ESCLUSIVA – Rosito (CalabriaSport24): “Cosenza a viso aperto, Catania con il 60% di probabilità di vincere. Lucarelli e Braglia, le differenze. Meluso-Lo Monaco? Giusto abbassare i toni”
La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di contattare il collega Andrea Rosito di CalabriaSport24.net per saperne di più sul mondo Cosenza e valutare il proprio punto di vista sulla lotta al vertice nel girone C di Serie C.
Com’è cambiato il Cosenza con mister Braglia al timone?
“Il Cosenza ha cambiato volto. Braglia ha dato un’identità alla squadra. Si sta confermando grande allenatore. E’ un esperto per la categoria. Rispetto alla gara d’andata, il Catania troverà un altro Cosenza negli uomini, nel gioco e nella mentalità. Un Cosenza che non ha paura di nessuno, che verrà a Catania a giocarsi la partita a viso aperto, desideroso di proseguire la striscia positiva. Il Catania troverà una squadra con un attacco che adesso ha più alternative. Penso a Perez, giocatore di categoria in cerca del primo gol in campionato, Okereke a partita in corso con la sua velocità può spaccare la partita, mentre Tutino da una semplice alternativa adesso è diventato l’attaccante di riferimento. E’ un giovane promettente. Se i calabresi hanno risalito la china, il merito principale è sicuramente di Braglia. La società ha anche seguito le sue direttive. Lui dà gli ordini, il D.S. Trinchera esegue”.
Se non dovesse recuperare Perez, chi schiererà Braglia? Confermerà il 3-5-2?
“Qualora non giocasse Perez, spazio a Tutino e Baclet in avanti. Non penso che Braglia cambi modulo, col 3-5-2 il mister ha trovato la quadratura del cerchio. Ultimamente però il Cosenza ha sofferto le squadre schierate a specchio perchè alla formazione rossoblu manca l’uomo che crei la superiorità numerica nell’uno contro uno”.
Come te la immagini Catania-Cosenza?
“Sarà una partita a scacchi. Il Catania vanta un potenziale offensivo molto importante, con giocatori di categoria superiore. I rossoazzurri hanno qualcosa di più nel reparto offensivo rispetto al Cosenza. La tradizione, negli ultimi anni, dice che Catania è un campo fortunato per il Cosenza. Sarà una gara che si deciderà in fase difensiva. Perchè il Cosenza subisce pochi gol nelle ultime gare, mentre il Catania vanta la migliore difesa del campionato. Da una parte punterei sull’ex Tedeschi, dall’altra Dermaku. Vedo due protagonisti insoliti in una partita in cui difficilmente potremmo vedere tanti gol. Chi sbaglia meno potrebbe portare il risultato a casa”.
Quante possibilità hanno le due squadre di fare risultato?
“Secondo me il Catania ha il 60% di possibilità di vincere perchè ha uomini importanti, gioca in casa, è una squadra forte. Il Cosenza, però, non è una compagine che verrà a recitare un ruolo da vittima sacrificale. Può portare il risultato a casa, sarebbe il decimo consecutivo. In queste tre partite con Catania, Lecce e Reggina il Cosenza scoprirà davvero di che pasta è fatto. Bisognerà vedere anche se il Cosenza avrà la testa rivolta alla Coppa Italia, che dà dei vantaggi in chiave Play Off. La squadra rossoblu, in ogni caso, se la giocherà fino in fondo”.
Difficoltà per il Catania tra le mura amiche, quali le cause?
“Catania è un pubblico esigente, di ben altra categoria magari la squadra sente la pressione dei tifosi e fuori casa è più libera mentalmente. Oppure con la disposizione tattica di Lucarelli, che preferisce sfruttare le ripartenze, soffre le formazioni organizzate che vengono a Catania prevalentemente per chiudersi”.
Discorso già chiuso per la vetta?
