CATANIA: sospetti infondati, l’Elefante che avanza fa paura!

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Il Catania vince la quinta partita di fila e c’è chi avanza sospetti…

Ci risiamo. Il Catania disputa una brillante prestazione inanellando la quinta vittoria consecutiva e, puntualmente, più di qualcuno tira fuori la storia dei risultati sospetti. Dubbi, incertezze, situazioni da più parti ritenute anomale parlando di stravolgimenti nelle quote delle agenzie di scommesse. Viene da sorridere, in particolare, quando certe insinuazioni giungono persino da chi non assiste abitualmente alle partite del Catania.

Il successo ottenuto ieri ai danni della Ternana, avversaria allo stadio Angelo Massimino, è assolutamente limpido come la luce del sole. Contro una squadra che, tra l’altro, ha dimostrato sul rettangolo di gioco di vendere cara la pelle dando il massimo nonostante una difesa falcidiata da infortuni e squalifiche. Altrettanto limpida, chiara, netta ed inequivocabile è stata la tanto chiacchierata affermazione di Varese. Indicatrice di una superiorità evidente dimostrata sul rettangolo di gioco.

Ma il Catania si sta abituando ormai da anni a sopravvivere alle malelingue. Anche nella passata stagione furono lanciati sospetti in occasione di Catania-Atalanta. Oppure ricordiamo Chievo-Catania e Bologna-Catania nella stagione 2009/2010, ma sarebbero tanti gli esempi da riportare. Le indagini della Procura Federale, in tutti i casi, hanno zittito le malelingue garantendo assoluta trasparenza. Le vicende di calcioscommesse hanno riguardato da vicino molte altre squadre del calcio italiano in questi anni e con responsabilità accertate.

Non è il caso del Catania che, evidentemente, a qualcuno comincia ad incutere paura. L’Elefante prosegue speditamente la sua corsa verso la salvezza, mancano solo tre lunghezze per centrare quota 50 e, a questo punto, potrebbe non essere impossibile puntare anche al raggiungimento della zona Playoff. Difficilmente questo accadrà ma, se gli etnei facessero risultato a Bologna, sarebbe giusto provarci. Come si dice in dialetto catanese, “a facci re m’miriusi” (tradotto in italiano, “alla faccia degli invidiosi”).