PULVIRENTI: “Vendo il Catania, incontrerò gruppo imprenditori. Ho sbagliato per amore ma mi hanno truffato”

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Antonino Pulvirenti

Antonino Pulvirenti su presente e futuro del Catania, pronto a farsi da parte consapevole di avere agito sempre per il bene dei colori rossoazzurri   Antonino Pulvirenti torna a parlare pubblicamente dopo ben dieci mesi di assenza. Lo fa rilasciando importanti dichiarazioni sul futuro societario e, ovviamente, non mancano i riferimenti all’inchiesta ‘I treni del gol’ che lo vede coinvolto. Un Pulvirenti molto disponibili con i giornalisti accreditati presenti, che ammette le proprie responsabilità ritenendo, però, di essere stato truffato e giudica fallimentare l’operato di Pablo Cosentino ai piedi dell’Etna. Riportiamo di seguito le parti salienti della conferenza stampa fiume dell’ormai ex Presidente del Catania:

“Ufficialmente la società da oggi è in vendita. Chiunque vuole trattare il Catania può farlo. E’ l’annuncio che do dopo undici anni. Potete domandarvi di tutto, su alcune vicende non potrò rispondere ma cercherò di soddisfare ogni vostra domanda. C’è soltanto un interesse al momento. L’assessore Girlando voleva un appuntamento con me, inizialmente lo avevo fissato per oggi pomeriggio ma, a causa della conferenza stampa odierna, si è optato per giovedì. So che ci sono persone a rappresentare una cordata di 15 imprenditori. Giovedì li riceverò e l’incontro sarà trasmesso in streaming perché riguarda tutta la città. Giusto che la città assista. Potrebbero esserci, comunque, anche altre trattative. Lo Monaco? Nessun contatto con lui. Smentisco categoricamente un interesse da parte sua ad acquistare la società. Io dico sempre la verità”.

“I treni del gol? Premesso che dobbiamo vedere cosa è realmente accaduto. Io ero e sono stato pesantemente minacciato di morte, ho denunciato i fatti alla questura, ho ricevuto proiettili e lettere molto pesanti per me e la mia famiglia. In queste condizioni, con un clima particolare, diventa difficile essere sereni e fare la scelta giusta. Io ho sbagliato, lo so, perché non ero sereno. Ho detto le cose come stavano. Mi sono trovato in una situazione complicata. La Digos ha messo sotto controllo i miei telefoni, la minaccia era presa molto ma molto sul serio. In queste situazioni non è facile fare le cose per bene. Dovevo essere più forte ma non ce l’ho fatta. Io denuncio fatti da ottobre-novembre. Non sono stati tifosi a minacciarmi di morte. Ho denunciato personaggi facendo nomi e cognomi. Fin da settembre dello scorso anno ci sono personaggi che cercano di ostacolare la vita di questa società. I proiettili rappresentano il culmine. Sono episodi ascrivibili a singole persone”.

“Del gruppo di persone menzionato nell’inchiesta conosco solo Delli Carri. Gli altri non li ho mai visti ed è possibile che Cosentino non ne sapesse nulla. Non so cosa sia successo. Impellizzeri? Non centra nulla con il Calcio Catania. Lo conoscevo da tempo, da quando militava tra le fila del Belpasso. in questo momento mi pare eccessivo parlare di lui essendo agli arresti domiciliari. Due partite sono state pagate, quella di Varese ed il derby con il Trapani, ma finora non ho avuto riscontri su giocatori delle due squadre coinvolti. Ternana e Latina sono sicuramente oggetto di truffa, lo si intuisce anche dalle intercettazioni. Sono stati intercettati sette-otto giocatori delle altre squadre con esito negativo. Magari ci saranno riscontri su altri, non lo so. Aspetto la fine del processo, chiederò scusa a tante persone se verrò ritenuto colpevole. Leggendo le carte i dubbi sono aumentati. Nel bene o nel male la responsabilità è sempre la mia. Oggi scrivo una pagina nera della storia del Catania”.

“Le telefonate? In quel momento di difficoltà avevo vicino a me Delli Carri, non si riusciva a trovare una via d’uscita. Mi venne proposto che con una somma di denaro ci fosse la possibilità di ottenere qualche risultato, ma sono molto dubbioso sul fatto che sia andata realmente così. Tra l’altro dalle intercettazioni si evince chiaramente che in due partite io sia stato truffato. Ad oggi non ho visto una sola partita in cui il Catania ha beneficiato di un aiuto da queste situazioni. Ci sono solo riscontri di partite attraverso le quali io vengo truffato. Io non so se poi effettivamente le partite siano state aggiustate. Leggendo le carte non figura alcun giocatore coinvolto. La classifica del Catania è veritiera ma la squadra rischia una sanzione disciplinare, sarebbe una beffa”.

