L’ex allenatore del Catania Walter Zenga, in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, svela un aneddoto su Nedo Sonetti, anch’egli figura con trascorsi sulla panchina rossazzurra. Si riferisce a settembre del 1981, quando Sonetti allenava la Sambenedettese e Zenga difendeva i pali dei marchigiani contro la Lazio, in Serie B:
“Il giovedì, come sempre, la mia fidanzata viene da Milano e come sempre starà da me fino alla domenica – racconta -. Il giovedì Sonetti mi fa: ‘Walter, la tua ragazza oggi non arriva, vero? Abbiamo una partita troppo importante’. Io: ‘Ma no, mister, si figuri’. Lei era già sul treno. Sonetti però fiuta qualcosa e la sera si presenta in ispezione nella palazzina in cui abito, dietro la tribuna dello stadio. Io nascondo lei sul terrazzino di un ufficio, assieme alla sua valigia. Sonetti, un toscanaccio, entra in casa e mi fa: ‘Dai retta a me, Walter. Ci sono due cose su cui non mi freghi, il calcio e le donne e qui c’è odore di donna’. Ne abbiamo riso per anni. Sonetti è stato un grande allenatore, un futurista: mi stupisce che non abbia mai allenato un grande club”.
A proposito delle esperienze più importanti della sua carriera, Zenga cita la tappa siciliana di Catania e Palermo: “Esperienze bellissime in Sicilia, tra Catania e Palermo – dice -. Catania è stata la tappa più bella, ci siamo salvati a sei giornate dalla fine. A Palermo avevo Cavani, Pastore, Balzaretti. Lì ho lanciato Sirigu portiere e c’era Miccoli capitano”.
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