CATANIA: prima fiore all’occhiello del calcio italiano, adesso…

Viaggio tra passato, presente e futuro

Che fine ha fatto il Catania? Se lo stanno chiedendo in molti. Un esempio impeccabile di efficienza tecnica e gestione societaria, un giocattolo ben costruito con meccanismi oleati, valide risorse, strutture d’allenamento all’avanguardia e capacità di coniugare gioco e risultati. In questo contesto il Catania sotto la gestione Pulvirenti ha anche incontrato momenti di difficoltà, rischiando la retrocessione dalla A in più di un’occasione. Il tempo, però, è stato a lungo galantuomo. Nel corso degli anni il modello Catania è diventato imitabile, davvero sotto gli occhi di tutti, entusiasmando una tifoseria sempre più fiera dei colori rossoazzurri. Il mantenimento della massima categoria, patrimonio prezioso non solo per il club ma anche per la città, sembrava ormai una prassi regolare. Invece, all’interno del progetto etneo, qualcosa è cominciato ad andare storto nel 2013. Errori su errori hanno caratterizzato il cammino del Catania vivendo due annate assolutamente da dimenticare. Non soltanto l’incubo per la retrocessione nell’inferno della Serie B, ma anche il rischio concreto di finire in Lega Pro. Un rischio troppo grande che nemmeno il più pessimista dei tifosi avrebbe mai immaginato due stagioni addietro. Da fiore all’occhiello del calcio italiano a simbolo di una gestione dispendiosa ed inconcludente. Adesso manca una giornata al termine del campionato. Il popolo rossoazzurro non vede l’ora che quest’annata disastrosa volga al termine, ma con l’auspicio che il Catania riesca ad evitare i Playout. Viceversa il presente si renderebbe ulteriormente nebuloso e complesso, ed il futuro sensibilmente più incerto.

CATANIA: due anni di sole illusioni e torna lo spettro della retrocessione

Nessuno lo aveva messo in preventivo, ma torna clamorosamente il rischio retrocessione in casa Catania

Illusioni. Una parola che stona decisamente rispetto a non molti anni fa, quando il Catania si era radicato in Serie A sognando persino l’Europa. Poi, la chiusura del rapporto professionale con Sergio Gasparin è coincisa con l’inizio di un vero e proprio calvario. La scorsa stagione veniva indicata come quella del possibile salto di qualità nella massima categoria. Invece, con il passare del tempo, ci si accorse ben presto che per il Catania non sarebbe stata affatto una passeggiata affrontare il campionato. Infortuni a raffica, continui cambi alla guida tecnica, nuovi preparatori atletici e risultati negativi in quantità industriale hanno spinto la formazione dell’Elefante sempre più in basso scatenando l’ira dei tifosi. Nemmeno il ritorno di Francesco Lodi diede nuova linfa al Catania. Tante, troppe le occasioni sprecate per risalire la classifica. Nel finale di stagione il Catania riuscì a dare segnali di risveglio piegando la Sampdoria dell’ex Mihajlovic, travolgendo la Roma tra le mura amiche e cogliendo a Bologna la prima vittoria esterna della stagione. Tutto inutile però. Sveglia suonata con netto ritardo e Catania diretto in Serie B nel contesto di uno dei campionati dal coefficiente di difficoltà meno elevato della storia del calcio italiano. La società etnea decise di ripartire rinnovando la fiducia a Maurizio Pellegrino e sicura di allestire un organico in grado di risollevare prontamente l’Elefante. Anche in questo caso, però, l’inizio della stagione non è stato dei migliori. “Dobbiamo ancora adattarci alla realtà del campionato cadetto”, “Molti giocatori non conoscono la categoria” le parole frequentemente pronunciate da giocatori e tecnici rossoazzurri. Si pensava che il tempo avrebbe presto dato ragione al Catania. Niente di più sbagliato. Girone d’andata concluso malamente e riproposti i medesimi problemi del campionato precedente tra infortuni e risultati da dimenticare nonostante, sulla carta, la squadra avesse valori tecnici spiccati. Il mercato di gennaio è venuto in soccorso del Catania, che nel frattempo ha ingaggiato il direttore sportivo Daniele Delli Carri, determinante in molte operazioni effettuate. La parola illusione, dopo un avvio 2015 promettente, è tornata di moda attraversando la squadra nuovi crolli fino ad arrivare alla serie di cinque vittorie consecutive (altra illusione) ed ai giorni nostri. Il risultato non cambia. Nuovamente a rischio retrocessione il Catania, con appena due punti di vantaggio dalla zona Playout. Un’autentica catastrofe, un rischio che nessuno aveva più messo in preventivo dopo i segnali di ripresa evidenziati.