“Le possibilità di acciuffare il primo posto secondo me ci sono. Tanto dipenderà dalla gara di oggi. C’è un Lecce che a me, nel gioco, non convince. In questo momento i giallorossi sono anche fortunati. Secondo me il Catania ha tutte le carte in regola per ambire al vertice. Poi nel calcio nulla è impossibile. Basti pensare al Crotone che si è salvato nella passata stagione, oppure all’Alessandria che fu allenata proprio da Braglia e con una decina di punti di vantaggio crollò. E’ un campionato ancora tutto da vivere, ultimamente il Lecce sta facendo fatica. Più avanti potrebbe pagare gli episodi fortunosi delle ultime gare. La fortuna prima o poi ti volterà le spalle”.
Cristiano Lucarelli che ricordi ha lasciato a Cosenza?
“Lucarelli ha fatto tanti gol sostituendo in maniera egregia Marco Negri, uno degli attaccanti più forti della storia del Cosenza. L’allora giovanissimo Lucarelli si dimostrò giocatore di categoria superiore. Qui ha lasciato un ottimo ricordo, da allenatore gli auguro ogni bene. Da allenatore ho avuto modo di conoscerlo a Messina. E’ persona umile e preparata, lo scorso anno nonostante i mille problemi ha fatto una grande stagione sulla panchina peloritana. Prestissimo lo vedremo in Serie B secondo me. Come motivatore lo preferisco a Liverani, mentre quest’ultimo credo sia più bravo nella lettura della partita”.
Che idea ti sei fatto delle polemiche a distanza emerse in questi giorni tra Catania e Lecce?
“Stuzzicare il cane che dorme è un errore. Giusto abbassare i toni da entrambe le parti. Ne va dello spettacolo in campo. Meluso lo conosco. E’ un grande professionista come Lo Monaco che ha ottenuto brillanti risultati portando il Catania in A ed il Messina in C. Meluso ha sbagliato ad esternare certe dichiarazioni, perchè non è giusto snobbare una grande squadra come il Catania”.
Si ringraziano Andrea Rosito e Stefano Dodaro per la gentile concessione dell’intervista.
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ESCLUSIVA – Pantanelli: “Sarei felice di vedere Pisseri in B col Catania. Lecce? Stargli col fiato sul collo vincendo più partite in casa”
Venerdì pomeriggio è intervenuto telefonicamente, ai microfoni di Radio Studio Italia ed in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, Armando Pantanelli. L’ex portiere e capitano rossoazzurro si è piacevolmente intrattenuto analizzando il duello al vertice tra Catania e Lecce per il conseguimento del primo posto in classifica che consentirebbe l’accesso diretto alla B. Spazio anche ai ricordi vissuti con le maglie di Catania e Cosenza.
Il Catania, proprio come è stato nella stagione in cui difendevi la porta rossoazzurra in B, sta macinando un buon numero di vittorie esterne. Un tuo ricordo di quel Catania…
“Confermo che quest’anno il Catania sta facendo benissimo in trasferta, bene in casa. Forse proprio tra le mura amiche mancano quei punti che ci permetterebbero di essere a pari merito con il Lecce. Anche in quegli anni disputammo un grandissimo campionato, ottenendo dei buoni risultati fuori casa, ma il nostro vero punto di forza era rappresentato dal fattore Massimino. Tra le mura amiche lasciavamo veramente pochissimi punti agli avversari”.
E’ in grado il Catania di riuscire ad agguantare il primo posto in classifica o, in caso, ai Play Off sarebbe la formazione favorita?
“Secondo me il Catania deve cercare in tutti i modi di arrivare prima perché passare dai Play Off sarebbe un vero e proprio terno al lotto. In tal caso, infatti, si verrebbero a trovare tante squadre agguerritissime e, dunque, la promozione si rivelerebbe notevolmente più complicata. E’ anche vero che, in questo momento, raggiungere il Lecce non è semplicissimo. Occorre stargli col fiato sul collo, non fare passi falsi e cercare di sfruttare ogni singolo inciampo dei salentini”.
E’ davvero più difficile giocare conoscendo già in partenza il risultato dell’antagonista Lecce oppure sarebbe meglio giocare in contemporanea?
“Finora è sempre stato molto difficile perché tutte le volte in cui il Lecce ha fatto un passo falso, noi, sapendolo in anticipo, non siamo riusciti a sfruttarlo. Quindi può darsi che tale aspetto psicologico incida sul Catania”.
