Sono le tre battistrada del Girone C di Serie C, espressioni di piazze di calcio importanti, con un seguito di pubblico caldo e passionale e trascorsi lusinghieri in categorie superiori. Oltre a spalti ribollenti di tifo e colori, queste squadre possono contare su proprietà facoltose che ambiscono a riappropriarsi quanto prima di palcoscenici prestigiosi. Salernitana, Catania e Benevento sono tre squadre costruite per il salto di categoria e accreditate fin dall’inizio della stagione a contendersi la vittoria del campionato. Mettiamo a confronto le peculiarità delle tre “regine” del raggruppamento più a sud della terza serie italiana.
La Salernitana al momento è alla testa della graduatoria con un punto di vantaggio sul Catania e tre dal Benevento. Rispetto alle dirette contendenti il club granata si è affidato ad una nuova guida tecnica per venir fuori dal “pantano” della Serie C: Giuseppe Raffaele. Il tecnico nativo di Barcellona Pozzo di Gotto ha impostato le fortune della propria squadra attorno alla difesa a tre potendo contare su interpreti esperti e abili sul piano fisico. Il centrocampo ruota attorno alla visione di gioco di Capomaggio, giocatore imprescindibile per gli equilibri tattici di Raffaele. In avanti il tecnico siciliano ha alternato la soluzione del rifinitore singolo a quella del doppio trequartista nell’intento di innescare i due riferimenti offensivi Inglese e Ferrari, autori di 7 gol in due. La squadra, rivoluzionata rispetto alla retrocessione dello scorso anno, sin qui ha avuto un’ottima continuità di risultati pur non essendo sempre performante sul piano prestativo. Si tratta del difetto più evidente di un gruppo assemblato ex-novo e che deve accorciare il divario rispetto alla concorrenza sul piano dell’identità.
Il Catania segue a ruota la Salernitana in classifica ergendosi assieme alle due campane quale contendente credibile per la promozione diretta. I rossazzurri hanno cambiato meno rispetto alle avversarie e possono contare quindi su un canovaccio già rodato. La guida tecnica è di livello assoluto per la categoria, quel Mimmo Toscano che ai piedi dell’Etna insegue la sua sesta promozione da allenatore in Serie B. Ad un’ossatura esperta tra difesa e centrocampo è stato inserito un valore aggiunto del calibro di Cicerelli, giocatore da cui passano gran parte dei palloni giocati dalla squadra. Rispetto alla scorsa stagione mister Toscano può contare su una panchina più lunga e maggiori alternative per ruolo. L’espressione di calcio verticale prediletta dal tecnico calabrese permette di subire pochi gol ma al tempo stesso di realizzarne tanti. La tenuta mentale dei giocatori unita al rischio di esprimere talvolta un gioco meno fluido e monocorde sono gli aspetti su cui il mister è chiamato ad intervenire al fine di perfezionare i meccanismi di squadra.
Il Benevento attualmente occupa la terza piazza con un distacco di soli tre punti dalla vetta. Gaetano Auteri, riconfermata guida tecnica dei sanniti, predilige un sistema di gioco che esalta la qualità degli esterni con le due catene chiamate a sorreggere il peso della manovra. Salvemini rappresenta il terminale d’attacco ideale per il gioco espresso dalla squadra. Al pari dei suoi colleghi anche Auteri può attingere a piene mani dalla panchina, potendo contare su un organico con tante variabili offensive e ottimi equilibratori di centrocampo. L’idea di calcio sviluppata negli anni dal tecnico di Floridia prevede di arrivare all’ottenimento del risultato attraverso la prestazione. Nonostante un buon rendimento interno, pesano le tre sconfitte fuori casa contro Casarano, Latina e Catania che hanno fatto perdere terreno in classifica. La tenuta difensiva va registrata al pari degli schemi offensivi non sempre fluenti ed efficaci. La squadra è attesa poi al varco dalla “prova del 9” del girone di ritorno, momento in cui storicamente le compagini allenate da Auteri avvertono un calo sul piano fisico e del gioco.
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