MAROTTA: quando si tolse l’inseparabile barba per scaramanzia…

Non può fare a meno della sua barba, l’attaccante del Catania Alessandro Marotta. Per anni in carriera non vi ha rinunciato, anzi con il passare degli anni è sempre più folta, anche se non al punto da fare concorrenza al famoso Davide Moscardelli. Eppure c’è stato un momento in cui Marotta è andato contro la propria volontà, dicendo no alla piratesca barba. Il motivo? Scaramanzia.

Era la stagione 2011-2012, faceva parte della rosa del Bari in Serie B e veniva da cinque gare di astinenza. Segnare stava diventando un tabù, così decise di rasarsi per bene in occasione di Sassuolo-Bari. Il risultato? 1-2 con prima doppietta di Marotta nel campionato cadetto. L’auspicio dei tifosi rossoazzurri, chiaramente, è che barba o non barba la punta classe 1986 segni un gran quantitativo di gol alle pendici dell’Etna.

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CATANIA: il giorno del giudizio. Frattini, tocca a te. Festa o delusione al Massimino?

“Alla udienza del 7 settembre spero in un confronto civile tra tutti gli interessati, il Collegio deciderà secondo regole e giustizia in ogni caso. Le sentenze e i processi sportivi servono a questo..una parte parla di regole vere, l’altra parte di “regole del golpe”…decideremo, mica vince chi è più forte o grida di più ..vince chi segue le norme..altrimenti è rissa e non giustizia. Solo la giustizia può intervenire e lo farà. Se ‘altri’ dovessero sostituirsi alle istituzioni sarebbe la fine della convivenza civile; io presiedo gratuitamente il Collegio di garanzia perché credo nel ruolo della giustizia anche nello sport”.

Ripartiamo dal pensiero illustrato le scorse settimane da Franco Frattini, Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport chiamato a decidere quest’oggi sulla regolarità dell’attuale format della Serie B e gli eventuali ripescaggi. L’attesa sta per finire, nelle prossime ore conosceremo il verdetto con la speranza che davvero, come dice, Frattini giudicherà nel pieno rispetto delle regole e senza farsi influenzare da fattori esterni.

A detta dei principali avvocati di fama nazionale e non solo, quello partorito dalla Figc è da considerarsi un obbrobrio giuridico. Andando contro ogni norma con una decisione impopolare, priva di fondamenti legali. Non è un caso se il Catania sia sul piede di guerra ed ha già depositato una querela nei confronti del Commissario Straordinario Roberto Fabbricini e tutti coloro i quali hanno contribuito a dare il via libera alla costituzione del format a 19 squadre.

Stasera il Catania scenderà in campo per affrontare la Reggina in amichevole. Occasione certamente utile per continuare a far acquisire minutaggio ai giocatori, provare soluzioni tattiche ed interpreti. Da valutare lo stato d’animo dei ragazzi e di chi sarà presente sugli spalti dello stadio “Angelo Massimino”. Potrebbe esserci un clima di grande festa ed entusiasmo, oppure di sconforto e delusione. Dipenderà proprio da cosa partorirà il Collegio presieduto da Frattini. Aspettiamo e vediamo.

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IOCOLANO: “Futuro? Aspetto conclusione caso ripescaggi in B…”

Calciatore che sarebbe stato adocchiato anche dal Catania, l’esterno offensivo attualmente svincolato Simone Iocolano parla del proprio futuro ai microfoni di gianlucadimarzio.com:

“Diciamo che la mia situazione non è così ‘disperata’, anzi. Ho ricevuto tantissime proposte dalla Serie C, anche quella del Bari in Serie D. Io però adesso voglio aspettare il 7 settembre per capire la situazione legata ai ripescaggi. Non credo che esista la meritocrazia nel calcio, ho sudato tanto per arrivare in Serie B e adesso questa categoria non la voglio mollare così facilmente. Sceglierò una squadra con un progetto vero, la cosa fondamentale. Non sono uno che ama cambiare maglia spesso, mi piace legarmi a un club e crescere insieme: sono alla soglia dei 29 anni, cerco un progetto che mi intrighi, con ambizioni importanti”.

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PERINETTI (D.G. Genoa): “Serie B, per me resta a 19 squadre”

Ore calde per capire cosa succederà in Serie B. Il campionato resterà a 19 squadra, oppure si darà il via libera ai ripescaggi? La redazione di tuttobari.com ha chiesto il parere ad un dirigente di alto livello ed esperienza come Giorgio Perinetti, attuale Direttore Generale del Genoa che illustra brevemente il proprio pensiero:

“Non so esattamente come verrà affrontato questo tema, ma ad istinto dico che non credo che le cose cambieranno”.

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GRAVINA (Pres. Lega Pro): “Credo nel rispetto delle regole, quindi ho fiducia”

Continua a manifestare ottimismo il Presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, in merito alla decisione del Collegio di Garanzia dello Sport sul tema dei ripescaggi:

“Sono fiducioso perché credo nel rispetto delle regole. Mi aspetto che venga ripristinato l’equilibrio attraverso le norme – dice a tuttoc.com – Ho piena fiducia negli organi di giustizia e seguendo le normative, queste dicono che quel tipo di provvedimento non era assolutamente applicabile e non era neppure ipotizzabile. La mancanza di regole o il non rispetto delle stesse offre l’opportunità a contestazioni, che minano le certezze del sistema e non è il calcio che vogliamo, per i tifosi, per i club e per tutti coloro che vi operano”.