“Cosa mi aspetto dalla giustizia sportiva? Io non ho nascosto nulla, ho spiegato la situazione davanti al giudice come sto facendo adesso. Non so cosa farà la giustizia. Immagino che io sarò punito, non so cosa accadrà al Catania. La radiazione per me? Ci può stare, anche se mi sembrerebbe una punizione eccessiva. L’eccesivo amore mi ha portato a sbagliare. Sono stato troppi innamorato di questa maglia. Attraverso questi sentimenti pensavo di fare il bene, invece ho commesso errori. Ho sbagliato per eccesso di amore, su questo non ci piove”.

“Quale messaggio da inviare ai tifosi? Io sono la persona meno indicata per rispondere. Mi tiro indietro, lascio spazio ad altri per affrontare quest’avventura. Resterò in ogni caso fuori dal Catania Calcio. Inchiesta Windjet con ripercussioni sul Catania? Non mi risulta. Io ho messo soldi prima, durate e dopo. Ho fatto solo il bene dei siciliani, non ho preso un euro. E’ dimostrabile la nostra serenità nella vicenda. Il Catania non ha mai dato possibilità di pensare questo perché è sempre stato in regola con i pagamenti”.

“Esperienza di Cosentino? Con me fallimentare. Bisogna guardare i risultati, parlano chiaramente. Non mi piace, però, scaricare la colpa sugli altri. Se ho scelto lui e non è stato all’altezza della situazione la responsabilità è mia, che non l’ho messo nelle condizioni di lavorare bene. Magari altrove potrà riscattarsi. Cosentino è stata una non risorsa ma, secondo me, ha delle qualità che non ha saputo esprimere al meglio o forse non l’ho messo nelle condizioni di esprimersi bene. I risultati sono stati fallimentari, bisogna prenderne atto. Io lo ritengo un dirigente valido”.

“Ingenuo nel farmi intercettare avendo il telefono sotto controllo? Io non sono un investigatore, è andata così. Queste sono cose che vanno al di là della conoscenza di ognuno di noi. A me non ha detto nessuno di avere messo il telefono sotto controllo. Se non ci fossero state le intercettazioni non avrei lasciato la società. Io avevo ben altri progetti per questo club”.

“Vendita del Catania con Torre del Grifo Village incluso? Ad oggi io sono una persona incensurata, poi vedremo i processi. Allo stato attuale il Catania ha un patrimonio netto di 30 milioni di euro. Questa è la realtà. Non è vero che ci sono ancora pesanti rate da pagare. E’ tutto in regola, tutto è stato pagato”.

“Il Catania non può stare fermo, deve avviare la stagione sportiva e già l’ha fatto. Giorno 8 inizia la Coppa Italia e noi dovremo essere in campo. Penso che nel fine settimana inizierà il ritiro. Bisogna lavorare al buio, però tutti devono essere nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi per ripartire. E’ successa anche ad altre squadre in passato una situazione di questo tipo. Un minimo di programmazione la società attuale lo ha fatto, in attesa di avere riscontri positivi sulla cessione della società. Il Catania ha un Amministratore Unico (confermato Carmelo Milazzo), un direttore sportivo (Giuseppe Bonanno), un allenatore (Giuseppe Pancaro). La società andrà avanti ugualmente”.

“Se dovesse rimanere questa proprietà verranno azzerate le strutture tecniche e societarie. Si andrà a rifondare totalmente il gruppo dei giocatori. Sarà un Catania rinnovato nelle persone. Le persone che erano ad ostacolo nel rapporto con la tifoseria, cioè io e Pablo, non ci sono più. Solo chi ha fatto bene negli anni precedenti entrerà a far parte del Catania, puntando sui giovani come base per risalire. Dobbiamo ritrovare la strada dei successi e delle vittorie, ma è ancora presto per parlarne”.

“Cosa mi porto dentro? L’ottavo posto, la semifinale di Coppa Italia, la vittoria contro l’Inter di Mourinho, lo 0-4 di Palermo. Tante cose importanti che fanno parte del passato. Abbiamo vissuto anche momenti difficili, ma sono stati sempre superati. Io penso che il Catania si rispecchi nel concetto di “Melior de Cinere Surgo”, lo striscione esposto in Curva Sud. Io sono convinto che anche questa bufera verrà superata. Questo club ha passato tante difficoltà ai tempi di Massimino e Marcoccio, adesso anche questa”.

“Io mi auguro che si concretizzi il passaggio di proprietà. I cicli si chiudono ma è bello sapere che qualcuno sia disponibile ad acquistare il Catania. Mi fa dubitare, però, la mancanza di entusiasmo. E’ importante questo nel calcio. Io quando acquistai il Catania da Gaucci lo feci al buio, senza guardare i numeri. Non so se ci sono persone con la mia stessa passione, me lo auguro. Ribadisco che avuto attaccamento alla maglia nonostante abbia sbagliato. Consegnare le chiavi della città? Se io ho fatto un errore e verrà confermato dal punto di vista processuale, non ho alcun problema”.