“Un pari di sofferenza e affanno. Un punto guadagnato dal Catania che non ha mai tirato in porta e ha avuto in Dini il salvatore della Patria perchè l’estremo rossazzurro ha salvato almeno cinque azioni del Cerignola destinate a finire in fondo al sacco. Peccato perchè con un risultato pieno la squadra di Toscano avrebbe accorciato sulla Salernitana che, con altrettanto affanno, è risalita fino al 2-2 dopo il doppio vantaggio del Casarano”, riporta La Sicilia.
“Forte si è fermato quasi subito per un malanno, Caturano non era a Cerignola, Cicerelli è entrato negli ultimi 30′ risparmiato dal tecnico dopo un tour di gare asfissianti”, si legge. “I padroni di casa hanno conquistato subito la trequarti con una pressione che ha messo in difficoltà la fase di non possesso negli ultimi venticinque metri”, evidenzia il quotidiano. Dopo l’infortunio di Forte, “Casasola e Celli sono stati arretrati sulla linea della difesa, il 5-3-1-2 con l’ingresso di Jimenez ha portato Kaleb dietro le punte Stoppa e Lunetta. Una rivoluzione tattica che il tecnico Napoli ha dovuto attuare per frenare velocità e inserimenti dei pugliesi in zona conclusione. In avanti poche occasioni”.
Nel secondo tempo “il Catania ha continuato a incontrare difficoltà enormi anche per arrivare sulla trequarti”. Con Cicerelli in campo, invece, “ha finalmente messo il naso oltre il centrocampo cercando di costruire palla a terra e arrivando al gol di Lunetta su cross di Jimenez, ma c’era un’irregolarità”. Poi, sofferenza finale con la traversa di Russo, ancora Dini protagonista e Gambale vicinissimo al gol. Ora sotto con il Siracusa. “Serve un successo per mantenere le speranze di rincorrere la vetta e non perdere ulteriore terreno” dopo le occasioni perse per rosicchiare punti. “Il campionato è ancora lungo, ma il tempo non torna più indietro”.
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