GARRITANO verso il ritorno a Cesena

Luca Garritano potrebbe essere riscattato dai romagnoli

Radio mercato lo ha accostato al Catania nelle scorse settimane, cosa già accaduto lo scorso anno quando militava nel Cesena. Stiamo parlando dell’attaccante Luca Garritano, classe 1994. Nella sessione invernale del calciomercato il Cesena, trovando poco spazio in casacca bianconera, ha optato per la cessione di Garritano in prestito al Modena. Adesso si avvicina la fine della stagione e presto ci sarà chiarezza sul suo futuro. Il cartellino della punta è attualmente in compartecipazione tra Inter e Cesena. Secondo indiscrezioni, il club romagnolo dovrebbe esercitare il riscatto del cartellino confermando Garritano nel proprio organico in vista del prossimo campionato di Serie B.

CATANIA: dal successo epico sull’Inter del ‘triplete’ al crollo con il Cittadella

Catania, l’apoteosi nel 2010. Ora il punto più basso

12 marzo 2010 e 16 maggio 2015. Sono passati cinque anni dallo storico successo ottenuto dal Catania contro la grande Inter del ‘triplete’ di Josè Mourinho. Ricordo di una serata incredibile, di puro orgasmo rossoazzurro allo stadio Angelo Massimino. I padroni di casa, infatti, fecero uno splendido regalo ai tifosi: tre punti caratterizzati da una prestazione super con il risultato di 3-1. Indimenticabile l’assist al bacio per Maxi Lopez, abile ad inserirsi, in occasione del momentaneo 1-1. Straordinario il gesto tecnico di Giuseppe Mascara che ha ‘scucchiaiato’ Julio Cesar, monumentale la giocata di Jorge Martinez attraverso la quale ha messo a sedere l’intera difesa interista. Clamoroso al ‘Massimino’ piegare la corazzata Inter ad opera del Catania guidato da Sinisa Mihajlovic, con Dario Marcolin nelle vesti di vice. Sabato scorso, proprio Marcolin era seduto sulla panchina rossoazzurra ma nel contesto di una partita molto diversa ai piedi dell’Etna. Stavolta si giocava in Serie B contro il Cittadella, con tutto rispetto avversario di ben altro blasone. Cornice di pubblico molto differente e sfida inedita, importante in chiave salvezza. Tre gol realizzati dalla compagine granata hanno affossato il Catania, adesso a forte rischio Playout. E’ lo specchio di una stagione assurda, da incubo per una tifoseria che soffre maledettamente ed è passata dall’ecstasy per il successo sull’Inter nel 2010 al punto più basso dell’era Pulvirenti a Catania. Un crollo vertiginoso, assolutamente inatteso per una piazza che si era ormai radicata nel calcio italiano come una delle più belle realtà.

