Vigilia di Catania-Benevento. L’allenatore rossazzurro Mimmo Toscano si aspetta una gara tirata, dove chi riuscirà a garantire una maggiore lucidità riuscirà a spuntarla. Di seguito le parole del mister in sala stampa:
“La partita di domenica sarà importante come anche quelle con Giugliano e Siracusa. Noi dobbiamo avere questa mentalità. Dando la giusta importanza a tutte le gare se vuoi essere ambizioso. La squadra come le altre settimane ha lavorato in maniera attenta e concentrata. Questa attenzione la devi indirizzare sulla diversità delle partite e delle caratteristiche dell’avversario, dei singoli, di un piano gara differente o quello che potrà succedere durante la gara, di un’interpretazione e modo di stare in campo che cambia. Anche Salernitana e Benevento sono squadre diverse, cambiano gli interpreti e le filosofie di calcio“.
“Ho cercato di osservare tanto in questi giorni, rendendo la squadra più leggera possibile dal punto di vista mentale perchè devi essere concentrato, attento, ma non teso. La concentrazione è una cosa, la tensione un’altra. Qui la squadra deve essere brava, io da allenatore devo dare i giusti strumenti ai giocatori per affrontare una partita importante, come lo sono le altre”.
“L’ultimo Catania-Benevento giocato in casa? Parliamo di squadre e momenti diversi. Era la seconda giornata, oggi siamo all’undicesima. I campionati sono fatti anche di momenti. Gli interpreti sono diversi, soprattutto in certe zone del campo. Sarà una partita completamente diversa, quell’atteggiamento comunque mi è piaciuto“.
“Rolfini? Sono contento del suo esordio, come quando è sceso in campo Caturano. Abbiamo tre attaccanti centrali forti, che lavorano per la squadra con caratteristiche diverse. Danno il loro contributo a prescindere se giocano dal 1′ o entrano in corso d’opera. Dobbiamo essere bravi a capire cosa serve in partita. Rolfini sta lavorando bene come gli altri, tutti oggi meriterebbero di giocare e l’ho detto ai ragazzi in settimana. Al di là dei minuti in campo, tutti devono continuare a dimostrare di avere voglia di contribuire sfruttando le proprie qualità e caratteristiche”.
“Credo che la squadra stia dimostrando di essere matura, deve continuare ad esserlo. La partita col Benevento non cambia la classifica, ma è una partita di ambizioni. Considero più uno scontro diretto quello col Giugliano, dove ci può essere il pericolo di scivolare sulla buccia di banana. Abbiamo preparato bene la gara”.
“I giocatori mettono tanto agonismo, specialmente in mezzo al campo dove abbiamo più centrocampisti ammoniti. Dobbiamo crescere sulla qualità nella prima pressione degli avversari, dove se noi usciamo diventiamo molto pericolosi. Là bisogna fare secondo me uno step in avanti. Ci stiamo lavorando, i ragazzi hanno la disponibilità incredibile di vedere e rivedere immagini e video per migliorare anche quei piccoli dettagli che una squadra ambiziosa deve perfezionare“.
“I numeri sono importanti, dicono che il Benevento è in testa alla classifica. I numeri dicono anche che c’è tanto equilibrio tra Catania e Benevento. Mi aspetto una partita tirata, dove ci saranno momenti in cui far soffrire il Benevento, altri in cui soffriremo noi. Chi rimarrà più dentro la partita e lucido, con più fame e voglia di portare a casa la partita avrà più probabilità di farcela. In questi giorni abbiamo riservato attenzione alle caratteristiche differenti dell’avversario rispettando alla partita precedente, cercando di utilizzare gli strumenti adatti. Giocheremo davanti ai nostri tifosi e sono convinto che questa partita i tifosi la giocheranno insieme a noi. Non sono importanti i numeri sugli spalti, ma un ambiente del genere può e deve giocare insieme ai ragazzi, come hanno fatto alla grande domenica”.
“Se sono contento? Io non sono mai contento, soprattutto di me stesso. A volte sono molto autocritico e pretendo tanto da me stesso come dai miei ragazzi, in questo momento pretendo tanto perchè vedo margini di miglioramento incredibili nell’applicazione che assicurano per crescere di gara in gara. Nelle ultime tre partite e mezzo – inserisco anche il confronto con il Sorrento – c’è stata una crescita continua perchè adesso i ragazzi si stanno convincendo anche loro di potere ancora migliorare. Io vorrei vedere anche piccoli miglioramenti in ogni partita“.
“I progressi maturati finora sono figli della competizione che c’è all’interno del gruppo, ecco perchè non si può dare per scontato chi gioca titolare. Forte sta crescendo notevolmente, come anche la competizione con Caturano e Rolfini. Quando sei in emergenza devi trovare soluzioni ma quando hai quasi tutti disponibili il livello cambia, soprattutto il lavoro settimanale. Siamo stati bravi a tamponare l’emergenza limitando un pochettino i danni. Adesso la settimana si affronta con sempre maggiore intensità e concentrazione per conquistarsi la titolarità o il minutaggio in partita. Questo rappresenta un momento fondamentale per la squadra. Ad oggi chi è stato sottoposto a questo turnover di minutaggio sta rispondendo alla grande ed è la più grande soddisfazione nel mio lavoro complessivo“.
“Staff medico ampliato e l’operazione Torre del Grifo? Questo è un club giovane, adesso più strutturato. Il confronto con Grella, Zarbano e Pastore è continuo. Ogni settimana ci vediamo per farci una bella cena tutti insieme ma anche per parlare di ciò che serve al club ed a me come staff tecnico per strutturarsi ulteriormente e continuare a crescere. Io mi pongo sempre l’obiettivo: vinco o devo migliorare il club. Qua è bellissimo lavorare perchè si condivide tutto a 360 gradi, poi ci sono cose che necessitano di tempo per migliorarle, al momento non si possono fare e devi aspettare. Oggi il club è cresciuto. Ci si è accorti che per arrivare dove il Catania un giorno vuole arrivare, spero prima possibile, devi presentarti strutturato e si sta lavorando in questo senso. E’ davvero bello avere questo dialogo e confronto continuo con la società, si può andare d’accordo più o meno su cosa fare ma c’è grande sintonia“.
“Calci piazzati? Noi dedichiamo due giorni la settimana alle palle inattive. Il calcio, come dico sempre, si racchiude in cinque fasi: quando hai la palla, quando non ce l’hai, quando la perdi, la riconquisti e le palle inattive. Siamo migliorati molto su questo aspetto perchè vedo più attenzione e concentrazione. Il calcio è anche un mezzo che deve portarti a limitare gli avversari esaltando le tue qualità. Ecco, noi siamo partiti benissimo sulle inattive, poi ad un certo punto ci siamo dedicati più alla pericolosità degli avversari, invece oggi dobbiamo pensare anche a sfruttare meglio la pericolosità dei nostri piazzati“.
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