Armando, in carriera hai anche indossato la casacca del Cosenza. Che ricordi hai dell’esperienza calabrese?
“Io giocai due anni ottimi a Cosenza con Bortolo Mutti allenatore. Sfiorammo anche in quel frangente la promozione. Si trattò di due annate molto buone che ricordo sempre volentieri. Con me c’era anche Cristian Silvestri, con cui ci ritrovammo successivamente a Catania”.
Da catanese d’adozione quale possiamo definirti, vivendo e lavorando a Catania, secondo te come vive la città questa sfida a distanza con il Lecce?
“Al pubblico catanese bastano 2-3 vittorie consecutive e tutti si fiondano allo stadio, quando invece capitano incontri giocati un pò così che terminano in pareggio allora si demoralizza. Occorre essere bravi a mantenere il morale alto cercando di fare risultato sempre. E’ questa la ricetta per far sì che il pubblico catanese riempia il ‘Massimino’.
Con quali tuoi ex colleghi sei rimasto tuttora in contatto?
“Continuo ad avere rapporti con un buon numero di miei ex colleghi. Vedi Spinesi, Baiocco, Sottil, Silvestri, Stovini, Mascara. Siamo rimasti in ottimi rapporti avendo disputato e vissuto insieme tre anni bellissimi. Gestendo un locale entro in contatto anche con i giocatori attuali e si chiacchiera sempre del momento che attraversa il Catania”.
Come valuti le prestazioni di Pisseri che ha sposato la causa rossoazzurra e vorrebbe conquistare la serie B proprio con i rossoazzurri?
“Ho sempre parlato bene di Pisseri, secondo me si tratta di un ottimo portiere. Desidererei vederlo, come dico da tempo ormai, in categorie superiori. Sappiamo che in C è uno dei migliori, sarebbe bello poterlo vedere in B o anche in A. Intanto sarei felice doppiamente se riuscisse ad arrivare in B vestendo la maglia del Catania”.
Si ringrazia Armando Pantanelli per la gentile concessione dell’intervista.
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ELEVEN SPORTS (Video): Catania – Cosenza, qual è la squadra più in forma?
Catania – Cosenza, in programma allo Stadio “Angelo Massimino” il confronto tra due delle squadre più in forma del momento nel girone C di Serie C. Ne parla la redazione di Eleven Sports attraverso la realizzazione di un filmato, sottolineando la cavalcata di entrambe le compagini rinforzatesi, peraltro, a gennaio in sede di calciomercato:
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DIONIGI (all. Catanzaro): “Lecce favorito per la B, vi spiego perchè”
Davide Dionigi, allenatore del Catanzaro, esprime alcune considerazioni sulla lotta al vertice nel girone C di Serie C vedendo il Lecce favorito per il salto di categoria. Queste le ragioni:
“Se il Lecce è in testa alla classifica significa che merita di essere dove si trova. La differenza tra Lecce, Catania e Trapani credo risieda nella compattezza. I salentini li vedo più squadra, ed è quello che forse gli è mancato in questi anni”.
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PALERMO: prezzi stracciati al “Barbera”, basterà per raggiungere i numeri di Catania?
Il Palermo invita i propri tifosi ad assistere numerosi allo stadio “Renzo Barbera”, in occasione della prossima partita di campionato con il Foggia. Nonostante la posizione della squadra nei piani alti della classifica di Serie B e la decisione di applicare prezzi stracciati (appena 2 euro le Curve, ndr), gli spalti dell’impianto sportivo palermitano non si dovrebbero riempire in maniera significativa. Pesa la brutta sconfitta rimediata nel precedente turno ad Empoli. Al momento, con una media di 10.220 spettatori al “Massimino”, il Catania si conferma squadra più seguita nel calcio siciliano professionistico dai propri sostenitori.