CATANIA-CITTADELLA: granata vendicano ko di Coppa Italia

Cittadella vincente contro il Catania per 3-2, come all’andata

Per la terza volta nella loro storia, seconda allo stadio Angelo Massimino, Catania e Cittadella si sono affrontati in competizioni ufficiali. Sabato pomeriggio i granata hanno avuto la meglio sulla compagine allenata da Dario Marcolin con il risultato di 3-2. Lo stesso maturato all’andata, quando siciliani e veneti hanno giocato al “Tombolato” e sedeva sulla panchina etnea Maurizio Pellegrino. In quella circostanza Alessandro Sgrigna si rivelò decisivo nell’economia della gara mettendo a segno una tripletta. A nulla servì, invece, la doppietta di Emanuele Calaiò. Proprio quest’ultimo è andato a segno anche sabato, ma ancora una volta rivelandosi inutile ai fini del risultato. Il 2-3 maturato presso l’impianto sportivo etneo consente al Cittadella di alimentare le speranze salvezza e di vendicare il ko risalente alla stagione 2012/2013. Allora il Catania guidato da Rolando Maran affondò il Cittadella con sofferenza, nel contesto di un match valido per la Coppa Italia. Veneti in vantaggio con Paolucci, poi in inferiorità numerica per le espulsioni di Busellato e De Vito, che subirono il pari di Bergessio a due minuti dalla fine. Nel primo tempo supplementare risultato fissato da Lodi e ancora dall’attaccante argentino per il definitivo 3-1. Sabato, invece, tre gol li ha rifilati il Cittadella al Catania facendo tremare la squadra dell’Elefante, clamorosamente a rischio Playout in Serie B.

LIVORNO: dal rigore inesistente di Catania al penalty beffardo contro il Vicenza

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A Catania rigore a favore generoso in pieno recupero, stavolta il Livorno lo ha subito

In questo momento il Livorno è in piena zona Playoff ma ha fallito la ghiotta opportunità di vincere contro il Vicenza. La squadra amaranto, infatti, è stata condannata nel finale da un calcio di rigore trasformato da Andrea Cocco. Ricordiamo che, recentemente, attraverso un penalty inesistente ed a tempo abbondantemente scaduto, il Livorno ha portato a casa un punto al cospetto del Catania. Un rigore ha anche consentito agli amaranto di pervenire al pareggio contro la Virtus Entella, protagonista sempre Daniele Vantaggiato. Stavolta il penalty nega punti ai livornesi e Christian Panucci commenta in questi termini l’episodio ai microfoni di Sky:
“A Catania era nostro il rigore all’ultimo istante, adesso l’abbiamo subito noi alla fine per una sciocchezza di Mazzoni ma non disperiamo, andremo a Pescara per fare la partita”.

FAN ZONE, PUZZLE: Schiavi ancora in gol contro una squadra granata

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Schiavi festeggia con Rosina il gol dell’1-1 contro il Cittadella

Nuovo Puzzle inserito. Era andato a segno in occasione dell’atteso derby di Sicilia con il Trapani, stravinto dal Catania per 4-1. Raffaele Schiavi, che non è certamente un goleador di professione, è entrato nel tabellino dei marcatori anche in occasione del match disputato sabato pomeriggio allo stadio Angelo Massimino contro il Cittadella. Si è trattato del gol valido per il momentaneo 1-1, in risposta al vantaggio di Gerardi. Nello specifico Alessandro Rosina ‘pennella’ una punizione perfetta per la testa di Schiavi. Bravo il difensore del Catania a liberarsi del diretto marcatore depositando in tuffo la palla in fondo al sacco. In quanto tempo riuscirete a terminare il nuovo puzzle? Provate a cimentarvi. Tre i livelli di difficoltà. Nel caso in cui non riusciste a visualizzarlo è perchè il vostro browser necessita di Java, scaricabile gratuitamente attraverso il seguente indirizzo: http://www.java.com/it/download/manual.jsp . Schiavi ancora in gol contro una squadra granata L I V E L L O  F A C I L E preview50 pieceSchiavi ancora in gol contro una squadra granata L I V E L L O  I N T E R M E D I O preview98 pieceSchiavi ancora in gol contro una squadra granata L I V E L L O  D I F F I C I L E preview160 pieceSchiavi ancora in gol contro una squadra granata

CATANIA: obiettivo primario, ristabilire il legame con i tifosi (ma quando e come?)

