PITINO: “Salvezza importante. Futuro dipende dalle mosse della proprietà, società viva e tifoseria fondamentale”

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Marcello Pitino

(Autori: Donato Giannotta e Livio Giannotta)

Il dirigente del Catania Marcello Pitino interviene in Sala Stampa, al termine della partita vinta contro la Fidelis Andria. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“E’ sempre difficile affrontare questo tipo di gare e, ancor prima, leggerle. Quello che importava oggi era il risultato, da parte nostra non poteva mancare per poter così approfittare di un passo falso delle avversarie e così è stato. Una squadra che finora, pur tenendo conto dei propri limiti, ha conquistato sul campo 49 punti, dimostrando di poterci stare bene in questa categoria, arrivando di fatto a ridosso delle grandi”.

“Il nostro obiettivo stagionale era proprio quello di conquistare quanto prima la salvezza, in un anno che noi abbiamo battezzato ‘dell’ultimo minuto’, a causa di tutte le varie situazioni verificatesi. Sancendo così quella che si è rivelata essere una salvezza dell’ultimo minuto perché, se non erro, il Monopoli ha colpito una traversa al 94’ nel complesso di una partita che era stata gestita dal Matera. Una salvezza importante che caratterizza il valore della squadra, soprattutto lo spirito di appartenenza che, nonostante tutto, ha sempre avuto”.

“Abbiamo garantito la comunicazione in questi mesi. Il mister ha sempre parlato finora. Allo stato attuale si tratta di un momento in cui abbiamo voluto lasciare sfogo e spazio agli interpreti che, dal punto di vista emotivo, hanno maggiormente assorbito questa situazione. Oggi parliamo noi come società, di certo non per togliere qualcosa a tutti voi. In settimana, con calma e serenità, la stampa avrà a disposizione i protagonisti di questo campionato”.

“Parlando di futuro, rispetto allo scorso anno avremmo sicuramente qualche vantaggio in più qualora dovessimo ripartire noi. La società è ancora in vendita e ancora non sappiamo cosa succederà da questo punto di vista. Eventualmente dovremmo confrontarci con l’attuale asset dirigenziale per capire come comportarci. Qualora si dovesse ripartire, non ripartiremmo da zero o sottozero come è stato all’inizio di questo campionato. Sicuramente c’è qualcosa di importante su cui poter lavorare ed eventualmente si ripartirebbe dalle certezze di quest’anno. Per il resto, ivi incluso l’allenatore, non abbiamo ancora valutato niente perché fino al 94’ pensavamo che potesse accadere quello che poi è accaduto, evitando una coda che avrebbe allungato questa situazione di almeno 20 giorni. Non abbiamo ancora effettuato alcuna valutazione su quello che sarà il futuro tecnico in generale”.

“Non credo che ci sia un’aria di festeggiamento, semmai ne vedo una dismessa purtroppo. Noi oggi abbiamo mantenuto la categoria, siamo presenti come sempre e stiamo rispettando ciò di cui abbiamo parlato in merito alla comunicazione. Cercate di comprendere le nostre scelte in un momento difficilissimo, perché oggi la tensione accumulata nella gestione di questa gara e anche a fine partita non è stata semplice”.

“Oggi la commozione era di tutti e non soltanto da parte del presidente. Praticamente di tutti coloro che sono a conoscenza dei sacrifici che sono stati compiuti quotidianamente per garantire la continuità del Calcio Catania, sia dal punto di vista economico che tecnico. Hanno pianto tutti i protagonisti di questa avventura”.

“In tante occasioni è stato dato per morto il Catania e poi è resuscitato, diciamo. Noi credevamo e abbiamo creduto fino all’ultimo secondo alla possibilità di salvarci evitando la coda playout, anche se nell’ultima settimana le percentuali erano in discesa. Credo che da parte nostra non ci sia nulla di drammatico calcisticamente parlando. Esistono dei cicli, dei momenti in cui la visibilità è alta ed altri, per tutta una serie di motivi che non sto qui a ricordare, che mettono in difficoltà il Calcio Catania. Ma pur sempre si tratta di una società viva che continuerà a giocare in campionati professionistici e che è messa nelle condizioni di poter riprendere un certo tipo di cammino che è stato interrotto”.

“Perché Catania era abituata a calcare palcoscenici importantissimi e adesso ci ritroviamo a questo punto, da parte nostra continuando a fare calcio. I tifosi possiedono tutti i diritti e le libertà di esprimersi in base a quanto vedono, come è giusto che sia per loro. Da parte nostra parliamo di difficoltà ma è evidente che in mancanza di un clima positivo tutto diventa più difficile e con questo non significa che stiamo addossando responsabilità a qualcuno. Siamo a conoscenza di quelli che sono i nostri oneri e onori. Facciamo il nostro lavoro cercando di farlo al meglio”.

“Quest’anno c’era stato affidato un compito, quello di salvaguardare il patrimonio del Calcio Catania. Ci troviamo ad oggi, giorno 7 maggio, ultima giornata di campionato, avendo rispettato quello che ci era stato detto di fare. Naturalmente c’è a chi piace e a chi no e questo non possiamo certamente essere noi a dirlo. Ci saremmo aspettati in generale una maggiore partecipazione. Da parte nostra sappiamo che nello sport, nel calcio, acquisisci i consensi quando le cose vanno per il meglio. Catania proviene da un momento storico difficile e, pertanto, non risulta facile acquisire il consenso da parte di tutti. E’ fondamentale per noi il supporto della tifoseria. Conosciamo l’importante potenzialità dei tifosi rossoazzurri. Credo che questa piazza tornerà ad avere quello che merita”.

“Noi ripartiremmo, se ci sarà dato il mandato per proseguire il lavoro portato avanti finora, con delle certezze. Con una situazione di classifica diversa da quest’anno e speriamo in una situazione ambientale, anche esterna, differente. Escludendo i punti di penalizzazione e nonostante le difficoltà, lo ripeto, ci troveremmo a ridosso delle grandi. Nella prossima stagione potremmo migliorare. Nel calcio i risultati fanno la differenza”.

“Il Presidente Franco? Avere dei riferimenti in società non può che offrire vantaggi. Un pizzico di serenità in più, ti consente di affrontare la realtà in maniera più decisa. La nomina del nuovo Cda ha dato benefici. La proprietà ha assicurato continuità gestionale, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. Oggi era fondamentale mantenere la categoria. Di Grazia? A Catania aveva trovato poco spazio. Per questo motivo è andato via a gennaio, come altri calciatori. Ci sembrava opportuno farli stare più sereni e tranquilli maturando esperienza altrove. E’ un giocatore del Calcio Catania, la scelta di cederlo all’Akragas è stata effettuata per salvaguardare un patrimonio del club”.