Il club di Chiavari ha conquistato la promozione senza grandi nomi e un centravanti da oltre 20 reti ma piuttosto puntando sulla solidità difensiva (24 reti incassate), la compattezza tra i reparti e l’efficacia in zona gol.

Il Girone C ha visto l’Avellino tagliare il traguardo della Serie B dopo aver sorpassato l’Audace Cerignola a sei giornate dalla fine. Gli irpini rincorrevano da tempo l’obiettivo promozione, improntando negli anni la costruzione della squadra principalmente su giocatori rodati per la categoria. Il cambio di guida tecnica dopo un avvio deludente (tre pareggi e due sconfitte nelle prime cinque uscite) con l’avvicendamento tra Pazienza e Biancolino alla fine si è rivelato decisivo. L’ex attaccante biancoverde si è giocato bene le proprie chance al timone della prima squadra dopo aver guidato i ragazzi della Primavera. Il tecnico è riuscito a far girare il motore al massimo dei giri, sfruttando al meglio la profondità dell’organico con gli innesti del mercato invernale (Cagnano, Palumbo, Panico e Lescano, quest’ultimo autore di gol fondamentali) che hanno alzato il tasso di competitività di un collettivo già di prim’ordine.

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