Il giovane attaccante della Fiorentina Riccardo Sottil, figlio dell’attuale allenatore del Catania Andrea, parla di se stesso e del suo avvio di stagione ai microfoni di Lady Radio. Ecco alcune delle parole più significative del ragazzo:
“Ho fatto due spezzoni di gara, in due partite difficili. Sono contentissimo dell’occasione che mi hanno dato mister e società, e li ringrazio. Stanno credendo in me, io cerco di dare il meglio di me stesso. Sono convinto che con sudore e fatica potrò giocare di più e magari anche dall’inizio. La mentalità italiana sta cambiando e tanti allenatori stanno piano piano lanciando i giovani. Sono un ragazzo normalissimo, mi piace uscire con gli amici, giocare ai videogiochi e guardare la tv. Più di tutto però stare con la mia famiglia, anche se ora è a Catania. Da piccolo avevo un cagnolino al quale mettevo le maglie che mio padre portava a casa dopo averle scambiate”.
“Mio padre non mi ha mai soffocato né dato troppe pressioni. Normale che a casa mi dia consigli ma mi dice sempre di ascoltare il mister e apprendere al 100% quello che mi dice. Non mi stressa, anzi. Il mio percorso giovanile? Giocavo a Catania. Facemmo, quando avevo 7-8 anni, un torneo e la Juve mi vide e mi portò. Poi mio padre, che aveva giocato di là, mi portò ai granata. Successivamente ho dovuto fare una scelta, ma appena ho sentito il richiamo della Fiorentina non ho avuto dubbi”.
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Nuova esperienza professionale per Pietro Fusco. La Sambenedettese ha affidato l’incarico di Direttore Sportivo all’ex dirigente dello Spezia. Fusco, 47 anni ed originario di Napoli, prima di intraprendere la carriera dirigenziale è stato un apprezzatissimo calciatore professionista vestendo le casacche di Napoli, Empoli e Catania, solo per citare alcune squadre. Alle pendici dell’Etna, in particolare, ha totalizzato più di 30 presenze tra il 2002 ed il 2004.
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Sempre più camaleontico il Catania di Andrea Sottil. I rossoazzurri dimostrano di sapere cambiare pelle in qualsiasi momento. Il tecnico di Venaria Reale, dall’inizio del ritiro, lavora principalmente sui moduli 4-2-3-1, 3-4-1-2, 4-3-1-2 e 4-3-3. I sistemi di gioco contano fino ad un certo punto perchè, in realtà, sono i principi ed i concetti ad assumere importanza notevole. Ma è anche bene non dare punti di riferimento agli avversari modificando assetto tattico quando la situazione lo richiede. Sarà interessante, allora, vedere quali interpreti ed attraverso quale modulo si renderanno protagonisti sabato pomeriggio a Pagani.
Di sicuro ci sarà spazio per il turnover. Mister Sottil ha sempre tenuto a precisare di avere la fortuna di allenare una rosa composta da soli titolari, e non è una frase fatta questa. Il valore dell’organico rossoazzurro non si discute, giocare così tante partite ravvicinate nelle prossime settimane non potrà che favorire il processo di turnazione della rosa. Rientra dalla squalifica Andrea Esposito, Cristian Llama è regolarmente disponibile e anche lui scalpita per giocare, vedremo se dal 1′ oppure entrerà a gara in corso.
Nuovi acciacchi, invece, per lo sloveno Maks Barisic in forte dubbio. In avanti, chi tra Davis Curiale ed Alessandro Marotta? Tenendo conto del fatto che martedì il Catania affronterà una trasferta ancora più impegnativa a Monopoli, Marotta potrebbe rifiatare. Possibile che venga rispolverato Luigi Scaglia e c’è l’ipotesi di utilizzo di Saro Bucolo e Fran Brodic. Panchina per Joel Baraye e/o Kalifa Manneh? In difesa, chance d’impiego per Dragan Lovric? Vedremo. C’è la vetta della classifica all’orizzonte con molteplici soluzioni per un Catania fortemente deciso a proseguire la scalata.
