Lo ha ripetuto e continuerà a farlo fino alla nausea, mister Toscano: “Fare meglio e continuare a crescere, trovando la costanza nel miglioramento. Questo deve essere il nostro motto“. L’allenatore rossazzurro spinge il Catania a dare il massimo in termini di applicazione e voglia costante di ricercare il miglioramento. L’ottimo avvio di campionato non deve illudere, ma dare la consapevolezza che si sta lavorando nella giusta direzione senza dormire sugli allori, spronando il gruppo ad intensificare i propri sforzi. Il cammino è ancora molto lungo, si percepisce nell’ambiente una certa euforia e questo, se non viene gestito in maniera ottimale, rischia di rivelarsi controproducente.
La vera difficoltà sta nel mantenere l’equilibrio evidenziato da Toscano. Equilibrio abbinato con fame e cattiveria agonistica da garantire in ogni gara di questo campionato. Del resto i propri successi in panchina il tecnico calabrese li ha ottenuti inseguendo questa voglia spasmodica di dare il massimo, oltre ogni limite. Una mentalità che Toscano intende inculcare alla squadra sin dai primissimi giorni di ritiro. Cultura del lavoro, unione e affiatamento tra singoli giocatori e reparti, mettere il Catania sopra qualsiasi interesse personale. Su queste basi Toscano non ammette cali di tensione ed è un martello continuo nei confronti della squadra.
E’ evidente come anche la società segua questo indirizzo. La conferenza stampa tenutasi in queste ore e, soprattutto, le parole del direttore generale Alessandro Zarbano vanno in tale direzione. L’esperto dirigente ex Genoa da una parte riconosce ampiamente i meriti della squadra, ed è giustissimo farlo per sottolineare le qualità emerse finora, dall’altra fa da pompiere, spegnendo i facili entusiasmi. Non è stato fatto ancora nulla, c’è tanto lavoro da portare avanti e le insidie sono sempre dietro l’angolo. Calma e gesso, il Catania è partito col piede giusto ma bisogna insistere e non mollare di un centimetro. Basta un attimo per passare da fenomeni a brocchi, un attimo per perdere il senso dell’orientamento. Resettare e ripartire, a cominciare dalla non facile trasferta di Cosenza.
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