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CAPUANO (Lucchese): l’ex Catania ritrova il gol in campionato che mancava dal 2010
Ritorno al gol in campionato per l’ex difensore del Catania Ciro Capuano, ora in forza alla Lucchese. Lo ha fatto nel precedente turno di campionato contro l’Arezzo, dopo quasi sette anni e mezzo di digiuno. Non accadeva, infatti, dai tempi della Serie A. Era l’anno 2010, Capuano militava nel Catania ed entrò nel tabellino dei marcatori al cospetto del Milan. Gara terminata 1-1 a Milano e rete di pregevole fattura con un siluro al volo del calciatore napoletano.
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CATANIA – COSENZA (Video): simulazione partita, azioni salienti
25/a giornata di Serie C, il Catania ospita tra le mura amiche il Cosenza. Puntuale appuntamento con la simulazione delle partita attraverso il famoso gioco per PC ‘Footbal Manager’. Lupi che partono forte realizzando un buon possesso palla. Di contro un Catania che ci mette 10-15 minuti ad alzare il proprio baricentro ed infastidire l’estremo difensore rossoblu Saracco.
Gara che vede gli ospiti sfiorare in più occasioni il vantaggio ma un prodigioso Pisseri nega la gioia del gol calabrese. Incontro frizzante e piacevole da assistere, in cui entrambe le squadre giocano con la voglia di portare a casa i tre punti. Saranno soltanto degli episodi nei minuti finali a decretare la formazione vincente, lasciando il pubblico col fiato sospeso fino all’ultimo istante di recupero.
Di seguito riportiamo il filmato contenente le azioni salienti di Catania-Cosenza:
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ESCLUSIVA – Morra: “Catania, metti subito le cose in chiaro col Cosenza. I fischi non fanno bene, serve sempre il sostegno dei tifosi. Parole di Meluso? Barzellette…”
E’ il giocatore con più presenze nella storia del Catania. Simbolo indiscusso della squadra rossoazzurra. Damiano Morra ha indossato anche la casacca del Cosenza, ma le emozioni provate in Calabria non sono nulla a confronto con l’esperienza alle pendici dell’Etna. L’ex centrocampista è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com sperando che il Catania riesca ad avere la meglio sul Lecce, al termine della stagione.
Damiano, sei un simbolo della storia del Catania ma hai anche militato tra le fila del Cosenza…
“L’esperienza di Cosenza non è delle migliori. Buona dirigenza, bello stadio ma dopo nove anni di Catania è stato difficile ripartire. Forse per colpa mia, non lo so. Poi il fato si è intromesso. Pensa, in carriera non ho mai subito infortuni prima di Cosenza e nemmeno dopo, giocando fino all’età di 43 anni. In Calabria, purtroppo, ho incontrato difficoltà a guarire da un problema alla coscia. Sento spesso i miei ex compagni di squadra a Catania. Cantone, Chiavaro, Leonardi, Mimmo Ventura… tutti ragazzi con cui mi sono sempre trovato non bene, di più. Ho due figli catanesi anche se non hanno vissuto la città, mi sono sposato a Catania. Senza un filo di presunzione, detengo il record di presenze nella storia rossoazzurra. Che io mi possa dimenticare di Catania non esiste, il pensiero va tutti i giorni alla squadra dell’Elefante”.
Questo Lecce non si ferma. E’ ancora possibile per il Catania vincere il campionato?
“Io credo che ci sia ancora la possibilità ma quando devi rincorrere gli avversari è sempre difficile, aspettando che loro compiano un passo falso. Il Catania ha una buona squadra, vanta una tradizione importante, una società ambiziosa ma a questo punto il Lecce deve fare qualche battuta d’arresto. Il destino del Catania è legato alle vicende dei salentini che dovrebbero perdere almeno un paio di partite. Questa squadra, in teoria, dovrebbe vincerle tutte ma credo possa essere in grado di farlo”.
Partita non priva d’insidie contro il Cosenza. Quale aspetto potrà rivelarsi determinante nell’economia della gara e perchè, a tuo avviso, in casa i rossoazzurri faticano?