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Catania-Trapani, minuto 32. Il centrocampista rossoazzurro Giuseppe Rizzo a terra dolorante al gomito per una lussazione. E’ costretto ad abbandonare il terreno di gioco in barella. Circa un mese di stop. Al suo posto, Marco Biagianti. Una sostituzione non prevista nel primo tempo ma che, a conti fatti, si rivela determinante nell’economia della gara. Sì, perchè l’ingresso in campo di Biagianti riequilibra la squadra. La figura del capitano trascina il Catania contribuendo a dare solidità al reparto di centrocampo innalzando la qualità in fase d’impostazione.
Mossa ulteriormente azzeccata, in questo senso, l’arretramento di Francesco Lodi sulla linea dei centrocampisti che fortifica il Catania in ottica palleggio, contrastando la spiccata supremazia territoriale granata che, fino a quel momento, aveva caratterizzato l’incontro. Il tour de force per gli etnei è già iniziato, chiaramente Biagianti non potrà giocare tutte le prossimi imminenti partite dal 1′ ma la sua presenza sul rettangolo di gioco si conferma fondamentale anche quando subentra in corso d’opera. Punto di riferimento e leader dentro/fuori dal campo.
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La redazione di tuttoc.com promuove l’arbitro Daniel Amabile della sezione Vicenza, che ha diretto il match Catania-Trapani. Voto 7.5 attribuito al “fischietto” veneto con il giudizio di seguito riportato:
“Il derby siciliano è gara tesa e ricca di episodi. Positiva la direzione del ddg che adotta con giustezza i provvedimenti tecnici e disciplinari. Condiviso il calcio di rigore concesso al Trapani al 30′ per il netto fallo del difensore etneo Baraye ai danni dell’attaccante granata Tulli. Giusto il calcio di rigore concesso ai locali al 46′ per il fallo di mano commesso dal centrocampista ospite Taugourdeau. Siamo d’accordo sulla doppia ammonizione comminata all’attaccante rossoazzurro Vassallo: ok il primo giallo per proteste; giusto anche il secondo per un brutto fallo sul centravanti Golfo”.
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Incredibile a Siracusa. Già il clima non è dei più sereni, viste le difficoltà incontrate dalla squadra in questo avvio di stagione. A questo aggiungiamo che i tifosi sono in contestazione perchè non gradiscono lo sponsor di maglia. Il motivo? Il colore rosso abbinato all’azzurro e l’immagine del Mongibello che ricordano Catania ed il Catania. Giovedì, al termine della gara persa in casa con il Rende, secondo quanto si legge su ilsiracusano.com tifosi aretusei dopo aver esposto uno striscione senza entrare allo stadio si sono piazzati davanti all’ingresso degli spogliatoi. Sono intervenute le forze dell’ordine per riportare la situazione alla normalità.
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Giovedì sera si è disputato il posticipo della 7/a giornata del girone C di Serie C tra Siracusa e Rende. Colpo esterno dei calabresi per 2-1. Vantaggio ospite al 22′ con l’autorete di Daffara, pareggio di Ott Vale al 45′ e seconda realizzazione biancorossa a firma di Viteritti al minuto 71. Questo risultato comporta il momentaneo sorpasso del Rende sul Catania. Ecco la classifica aggiornata:
Il Questore di Messina Mario Finocchiaro ha emesso un provvedimento DASPO della durata di anni 8 a carico di cinque ultras del Catania con un’età compresa tra i 33 e i 22 anni. L’11 febbraio scorso, in occasione della partita Catania-Cosenza, hanno inseguito ed accostato un furgone con a bordo tifosi del Cosenza lungo la A18, direzione Messina, nel territorio del comune di Roccalumera, cercando di bloccarne la marcia, colpendolo con oggetti di vario tipo. Secondo da quanto emerso da intercettazioni telefoniche ed ambientali, i cinque soggetti avrebbero pianificato l’assalto al furgone avendo già in programma di metterne a segno un ulteriore ai danni di altre tifoserie nelle domeniche successive. Obiettivo: depredare i furgoni di gadget e stendardi della compagine calcistica avversaria da conquistare come “trofeo”.
