CATANIA-AVELLINO: ecco come la Questura di Catania ricostruisce l’accaduto

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Ecco cosa successo esattamente secondo quanto ricostruito dalla Questura di Catania, con il supporto delle immagini

A seguito dei fatti relativi all’aggressione di alcuni steward da parte di sostenitori dell’Avellino giunti a Catania domenica, la Questura del capoluogo etneo ricostruisce in questi termini la vicenda, con tanto di immagini che testimoniano quanto accaduto:

“In data 29 marzo 2015, presso lo Stadio “Angelo Massimino” di Catania, con inizio alle ore 15.00, si è disputato l’incontro calcio Catania–Avellino valevole per il campionato di serie “B” 2014/15. Per tale circostanza, sono giunti in questo capoluogo circa 300 sostenitori della squadra di Avellino, fra i quali vi era anche un gruppo di una ventina di tifosi del Messina gemellati con i tifosi irpini. Gli stessi hanno raggiunto Catania a bordo di pullman, minibus ed auto private”.

“Attesa la particolare rilevanza che ha caratterizzato l’incontro di calcio dal punto di vista dell’ordine pubblico, vista l’alta rivalità tra le due tifoserie interessate dall’evento, sono stati predisposti adeguati servizi sia per quanto riguarda l’accoglienza della tifoseria ospite con i relativi controlli di sicurezza ed identificazioni in un’area sterile preventivamente individuata sia per quanto concerne il loro trasferimento verso l’impianto sportivo. Alle ore 15.30 circa, i sostenitori irpini giungevano presso il Settore “Ospiti”. Appena scesi dai mezzi, il numeroso gruppo di sostenitori avellinesi iniziava ad accalcarsi a ridosso delle strutture girevoli”.

“Si premette che l’accesso al tornello avviene previo inserimento del titolo di accesso che l’avventore deve introdurre nell’apposito sistema elettronico. Nelle descritte fasi, il personale steward preposto alle operazioni di accesso dei tifosi all’interno dello stadio indirizzava gli ospiti all’interno del citato settore. Atteso che per svolgere le operazioni di verifica telematica della validità del titolo di acceso passano alcuni istanti, gli animi dei sostenitori avellinesi si surriscaldavano. A quel punto, il personale steward preposto all’interno del tornello veniva spintonato da un gruppo di ultras più facinoroso che, esercitando una evidente forza fisica, spodestava gli steward dalla postazione che consente l’apertura dei tornelli mediante un pulsante ed iniziava ad azionare il dispositivo, consentendo l’accesso senza nessun controllo a tutti gli altri ultras avellinesi”.

“L’aggressione da parte del gruppo di facinorosi irpini si protraeva per alcuni minuti ed aveva termine solo grazie all’intervento del personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico che, una volta entrato all’interno del settore da una porta laterale, ripristinava i canoni di sicurezza. Al termine dell’incontro, nel momento in cui i tifosi uscivano dal settore ospiti, veniva predisposto un ulteriore servizio finalizzato alla identificazione di vari soggetti al fine di risalire ai responsabili della descritta azione delittuosa prima che gli stessi lasciassero definitivamente questo centro per rientrare in sede”.

“A questo punto, la Squadra Tifoserie della Digos avviava immediatamente l’attività investigativa raccogliendo le sommarie informazioni degli steward aggrediti e visionando le copiose immagini captate dal sistema di video-sorveglianza dell’impianto sportivo nonché registrate dal personale del locale Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica ivi presente. Ciò consentiva di addivenire alla identificazione di quattro avellinesi, di cui due venivano tratti in arresto in stato di flagranza differita e due venivano denunciati in stato di libertà. Specificatamente, personale dipendente, recatosi nella giornata di ieri 30 marzo ad Avellino, traeva in arresto con l’ausilio del personale della Digos di quella Questura:

– STELLA Vincenzo, nato ad Avellino il 29.07.1985;

– IANNUZZI Giovanni, nato ad Avellino il 28.09.1991. I due venivano infatti immortalati nei diversi momenti in cui spingevano con violenza gli steward incaricati di pubblico servizio e s’impossessavano del comando dei pulsanti di sblocco dei tornelli d’ingresso consentendo così l’accesso indiscriminato al settore a numerosi tifosi avellinesi. Entrambi venivano pertanto arrestati per il reato, in concorso tra di loro e con altri allo stato non identificati, di cui all’art. 6 quater L. n. 401/1989 (violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive) nonché di quello previsto e punito dall’art. 5 L. n. 152/1975 in quanto al fine di compiere la descritta azione delittuosa si travisavano in luogo aperto al pubblico al fine di eludere il loro riconoscimento. Lo STELLA, inoltre, risulta avere dei pregiudizi di polizia per furto aggravato (2006), falsificazione di monete (2013), ricettazione in concorso (2013), reati inerenti gli stupefacenti (2014) nonché essere già sottoposto al provvedimento del D.A.SPO. nel 2006 per furto in concorso commesso in un autogrill in occasione di una trasferta della tifoseria della squadra dell’Avellino. Lo stesso dai successivi accertamenti esperiti era altresì sprovvisto sia del biglietto della partita sia della tessera del tifoso obbligatoriamente prevista per chi si reca in trasferta al seguito della propria squadra.

Un altro ultras avellinese, L.C.A.C. di anni 32, veniva denunciato in stato di libertà alla locale A.G. per il medesimo reato di violenza o minaccia ai danni di incaricato di pubblico servizio. Il suddetto, infatti, raggiunto il tornello d’ingresso al settore ospiti, cominciava a spingere cercando di forzare il predetto meccanismo elettronico ma, non riuscendo nel proprio proposito, iniziava ad aggredire verbalmente lo steward ivi preposto che si trovava dal lato interno, si sfilava la cintura dei pantaloni e cercava di colpirlo invano in quanto lo stesso prontamente indietreggiava per evitare più gravi conseguenze per la sua incolumità.

Infine, un ulteriore tifoso irpino, L.A. di anni 34, veniva anch’egli deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Catania, ex art. 6 bis L. n. 401/1989, per avere superato indebitamente la separazione dell’impianto sportivo ed essersi successivamente posto al comando di un tornello che regola l’accesso al settore ospiti consentito così l’accesso indiscriminato a numerosi tifosi avellinesi. Per quanto sopra, il Questore di Catania, applicando la normativa in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, ha emesso il D.A.SPO. con obbligo di comparizione nei confronti dei predetti.