Catania, Catanzaro e Trapani ridurranno il distacco dalla vetta?
Nel programma della 25/a giornata del girone C di Serie C non c’è spazio per la Juve Stabia poichè, da regolamento, osserverà un turno di riposo. Occasione potenzialmente utile per le dirette inseguitrici delle Vespe che hanno la possibilità di ridurre il distacco dalla vetta. La formazione allenata da Fabio Caserta, lo ricordiamo, è in vantaggio di 12 lunghezze su Catanzaro e Catania (rossazzurri con una partita ancora da recuperare, ndr), +9 sul Trapani. Questo fine settimana gli etnei proveranno a piegare la resistenza della Casertana al “Massimino” mentre i calabresi ospiteranno la Paganese ed i trapanesi se la vedranno con il Bisceglie fuori casa. Vedremo chi rosicchierà punti ai campani.
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Risultati negativi per Luigi Scaglia contro Pro Vercelli ed Imolese
Ha lasciato Catania nella sessione invernale del calciomercato per esigenze di lista, registrando un rendimento poco esaltante. Si è trasferito alla Carrarese, determinato a fare del proprio meglio, ma intanto l’avventura in Toscana non è iniziata nel migliore dei modi per l’ex rossazzurro Luigi Scaglia. Ha esordito in campionato nel ko interno per 1-0 con la Pro Vercelli, subentrando al 71′; successivamente titolare in Coppa Italia Serie C contro l’Imolese in trasferta, altro risultato negativo perdendo 2-1. Partenza ad handicap per Scaglia, che tuttavia non perde la speranza di un rilancio nelle prossime gare.
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Il tecnico granata non si fida del Bisceglie, con un occhio ai cartellini gialli
Prossima settimana arriva il Catania, in quello che sarà un importantissimo scontro diretto, ma l’allenatore del Trapani Vincenzo Italiano pensa esclusivamente al Bisceglie adesso:
“Non esistono partite facili nel calcio, soprattutto con chi lotta per la salvezza. Servono sempre atteggiamento giusto e piglio da squadra vera, al cospetto di chiunque. I pugliesi in casa riescono a mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Non vincono da Bisceglie-Catania. Sul mercato hanno effettuato 3-4 innesti di valore. Se non giochi con la giusta concentrazione posso venire fuori delle brutte sorprese in queste gare, rovinando quanto di buono fatto. I ragazzi lo sanno, devono spingere al massimo”.
“Bisogna prestare anche attenzione ai cartellini gialli, visto che abbiamo tre diffidati importanti. Nel calcio si può convivere benissimo con situazioni di questo tipo, ma mi auguro che i nostri diffidati siano molto attenti. A noi, in ogni caso, interessa fare bene a Bisceglie. Poi penseremo al Catania. Dobbiamo continuare a pedalare, non vogliamo fermarci. Stiamo bene, c’è l’obbligo di proseguire su questa strada. Dovremo farci trovare pronti a livello mentale con così tanti incontri ravvicinati. Non è facile, la testa è fondamentale in questi casi”.
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La Lega Pro si unisce nel ricordo di giovani vite spezzate ed ha disposto un minuto di raccoglimento con la fascia del lutto al braccio dei calciatori, in occasione di tutte le gare in programma nei giorni 9, 10 e 11 febbraio. Quindi includendo Catania-Casertana. “E’ un gesto di vicinanza da parte della stessa Lega e dei suoi club – dichiara Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro – per commemorare i giovani calciatori e i dipendenti , vittime dell’incendio al centro sportivo del Flamengo in Brasile. Giovani che inseguivano un sogno legato al calcio. Si scenderà in campo anche per questi giovani calciatori per ricordarli e per affermare la forza della vita”.
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Pensiero rivolto allo sfortunato Emiliano Sala, tragicamente scomparso
Tanti giocatori rivolgono un pensiero via social ad Emiliano Sala, dopo essere stato identificato il corpo privo di vita dell’attaccante classe 1990 a bordo dell’aereo che lo stava trasportando a Cardiff per giocare in Premier League dopo la proficua esperienza al Nantes. Tra i rossazzurri a ricordare il ragazzo spiccano Matteo Di Piazza, Davis Curiale, Kalifa Manneh e Ramzi Aya. Quest’ultimo lo ha fatto venerdì, proprio in coincidenza con il giorno del compleanno scrivendo tramite Facebook:
“Auguri a me !! +29 !! In questo giorno il mio pensiero va anche al mio coetaneo Emiliano Sala, riposa in pace campione !!”.
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Ci sono giorni tristi. Troppo tristi. Giorni che spezzano vite e sogni legati al calcio. La Lega Pro e le sue società ricordano Emiliano Sala e i giovani giocatori del Flamengo e si uniscono al dolore delle loro famiglie e dei loro club.