Il DASPO imporrà ai cinque individui raggiunti dal provvedimento di presentarsi in occasione degli incontri di calcio disputati dal Catania presso gli uffici di polizia al 10° ed al 40°minuto del I° e del II° tempo in caso di partite casalinghe, al 15° minuto se trattasi di dispute in trasferta. E sempre il Questore di Messina nella stessa giornata ha emesso ulteriori tre misure: 2 ammonimenti nei confronti di uomini resisi responsabili dei reati di stalking, violenza sessuale, lesioni personali e violenza privata; un avviso orale per un soggetto con precedenti per minacce, atti persecutori, furto, resistenza a pubblico ufficiale, truffa, porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.
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Ex portiere di Catania e Paganese, Roberto Sorrentino interviene ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com parlando dell’avvio stagionale del Catania e speranzoso che l’Elefante possa conquistare la Serie B sul campo. Spazio anche a qualche aneddoto, come sempre, conversando piacevolmente di calcio, una passione che continua ad accompagnarlo con grande senso del dovere e professionalità.
Avvio di campionato positivo per il Catania. Cosa ne pensi? “Peccato per il pareggio subito in pieno recupero a Caserta, però il Catania è partito alla grande e credo che quest’anno, facendo gli scongiuri, saremo protagonisti. Dico ‘saremo’ perchè io resto sempre un tifoso del Catania. Sperando di centrare un obiettivo che, per la verità, ero convinto arrivasse attraverso il ripescaggio ma sappiamo com’è andata a finire. Questo ha lasciato un alone di delusione e scoramento, però conoscendo Lo Monaco e la tifoseria catanese sono sicuro che si possa ambire alla promozione sul campo perchè è stata allestita una rosa molto competitiva. Me lo auguro da tifoso ed ex calciatore del Catania”.
La vittoria sul Trapani ha avvicinato il Catania alla vetta ed il prossimo avversario si chiama Paganese, che ha raccolto un solo punto finora… “C’è in previsione questo benedetto sorpasso. Io dico sempre che le partite vanno giocate. Tutte iniziano sullo 0-0, poi quando si gioca col Catania c’è sempre la rivalsa, la grande tradizione, una blasonata come il Catania richiama sempre anche a livello mentale qualcosa di più. Il pericolo è quello di pensare di avere già vinto, invece le gare sono tutte difficili. Io mi ricordo che da calciatore abbiamo vinto incontri impensabili perchè mentalmente dai sempre qualcosa in più quando affronti le big, per poi fare delle magre figure con squadre inferiori perchè mentalmente non avevamo preparato bene le partite. Noi allenatori dobbiamo sempre dare motivazioni e caricare al punto giusto i ragazzi, a prescindere dal discorso tecnico. Spesso sapendo che incontri squadre molto abbordabili, a livello inconscio tralasci qualcosa. Invece il pericolo è sempre dietro l’angolo. Sulla carta i tre punti ce li hai, ma poi conta la pratica. Attenzione a mantenere sempre alta la concentrazione”.
E’ iniziato il tour de force, tantissime partite da disputare sono un ostacolo importante per il Catania? “Inizialmente può essere un problema perchè, magari, devi ancora assemblare la squadra ma durante l’anno avendo giocatori di un certo spessore hai la possibilità di farla ruotare con efficacia, in questo caso viaggiando sulle ali dell’entusiasmo. Se dovesse mancare qualcosa all’interno dell’organico, comunque, sono convinto che Lo Monaco non si tirerà indietro a gennaio portando giocatori con caratteristiche diverse pronti a dare una mano al Catania”.
Il Catania è stato vicino a conquistare la B sul campo nella passata stagione. Cosa non è andato per il verso giusto secondo te? “I demeriti nel calcio arrivano e vanno via. E’ mancata forse un pò di tranquillità. Ricordo quando il Catania prese 5 gol a Monopoli. Si è creata una situazione di stallo e di imbarazzo con dubbi sul futuro dell’allenatore ed i giocatori hanno accusato in minima parte la tensione. Questa è la mia sensazione. Poi magari il Lecce si è dimostrato superiore dimostrando di avere qualcosa di più. Io non dimentico mai la nostra promozione in A nel 1984. Andammo a fare gli spareggi in un campionato che vedeva Lazio e Milan salire direttamente in B, ma anche squadre dove militava gente come Vialli alla Cremonese. C’erano squadre più forti di noi, ma con i 40mila dell’Olimpico realizzammo un’impresa storica. A tre domeniche dalla fine perdemmo con la Lazio 1-0 su rigore inesistente di Giordano. Sembrava che ormai i giochi fossero fatti, invece dopo riuscimmo a conseguire dei risultati importanti per poi vincere gli spareggi. Non c’è nulla di scontato nel calcio e non sempre il più forte sulla carta vince. Catania e Lecce sono state ottime squadre, anche i salentini hanno una tradizione importante ma meno male che quest’anno la società più importante calcisticamente nel girone C sia solo il Catania, con tutto il rispetto per gli altri club. Al di là del cuore, parlando da allenatore devo analizzare anche le altre compagini. E’ chiaro che lo faccio in modo marginale perchè lavoro anch’io e non posso seguire bene le vicende delle altre, ma io credo che quest’anno il Catania sia la Juve della Serie C”.
