E’ convinzione diffusa che, vantando la presenza in organico di una punta da 20 gol a stagione, ci siano ottime probabilità di collezionare risultati importanti nell’arco di una stagione. Sarebbe certamente un valore aggiunto per qualsiasi formazione, ben venga l’eventuale approdo in rossazzurro di un attaccante così “gollifero”. La vera chiave del successo, però, risiede nella capacità di una squadra di sviluppare il gioco richiesto dal proprio allenatore attraverso la forza del collettivo. I gol indiscutibilmente servono, in tal senso anche difensori e centrocampisti saranno chiamati a fare la loro parte.
Ad esempio sfruttando i centimetri di diversi giocatori che compongono l’organico del Catania attraverso le palle inattive, oppure le doti balistiche di buoni tiratori dalla media e lunga distanza, le capacità d’inserimento di un giocatore come il neo acquisto Corbari, che eccelle in proposito. Proprio Corbari è reduce da una brillante annata vissuta con la maglia della Virtus Entella, che ha staccato il pass per la B diretta pur non avendo in squadra una punta super prolifica. I liguri, però, hanno mandato in gol tanti giocatori in tutti i settori del campo: trequartisti, punte, mediani, difensori, terzini centrali, esterni.
Nel calcio esistono vari modi per distinguersi e fare la differenza, molteplici scuole di pensiero tra chi ritiene che la migliore difesa è l’attacco o che, viceversa, il migliore attacco è la difesa. La verità sta nel mezzo, nel giusto equilibrio. E’ importante subire meno reti possibili ma è altrettanto vero che i gol sono quelli che ti fanno vincere le partite. Un concetto molto semplice che richiede la partecipazione e l’impegno attivo di ogni singolo componente della rosa, a prescindere dal minutaggio di chi scende in campo. Formando un gruppo solido ed affiatato. Soprattutto qui si è concentrato il lavoro dello staff tecnico del Catania a Norcia, ponendo per la basi per costruire una mentalità forte nel contesto di squadra.
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