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ACCARDI (ag. Fifa): “Rischio B a 24-25 squadre secondo me”

L’agente Fifa Giuseppe Accardi parla del format del campionato di Serie B nel corso di un’intervista rilasciata a “Sotto La Curva”, programma in onda su Prima Radio. Ecco quanto evidenziato da ilovepalermocalcio.com:

“Credo che la serie B rischi di essere a 24 o 25 squadre in questo momento. Le prime due giornate già giocate verrebbero integrate con un nuovo calendario che terrebbe conto di quest’ultime insieme alle nuove squadre ripescate che dovranno recuperare i match di Mercoledì. Diventerà tutto più complicato, ma se in Italia non siamo capaci di iniziare i campionati con le cose in regola, penso che queste confusioni succedano”.

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CAMPLONE: “Poco spettacolo in B, anche con le eventuali ripescate cambierebbe poco”

L’ex allenatore del Perugia Andrea Camplone critica la Serie B sul piano del gioco espresso dalle squadre partecipanti. Ecco il pensiero di Camplone al Messaggero:

“Sulla carta tutti hanno una buona squadra: Verona, Brescia, Palermo, Salernitana, Perugia, Pescara… il problema è che si vede poco giocare a calcio. Non c’è una squadra che gioca bene, cioè che provi a fare bene sia il possesso che il non possesso. Si pensa solo al lancio lungo, e non alla qualità dei passaggi. Si penalizza sempre più lo spettacolo in nome dei risultati. Lo scenario potrebbe cambiare con il ritorno a 22 squadre? Anche le possibili ripescate hanno squadre attrezzate per fare la B. Il problema di pensare al risultato e non allo spettacolo resta comunque. Chi paga il biglietto, vuole vedere vincere, ma vuole anche divertirsi e godersi un po’ di spettacolo”.

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CALORI: “Caos Serie B? Dovremmo fermarci un attimo introducendo leggi chiare”

Torna ad esprimere il proprio parere sulla situazione legata al format del campionato di Serie B l’ex allenatore del Trapani Alessandro Calori, ai microfoni di tuttob.com:

“Esistono dei regolamenti che, in quanto tali, dovrebbero essere rispettati… credo che se ne vedranno ancora delle belle… Non si è risolto ancora niente. A questo punto della stagione dovremmo parlare solo di calcio giocato, e invece tutto è in alto mare. Questa situazione è un po’ lo specchio del nostro Paese, dove la volontà di qualcuno a volte si sostituisce alla legge. I problemi sono tanti, soprattutto nelle categorie inferiori. Bisognerebbe fermarsi un attimo, ragionare e introdurre leggi chiare che non diano adito a equivoci, interpretazioni di convenienza, ‘scorciatoie’…”.

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BONATO: “Caso ripescaggi non una bella pagina. Calcio italiano pecca di organizzazione”

“Viste come sono andate le cose negli ultimi anni c’era da aspettarselo. Sicuramente non è una bellissima pagina del nostro calcio: mentre da un lato torniamo ai vertici, o comunque alla ribalta agli occhi degli stranieri, per l’acquisto di Cristiano Ronaldo, tutto ciò che sta accadendo ormai da anni getta dell’ombre nel nostro calcio che pecca di organizzazione”. E’ il pensiero di Nereo Bonato, ex Direttore Sportivo di Sassuolo e Udinese, ai microfoni di pianetaserieb.it dopo l’esplosione del caso Serie B.

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CATANIA: poste le basi per un gruppo granitico, dentro e fuori dal campo

Il calcio non è solo un pallone che rotola. In questo sport esistono anche, purtroppo, fattori extracalcistici come le aule dei tribunali in cui si decidono le sorti di una o più squadre. Lo stiamo notando ogni giorno che passa. Ma, per fortuna, il calcio riesce ancora a regalare emozioni e momenti in cui si costruiscono anche amicizie destinate a durare nel tempo, all’interno di un gruppo. Dimostrazioni, in tal senso, giungono dallo spogliatoio rossoazzurro. I nuovi innesti si stanno perfettamente inserendo nel contesto etneo, avendo ricevuto una buona accoglienza da chi già faceva parte della rosa.

I neo acquisti hanno capito subito quali fossero i principali punti di riferimento nella squadra di Andrea Sottil. Ovviamente capitan Marco Biagianti e Francesco Lodi in primis, elementi di provata esperienza che conoscono come le loro tasche Torre del Grifo e la passionalità del tifoso rossoazzurro. E poi c’è quel burlone di Saro Bucolo, che si fa volere bene da tutti per il suo temperamento e la catanesità che traspare da ogni giocata e battuta scherzosa. Uno di quei giocatori che fa sentire chiunque a proprio agio, rendendoli protagonisti attivi nella vita di squadra. Ci piace sottolineare, in particolare, il feeling che sta emergendo tra alcuni calciatori. Gli attaccanti Davis Curiale ed Alessandro Marotta, ad esempio.

I due si guardavano in cagnesco nella passata stagione, quando la posta in palio era decisamente alta tra Catania e Siena ai Play Off. Oggi concorrono per una maglia da titolare, lo fanno con spirito leale, confrontandosi con simpatia, maturità e rispetto. Stanno instaurando una solida amicizia. Come è stato un piacere ritrovarsi per Andrea Esposito e Biagianti, a distanza di anni dalla storica convocazione nella Nazionale di Marcello Lippi per l’amichevole Italia-Irlanda del Nord del 2009.

Menzione a parte per Joel Baraye. Con Kalifa Manneh sono gli unici africani in organico, giocano entrambi sulla fascia sinistra e lavorano per affinare una buona intesa in campo. Condividono la stessa stanza, parlano la medesima lingua e Joel ha appreso immediatamente da Kalifa l’importanza dei colori rossoazzurri per la gente di Catania. Insomma, si respira un clima di positività. Ponendo le basi per la costruzione di gruppo omogeneo e granitico, composto da ragazzi che hanno ben recepito il messaggio della piazza.

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