“Sarà una gara abbastanza difficile. Braglia è un grande allenatore. Bisognerà stare sempre con gli occhi aperti, cominciando fin da subito a fargli capire che c’è poco da prendere. Perchè se a queste squadre dai morale e capiscono che possono fare qualcosa d’importante, acquistano coraggio. E’ una partita spigolosa. Mi auguro che il Catania riesca a vincere. Il Catania non batte il Cosenza tra le mura amiche dal 1949, ma non potrà esserci risultato diverso dalla vittoria per i rossoazzurri. E’ difficile capire perchè gli etnei fatichino in casa. Inconsciamente pensi che con l’aiuto del pubblico puoi vincere più facilmente, invece le gare vanno sempre giocate 11 contro 11. Giocare a Catania, inoltre, rappresenta è una responsabilità non indifferente”.
Ultimamente il Catania ha ricevuto qualche critica sul piano del gioco. In questa fase della stagione, però, contano principalmente i punti. Non credi?
“Mi viene in mente una frase di Allegri: ‘A me interessa vincere, l’importante è vincere a prescindere dal gioco espresso’. Ecco, a questo punto del campionato servono i punti. Il gioco è bello per chi assiste dagli spalti, ma adesso conta più d’ogni altra cosa fare un bel filotto di vittorie. So che è difficile accettare la realtà della C, lo capisco perfettamente ma i tifosi devono avere pazienza. Anche quando la prestazione non è all’altezza. C’è il giocatore che risente dei fischi, ma anche chi si può abbattere. I giocatori hanno bisogno dell’affetto del popolo rossoazzurro. Soprattutto nei momenti di difficoltà il pubblico deve sostenere. Quando la partita è difficile per mille motivi, sentire il sostegno dei tifosi è bello, ti rincuora e dà morale. E’ molto diverso. Sono piccole cose che alla fine portano punti”.
Il Direttore Sportivo del Lecce Meluso sostiene che il Trapani sia la maggiore antagonista per la promozione diretta, cosa pensi di queste parole?
“Barzellette. Una frase provocatoria per cercare d’innervosire l’ambiente. Non esiste che il Trapani possa, in qualche maniera, insidiare Catania e Lecce. E’ una corsa a due. Che poi il Lecce abbia un pò di timore ci sta perchè i rossoazzurri sono sempre in scia. Il peso psicologico è determinante, la tensione sale avvicinandosi la fine del campionato e gli episodi possono determinare cambiamenti anche significativi in classifica. Discorso che vale sia per il Catania che per il Lecce”.
Damiano, quanto è dura risalire dalla C…
“Adesso comincia ad essere lunga la storia del Catania in C. Noi ci abbiamo messo tre anni per risalire. Una volta abbiamo perso lo spareggio, successivamente arrivammo secondi a -1, al terzo tentativo ce l’abbiamo fatta. La Serie C è un torneo terribile. Giocare sui campi polverosi della C è tremendo. Anche la piccola squadra può metterti in difficoltà. Sono convinto che Lo Monaco stia facendo un ottimo lavoro, per forza di cose il Catania deve andare almeno in B per poi costruire qualcos’altro”.
Quali allenatori ti hanno trasmesso di più in carriera?
“Di Marzio mi ha lasciato qualcosa d’importante, ma io devo molto ad un altro allenatore che purtroppo ora non c’è più. Un certo Giorgio Sereni che credette in me a Parma. Ero giovanissimo e facevo parte di un calcio diverso. Addirittura in due si andava in panchina. Parliamo del 1972. Ricordo che Sereni mi fece subito entrare in Prima Squadra, allora era veramente difficilissimo per un giovane giocare. In tre anni feci una cinquantina di partite prima di approdare a Catania. E’ stata la persona che mi ha permesso di entrare nel mondo del calcio. Poi ricordo bene Mazzetti, una gran bella persona, De Petrillo…”.
Fin troppo scontato per chi farai il tifo tra Catania e Cosenza…
“Spero che l’esito finale sia “1”, questa cosa non si discute. Ho vissuto due anni e lasciato anche qualche amico a Cosenza, ma io spero molto che vinca il Catania. Per i rossoazzurri, poi, inciampare sarebbe grave mentre i calabresi possono permettersi di perdere. Il Catania deve necessariamente vincere se vuole continuare a sperare di raggiungere la vetta”.
Infine, non posso non chiederti quanto tornerai a Catania?