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Il giapponese non dimentica il match Catania-Udinese del 2008
Nei giorni scorsi, attraverso la nostra consueta rubrica “Accadde oggi”, avevamo ricordato il successo del Catania in Tim Cup contro l’Udinese risalente al 30 gennaio 2008 che valse lo storico approdo del Catania alle semifinali della competizione. Decisiva la rete di Takayuki Morimoto al minuto 89 per il definitivo 2-1. Lo stesso attaccante nipponico, in queste ore, celebra così quei momenti indelebili su Instagram:
“A differenza delle concorrenti, il Catania ha avuto troppi alti e bassi”
Intervista rilasciata dall’ex difensore del Catania Paolo Bianco a La Gazzetta dello Sport. Focus sulle speranze promozione rossazzurre e la corsa al primo posto nel girone C di Serie C:
“L’altro giorno parlavo con Fabio Caserta, tecnico della Juve Stabia, e secondo lui la stagione non è chiusa. Da esterno, un campionato come questo può perderlo solo lei. E’ difficile rimontare uno svantaggio così evidente per il Catania, ma ha il dovere di farlo nei confronti di dirigenti, staff e tifosi. Conosco bene Sottil e Lo Monaco e so che ci credono fortemente. Al loro posto ci crederei anche io. Carriero è un giocatore di prospettiva. Con Sarno e Di Piazza in attacco il Catania è più forte, grazie a due elementi che sono fuori categoria. I rossazzurri devono dare un segnale immediato“.
“A differenza delle concorrenti, il Catania ha avuto troppi alti e bassi e deve trovare un equilibrio, senza farsi prendere dalla frenesia. Il Trapani ha dovuto affrontare problemi societari, ma ha creato qualcosa di diverso rispetto alle aspettative iniziali: Italiano è un allenatore di valore, fa giocare la sua squadra in modo positivo e piacevole. Sul Catanzaro la garanzia è Auteri, chi lo prende vuole vincere il campionato, senza mezze misure. Mi dispiace invece per Cevoli, che aveva lavorato tra enormi difficoltà a inizio stagione: una volta arrivata la nuova proprietà l’hanno esonerato anche se stava facendo bene con una squadra di ambizioni medie. E’ ingiusto”.
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Brevissima parentesi nel 2000 con il Catania della famiglia Gaucci. Ha indossato anche la maglia della Casertana. Si tratta dell’attaccante Michele Sergi, doppio ex della sfida di domenica al “Massimino”. Lo abbiamo contattato telefonicamente ricavando le sue impressioni sulla possibilità di promozione in Serie B dei rossazzurri. Sergi, inoltre, ha fatto un salto indietro nel tempo rivivendo l’esperienza vissuta proprio a Catania e Caserta.
Hai indossato entrambe le casacche, Catania è stata una delle tue prime esperienze professionistiche. “Era l’anno dei Gaucci, provenivo dal Perugia ed era una situazione molto interessante. Lo stesso Gaucci però, poi, decise di mandarmi a San Benedetto del Tronto dove vinsi due campionati, fu l’inizio di una buona carriera per me. Catania è stato un assaggio. Io sarei voluto restare in una piazza desiderosa di vincere il campionato, ma non si poteva dire di no agli ordini di Gaucci e purtroppo la mia esperienza è durata pochissimo”.
Nonostante questo conservi un ricordo positivo di Catania… “Catania è una città bellissima. Per la prima volta mi trovavo a vivere nel contesto di una grande piazza. Era motivo di gioia per me indossare quella maglia. Gaucci prese autonomamente la scelta di mandarmi a San Benedetto. Io in un primo momento rifiutai, parlando anche con l’allora tecnico rossazzurro Iaconi. Quando capì che non avrei trovato spazio e sarei potuto rimanere fuori rosa, lasciai la Sicilia ma con dispiacere perchè avrei voluto farmi apprezzare dai tifosi etnei. Catania rappresentava un bel salto, ero contentissimo ma a seguito della decisione di Gaucci tornai in D e dovetti rimboccarmi le maniche”.
Con quali compagni hai legato di più in quel Catania? “Tutt’ora mi sento con Capparella e Giubilato. Cito anche Gennaro Delvecchio, attuale responsabile del settore giovanile del Lecce. Ho avuto buonissimi rapporti con l’intera squadra direi, anche perchè io mi facevo volere bene da tutti. Ricordo anche Muntasser. Il Catania era veramente forte, un ottimo gruppo. Il Catania cambiò allenatori nel corso della stagione ma si sa, Gaucci lo faceva abitualmente. Bastavano poche giornate di non-risultati e si cambiava guida tecnica”.
E dell’esperienza alla Casertana, cosa dici invece? “Ho giocato anche lì vivendo un girone d’andata alla grande, avevo fatto 12 gol. Poi purtroppo con l’inizio del nuovo anno cominciai ad accusare problemi alla cartilagine del ginocchio e da lì a poco ho smesso di giocare. Ero andato per operarmi al menisco ma preferì smettere, altrimenti avrei dovuto mettere le protesi. Da 6-7 anni ho smesso definitivamente di giocare. L’ultima esperienza l’ho avuta alla Viribus Unitis per dare una mano ad un allenatore che conoscevo ai tempi di Caserta”.