Rapporto con i tifosi del Catania da ricucire. Stadio Massimino diventa terra di conquista

Fanno male, molto male le immagini relative non solo alla sconfitta casalinga maturata sabato pomeriggio contro il Cittadella ma anche, soprattutto, le scene di contestazione dei tifosi del Catania. Incredibile come un legame reso così forte e solido nel corso degli anni si sia improvvisamente spezzato. Segnale evidente di una frattura piuttosto netta tra tifosi, squadra e società. Preso di mira, in particolare, l’operato dirigenziale che nelle ultime due stagioni ha prodotto esiti disastrosi, facendo scivolare il Catania da una molto più che lusinghiera posizione di classifica in Serie A intravedendo l’Europa al rischio di finire ai Playout nel campionato cadetto. Un’involuzione incredibile che genera mancanza di fiducia nei confronti dei vertici societari e che coinvolge anche la squadra allenata da Dario Marcolin. Una squadra ricostruita a gennaio e che non è riuscita a risollevare le sorti dell’Elefante. Lo stadio Angelo Massimino, purtroppo, è diventato terra di conquista per gli avversari e, ciliegina sulla torta, sabato si è persino alleato con i giocatori del Cittadella. Certamente un bell’esempio di sportività gli applausi scroscianti all’indirizzo dei granata ma, al tempo stesso, quei fischi sonori che si sono uditi per lunghi tratti verso il Catania misti ad ironici olè sempre indirizzati ai rossoazzurri, rendono ancora più amaro il pomeriggio vissuto. Per il futuro sarà di fondamentale importanza ripristinare il legame con la tifoseria ma, ad oggi, si fatica ad immaginare quando questo accadrà ed in che modo.

DE ZERBI: molte richieste dalla B alla Lega Pro, Catania compreso

Roberto De Zerbi tra i profili valutati dal Catania per il futuro

I tifosi del Catania lo ricordano per quanto di eccellente fatto sotto la gestione Pasquale Marino nelle vesti di calciatore, incantando i catanesi con gol e giocate sopraffine che contribuirono a portare in alto la formazione dell’Elefante. Tra le idee del Catania per il futuro spicca anche Roberto De Zerbi. Bresciano come l’attuale tecnico rossoazzurro Dario Marcolin, ha maturato esperienza sulle panchine di Darfo Boario e Foggia. Proprio nella città pugliese De Zerbi ha lasciato un eccellente ricordo sfiorando i Playoff in Lega Pro e facendo esprimere alla squadra rossonera un calcio piacevole, divertente ed efficace. Il Catania valuta positivamente il profilo di De Zerbi, che però sarebbe favorevole alla permanenza a Foggia ed è richiesto anche da altri club di Lega Pro e Serie B, in particolare Pescara e Salernitana. Futuro incerto per l’ex giocatore del Catania.

CATANIA: Stanco rende amaro il ritorno al gol di Calaiò

Si sblocca Emanuele Calaiò, ma è inutile per il Catania il gol rifilato al Cittadella

In generale non segnava dal 2 aprile, quando il Catania festeggiò la prima vittoria esterna della stagione sul campo del Varese. Allo stadio Angelo Massimino, invece, Emanuele Calaiò non trovava la via del gol dal 29 marzo. In quell’occasione trasformò un calcio di rigore al cospetto dell’Avellino. Proprio dal dischetto Calaiò non è mancato all’appuntamento con la rete, battendo sabato l’esperto portiere del Cittadella Pierobon con una conclusione di pregevole fattura che non ha lasciato scampo a quest’ultimo. Si è trattato della realizzazione valida per il 2-2 che sarebbe potuta valere la salvezza aritmetica del Catania. Invece, a pochi istanti dal 90’, ci ha pensato Francesco Stanco, attaccante in passato allenato da Marcolin, a rendere profondamente amaro il ritorno al gol di Emanuele Calaiò, inutile ai fini della classifica di un Catania che ora rischia grosso in chiave Playout.