“I miei ricordi alle pendici dell’Etna sono indelebili. Pensavo l’estate scorsa di scendere giù. Poi ci si mette sempre il fato. Mi piacerebbe tornare a Catania, magari anche prima della fine del campionato, assistendo ad una gara che sancisca la promozione o partecipando ad un evento significativo”.
Al termine dell’intervista, Damiano ci tiene ad aggiungere qualcosa…
“Un abbraccio e forza Catania, sperando che questa intervista porti bene al Catania contro il Cosenza e nel prosieguo della stagione”.
Si ringrazia Damiano Morra per la gentile concessione dell’intervista.
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ESCLUSIVA – Miceli: “Lucarelli ha sempre amato il calcio, Vanigli grande uomo e professionista. Cosenza mia mamma calcistica. Per il primo posto tifo Catania”
E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, in esclusiva, l’ex centrocampista di Catania e Cosenza Salvatore Miceli. Attenzione rivolta al prossimo impegno stagionale delle due squadre allo Stadio “Angelo Massimino” con considerazioni varie ed interessanti anche su alcune figure di rilievo di entrambe le compagini.
Salvatore, hai indossato sia la casacca del Catania che quella del Cosenza. A quale squadra sei più legato?
“Io devo tutto al Cosenza, la mia mamma calcistica. Sono stato allevato da loro, se sono diventato calciatore è grazie al Cosenza che ha creduto in me. Lì ho fatto Giovanissimi, Allievi e Prima Squadra. Poi quel che è venuto dopo in carriera, tanto di guadagnato. Io ho vissuto poco tempo in casacca rossoazzurra ma cercando sempre di dare il massimo, sudando la maglia nella maniera più onesta e leale. Ovviamente, da buon tifoso cosentino, devo sperare che i rossoblu escano indenni da Catania. Sono due squadre forti. Sarà una gara più determinante per il Catania, ma se il Cosenza uscisse indenne dal ‘Massimino’ darebbe un segnale di forza per il futuro. Che vinca il migliore. Ovviamente, se da un lato faccio il tifo per il Cosenza, dall’altro occorre specificare che tiferei Catania nella corsa al primo posto. Mi auguro che il Catania possa superare il Lecce in classifica. Ce l’ha la squadra per andare in B”.
Con Braglia in sella, il Cosenza ha cambiato marcia. Inoltre la società è stata particolarmente attiva sul mercato di gennaio. Come vedi lo scenario in casa rossoblu?
“Braglia è un valore aggiunto, un vanto. Uno dei migliori tecnici della categoria. Lo dimostra il fatto che il Cosenza non perde da 9 turni. Braglia è un allenatore che dà continuità, dotato di grande personalità. Sta ottenendo risultati importanti rispetto al girone d’andata. Ha dato nuovi stimoli al gruppo. La squadra è stata rinforzata a gennaio ma è normale che i neo acquisti necessitino di tempo per calarsi nella realtà. Conosco bene, inoltre, il D.S. Trinchera con cui ho giocato gli ultimi mesi della mia carriera e con il quale ho condiviso momenti bellissimi perchè è una grande persona di calcio, professionista e competente per la categoria. Trinchera, come Braglia, è una persona a modo. Un ragazzo vecchio stampo, educato”.
Quali saranno le principali insidie per il Catania domenica?
“Il Cosenza è squadra difficile da affrontare che esprime il carattere dell’allenatore, organizzazione, temperamento. I rossoblu non mollano mai fino alla fine. Credo che qualitativamente, oggi, il Cosenza sia allo stesso livello di Catania e Lecce. Il mercato di gennaio ha determinato uno scenario diverso. Poi a fare la differenza è la grinta, la rabbia giusta. Non basta esclusivamente la tecnica nel calcio. Il Cosenza può centrare i Play Off e giocarsi le sue carte fino in fondo per la promozione in B, mentre il Catania ha la possibilità concreta di vincere il campionato avendo una rosa potenzialmente in grado di farlo”.
Come mai, paradossalmente, il Catania fatica di più in casa secondo te?