Ti manca il calcio giocato? “Sinceramente non ho nostalgia. Ho avuto molti amici, ma quelli veri ti garantisco che sono pochissimi. Sono rimasto deluso da tante persone, ma ho anche trovato degli amici veri, 2-3 che ancora tutt’ora sento. A volte capita che stiamo insieme. Fa piacere che anche a livello calcistico esistano amicizie sincere e durature”.
Che idea ti sei fatto della lotta al vertice nel girone C di Serie C? “Il campionato lo seguo, anche se non assiduamente. Il Catania, lo dice la storia, non merita questa categoria. Non gli appartiene per città, tifoseria, stadio. Purtroppo questa è la realtà e va accettata ma a breve sono convinto che la squadra tornerà dove merita. Ha lanciato allenatori importanti come Simeone che è diventato quel che è anche grazie al Catania. Tanti giocatori, inoltre, sono andati via da Catania proseguendo un percorso eccezionale altrove. Mi auguro con tutto il cuore che i rossazzurri lascino quanto prima la C”.
Farebbe bene, secondo te, il Catania a credere ancora nel raggiungimento della vetta? “E’ dura perchè la Juve Stabia sta andando alla grande ma nulla è perduto. Finchè la matematica non dice che i campani hanno vinto, mai mollare. Ci potrebbero essere delle difficoltà improvvise per le Vespe. Stare lì ed approfittarne non è impossibile. Basta poco, 1-2 partite in cui la Juve Stabia non fa risultato e magari il Catania acquista coraggio. Fino alla fine non si può mai dire. Mi auguro che direttamente o tramite Play Off il Catania riesca a strappare il pass per la B”.
Quanto è dura vincere in questa categoria? “E’ sempre il campo che dà i verdetti. Le partite vanno giocate, non vai in B perchè ti chiami Catania. La squadra è forte e può benissimo ambire alla serie cadetta. Se saranno Play Off, sarà importante che il Catania stia bene mentalmente e fisicamente per poi sfruttare agli spareggi l’esperienza di giocatori che li hanno già vissuti. Lo scorso anno ha speso tantissime energie per rincorrere il Lecce, adesso magari potrebbe trattenerne per dopo ma io penso che chiunque entri in campo lo faccia sempre per vincere, senza fare calcoli. Personalmente non dimenticherò mai che, giocando nella Sambenedettese, in C2 eravamo a 3-4 punti dai Play Out. Subentrò Colantuono che tra l’altro era anche nostro compagno di squadra. Smise di giocare, ci allenò, collezionammo 10 vittorie di fila chiudendo la stagione al quinto posto e vincemmo i Play Off. Eppure eravamo sempre quelli di prima. Ad un certo punto si creò euforia, entusiasmo. Ecco perchè dico che le cose possono cambiare in qualsiasi momento. Vincere aiuta a vincere ed è stato sempre così. Il pubblico poi ti dà qualcosa in più quando tutto va per il verso giusto. Catania, in questo senso, ha una marcia in più se riesce a portare i tifosi dalla sua parte”.
Domenica si confronteranno Catania e Casertana, difficile schierarti immagino… “Non potrei. A Caserta ho vissuto un anno bellissimo, incontrando persone eccezionali. I tifosi mi hanno sempre incoraggiato e voluto bene anche nei momenti difficili, una delle poche piazze dove ho ricevuto solo consensi. Anche la Casertana è una piazza importante. Non si può paragonare a Catania in quanto a blasone e storia, però nel suo piccolo ha avuto soddisfazioni. A Catania, invece, poco tempo vissuto ma ci tengo a sottolineare che sono stato benissimo con tutti. Mi auguro che prima di ogni cosa vinca lo sport, poi che vinca il migliore”.
Di cosa ti occupi oggi? “Io e mio padre gestiamo una ditta di giardinaggio, come svago alleno i bambini, tra cui mio figlio ed è principalmente per questo motivo. Ma devo dire che è un piacere farlo. Alleno per conto di una società di Raimondo Marino, ex giocatore di Lazio e Napoli. Abbiamo disputato amichevoli importanti con realtà come Milan, Atalanta, Juventus, Roma facendo bella figura, al di là del risultato che in questi casi non conta. Un modo per fargli vivere emozioni che noi, alla loro età, non avevamo mai provato”.
Si ringrazia Michele Sergi per la gentile concessione dell’intervista.
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Intervistato da zonacalcio.net, l’ex dirigente del Catania Fabrizio Ferrigno si sofferma in questi termini sulla squadra rossazzurra e la Casertana, avversaria domenica allo stadio “Angelo Massimino”:
”Il Catania ha un solo risultato contro la Casertana, ma non deve pensare che la partita vada vinta immediatamente visto che ci saranno 90′ a disposizione. Gli etnei devono trovare una prestazione importante e soprattutto convincente anche per il proseguo della stagione, sono convinto che gli arrivi di Di Piazza e Sarno si riveleranno fondamentali. La Casertana? Si intravede un totale cambio di mentalità. I calciatori sembrano essersi calati nelle dinamiche del mondo di C e i risultati lo dimostrano. Inoltre questa squadra può contare sui Castaldo, in grado di inventarsi da solo dei gol eccezionali”.
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