FOGGIA – CATANIA: servizio d’ordine carente, privo di senso gettare fango su tifoseria etnea

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Daspo, Questura

La lettera che l’Ugl Polizia Foggia ha inviato al prefetto foggiano ponendo al centro dell’attenzione la presunta violenza della tifoseria del Catania impone alcune serie riflessioni. Preciso innanzitutto che Foggia è una città civilissima, ho ricevuto una buona accoglienza e disponibilità anche dai colleghi foggiani e dalla società Foggia Calcio che ci tengo a ringraziare per la cortese ospitalità ed attenzione riservatami al “Pino Zaccheria”.

L’attesa per la partita col Catania era palpabile, in città non si faceva altro che parlare di questo match, di pronostici e sabato sera, passeggiando per le vie del centro storico, tifosi rossoneri già intonavano cori da stadio. Domenica, giorno del fischio d’inizio, una bella giornata di sole illuminava Foggia e c’erano tutte le condizioni ideali per assistere ad un piacevole spettacolo allo “Zaccheria”. Purtroppo, però, la mamma degli imbecilli è sempre incinta e prima dell’ingresso dei tifosi etnei nel Settore Ospiti si sono verificati scontri tra le opposte tifoserie.

Partendo dal presupposto che ogni episodio di violenza è da condannare a qualsiasi latitudine perché non è possibile per una partita di calcio, un gioco, un divertimento, ricorrere alla violenza. Siamo nel 2016 ed ancora, purtroppo, si verificano fatti che nulla hanno a che vedere con la magia di questo sport. Ho notato, tuttavia, che vari organi di stampa foggiani hanno effettuato una ricostruzione frammentaria ed approssimativa. L’immagine ricavata dai tanti giudizi letti e dalla stessa lettera dell’Ugl Polizia Foggia è che i catanesi abbiano messo a ferro e fuoco la città.

Dalle informazioni in mio possesso, oltre che sulla base di diversi video presenti online, riscontro invece che siano stati ultras rossoneri ad aggredire i sostenitori del Catania prima che entrassero nel Settore loro riservato, successivamente è nata una colluttazione. La polizia è intervenuta nel tentativo di evitare guai peggiori, ma mi sento di dire che il servizio d’ordine abbia presentato lacune non marginali. Soprattutto dal punto di vista delle unità di polizia presenti, numericamente inferiori rispetto all’esigenza del momento.

Ricordo che il Casms aveva ritenuto Foggia-Catania “a rischio”, in considerazione dei rapporti tutt’altro che idilliaci tra le tifoserie delle rispettive squadre, suggerendo proprio per tale ragione di ricorrere a misure di sicurezza particolarmente approfondite ed accurate. Nel dopo gara gli scontri sono proseguiti ma tra ultras foggiani e poliziotti con fumogeni ed oggetti di vario genere lanciati anche all’indirizzo di furgoni della polizia. Nonostante fosse partita la “caccia al catanese”, ad eccezione del lieve ferimento di alcuni tifosi rossoazzurri sono state evitate conseguenze spiacevoli. A mio giudizio si poteva e doveva, però, assicurare un servizio d’ordine molto più efficiente ed organizzato ben sapendo i rischi che presentava l’evento.

Commentando i punti salienti contenuti nella lettera dell’Ugl, si fa riferimento all’uccisione dell’ispettore Raciti a Catania nel 2007. Facile notare come, al minimo episodio di violenza in occasione di un incontro di calcio che vede il Catania impegnato contro l’avversario di turno, il pensiero ricorra ad un episodio risalente a ben 9 anni fa. Da allora mi pare corretto informare che molto di rado si sono verificati episodi che hanno visto protagonisti in negativo tifosi etnei. Additare la tifoseria rossoazzurra come “una delle più violente nel panorama calcistico” rappresenta una generalizzazione ingiustificata ed un parere fin troppo semplicistico.

Quando leggo, poi, che “la posizione dello stadio Zaccheria di Foggia, che si trova in pieno centro, non permette di poter effettuare un servizio di Ordine Pubblico degno di questo nome” faccio presente che anche il “Massimino” di Catania si trova ubicato in zona centrale. Tuttavia il servizio d’ordine non presenta le stesse falle che ho riscontrato a Foggia, presentandosi al contrario impeccabile nel pieno rispetto di ogni standard di sicurezza.

Sempre all’interno della lettera si legge, con riferimento agli ultras rossoneri: “Sicuramente tra gli ultrà del Foggia gli ‘esaltati’ non mancano, ma non ci risulta che abbiano creato i disagi o danneggiamenti gravi come più volte successo a Foggia ad opera di tifoserie avversarie, che a Foggia ritengono di farla da padrone”. Solo pochi mesi fa allo stadio “Zaccheria”, però, ricordo che venne disposto l’obbligo di disputare quattro gare a porte chiuse. Motivo da ricercare, secondo quanto deliberato ufficialmente dal Giudice Sportivo, nel fitto lancio di oggetti, fumogeni e bottigliette (qualche bottiglia è stata lanciata anche in occasione di Foggia-Catania, ndr) avvenuto prima, durante e dopo la gara all’indirizzo di tesserati del Pisa. A questo proposito ricordo le parole di Gennaro Gattuso alla vigilia della finale Play Off: “Andremo allo Zaccheria con l’elmetto”. Evidentemente aveva ragione.

A conclusione di queste riflessioni, sostengo di trovarmi pienamente d’accordo quando nella lettera si evince l’esigenza di assegnare un numero più consistente di forze dell’ordine in partite definite dagli organico competenti “a rischio”. Le teste calde esistono ovunque ma, gettare fango sulla tifoseria del Catania, sinceramente appassionata ed innamorata dei colori rossoazzurri, lo trovo esagerato, ingiustificato ed inopportuno. Perché i tifosi etnei, come documentano i fatti, hanno dimostrato negli anni chiari segnali di maturità meritando quel palcoscenico della Serie A da molti invidiato e che, purtroppo, il Catania ha perso per via di una gestione societaria rivelatasi fallimentare.