“Il Catania scende sempre in campo per vincere, lo dimostra il dato statistico legato ai pochi pareggi ottenuti. Si vede che Lucarelli trasmette sempre una mentalità vincente. In casa trovi spesso avversarie che si chiudono, magari il Catania fatica maggiormente tra le mura amiche per questo. Capisco anche che giocare al ‘Massimino’ non sia semplice. Devi avere personalità, quel qualcosa in più perchè il pubblico di Catania è di altra categoria. Chi fa 10mila spettatori in C? Catania e Cosenza sono piazze a cui la C sta stretta. Non c’entrano nulla con questa categoria. Il Cibali è sempre il Cibali”.
Che mi dici di Cristiano Lucarelli e Richard Vanigli?
“Io ho giocato sia con Lucarelli che con Vanigli. Nel primo caso sedeva in panchina Mutti, nel secondo Zaccheroni. Stanno facendo un ottimo lavoro. Cristiano l’ho conosciuto a Cosenza quando venne preso dalla Primavera del Perugia, in cambio di Negri e Gioacchini. Lucarelli segnò tanti gol al primo campionato di B da ragazzino, anche su punizione. Da piccolo era già adulto. Lui è sempre stato un ragazzo di personalità, un grande appassionato di calcio. Da ragazzino aveva un solo hobby, il calcio. Io mi chiedevo come facesse a non pensare ad altro che al calcio a quell’età! Lui ama l’essenza del calcio. E’ livornese, viene dal popolo. E’ uno con le palle, non si tira indietro e non le manda a dire perchè è una persona sincera e leale. Anche Richard lo è. Educatissimo, silenzioso, un gran lavoratore. Ho un ottimo ricordo di lui sia professionalmente che umanamente. Hanno giocato insieme a Livorno. Conticchio è un altro ex calciatore che fa parte dello staff tecnico rossoazzurro. Non è un caso perchè ognuno di loro cura il proprio reparto di competenza: difesa, centrocampo ed attacco. Tutti dovrebbero avere uno staff del genere, a mio avviso”.
Questo Lecce non si ferma mai, campionato già chiuso?
“Mai direi mai. Sicuramente il Lecce sta facendo un grande campionato ma non può vincere sempre. Il Catania non ha approfittato dei passi falsi dei salentini finora, questo al momento fa la differenza. La squadra di Lucarelli dovrà esclusivamente fare corsa su se stessa da qui alla fine del campionato, sfruttando i momenti di sbandamento dei salentini”.
Calcio italiano in difficoltà, ne risente anche la qualità. Sei d’accordo?
“Il nostro calcio vive un momento di confusione totale. A mio avviso, al vertice vedremo Damiano Tommasi perchè la ritengo persona capace di fare rispettare le regole, trasmette valori. Il calcio italiano ha bisogno proprio di valori. La qualità, invece, c’è ancora secondo me. In C difficilmente si gioca uscendo palla al piede nelle situazioni di difficoltà. In A, invece, questo succede sia alla Juventus che al Benevento. Te ne accorgi dalle posizioni in campo, dai movimenti, dallo stile di gioco. Anche il Catania esprimeva un bel calcio nella massima categoria, ricordo. Chissà, magari presto la squadra dell’Elefante tornerà in alto. Ripeto, il Catania non c’entra nulla con la Serie C”.
Si ringrazia Salvatore Miceli per la gentile concessione dell’intervista.
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COSENZA: 22 convocati per Catania. Perez e Calamai in lista ma non al meglio
Anche l’allenatore del Cosenza Piero Braglia ha diramato la lista dei convocati per il match di domenica pomeriggio al “Massimino”. Sono 22 i giocatori convocati dal tecnico toscano che ha inserito in lista anche Perez e Calamai nonostante entrambi non siano al meglio delle condizioni fisiche.
PORTIERI: Saracco, Zommers
DIFENSORI: Boniotti, Camigliano, Corsi, D’Orazio, Dermaku, Idda, Pascali, Pasqualoni, Ramos
CENTROCAMPISTI: Braglia, Bruccini, Calamai, Loviso, Mungo, Palmiero, Trovato
ATTACCANTI: Baclet, Okereke, Perez, Tutino
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