Spesso mi parli della tua stima nei confronti di Lo Monaco… “Siamo amici da tantissimi anni. Siamo più o meno della stessa zona. Forse nessuno lo sa ma per un anno ho abitato a fianco della zia di Pietro. C’è una stima reciproca. Gli auguro veramente di coronare questi sacrifici che fa, lui si è preso questa gatta da pelare tornando alle pendici dell’Etna dopo essere andato via. Spero che vinca questa battaglia riportando il Catania in alto perchè se lo merita”.
So che hai sempre avuto il sogno di lavorare nello staff del Catania, ci credi ancora? “Per anni l’ho sperato. Quasi tutti i calciatori che hanno fatto discretamente bene in tante società sono rientrati. Dopo 30 anni e oltre sono ancora un idolo per i tifosi etnei, forse il mio unico dispiacere è che mai nessuna dirigenza ha pensato a me. Magari non sono all’altezza della Lega Pro, ma ho allenato anche in A e B all’estero (Albania, Ucraina, Guatemala, Serbia) e non credo di essere l’ultimo arrivato. Ho sbagliato probabilmente le public relation. Nelle società con una certa organizzazione i ruoli ci sono, farebbe piacere se dovesse capitare una situazione del genere. Mai dire mai, sono 35 anni che lo dico e continuo a dirlo (ride, ndr). Lo spero. Quest’anno potevo allenare nella B serba ma per una mia scelta non ho voluto farla perchè speravo di accasarmi in Italia contribuendo a mettere al servizio di qualcuno la mia esperienza che non mi manca di certo, essendo nel calcio da 50 anni”.
Adesso di cosa ti stai occupando? “Sto collaborando a Como come Responsabile Tecnico con la speranza che si riesca a trovare l’accordo definitivo tra settore giovanile e Prima Squadra perchè ci sono dei contrasti ed il club proviene da un fallimento. Vediamo se sono bravo a misurarmi in questo ruolo, spero sempre di migliorarmi e dare qualcosa di positivo. In pratica dovrei occuparmi anche di consigliare gli istruttori sviluppando la loro crescita. Dopo tanti anni di esperienza da tecnico ed allenatore, credo di essere in grado di poterlo dare qualche consiglio. In un calcio dove ci sono anche tanti millantatori ed è un’attività dove i soldi non ci sono mai, ma poi ci sono per tutti. E tutti cercano in un modo o nell’altro di andare avanti”.
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Si ringrazia Roberto Sorrentino per la gentile concessione dell’intervista.
La domenica allo stadio, pagina Facebook riservata al tifo rossoazzurro e vicina agli ultras della Curva Nord Catania, commenta la preziosa vittoria ottenuta ai danni del Trapani ricordando che è ancora l’inizio di un lungo percorso:
“Di ieri sera (martedì, ndr) ci rimane dentro un primo tempo di sofferenza, onore al Trapani, ed una seconda parte fatta di emozioni, di urla e canti, che hanno colorato di rossazzurro la notte di Catania… Lo sfondo della Nord, come sempre, una Curva che è spettacolo, anima e cuore di una Comunità, di una Città, che vuole tornare dove merita, a tutti i costi… É il motivo per cui non abbiamo tempo di cullarci sugli allori…abbiamo appena iniziato, ma ieri è già passato, pensiamo alla prossima, guai mollare! Avanti Catania, avanti Curva nord!”.
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