Ex Direttore Sportivo del Brescia, Andrea Iaconi svela un retroscena di mercato e riflette su quanto sta accadendo in Serie B attraverso le pagine del Giornale di Brescia:
“Sarei rimasto un altro anno, non lo nego. Ma litigai subito con Sagramola e capii che il mio rapporto con il Brescia finiva lì. Mi cercarono 4 o 5 società, Catania e Vicenza con insistenza, ma avevo deciso di dire basta (2015, ndr). Gli anni contributivi per andare in pensione li avevo già e decisi di non farmi più coinvolgere. Ora vedo 300 partite l’anno perché per me il calcio è come una droga. Anzi – ride – sono forse più preparato di prima”.
“Serie B a 19? Giusto che si siano ridotte le squadre. Poi, dire se ora sia più facile salire o scendere, lo dirà il campo. Ma così d’impatto, non mi sembra una B di grandissimo livello, Ma siamo solo all’inizio, voglio rivalutarla. Cellino? E’ uno dei pochi presidenti in Italia che sa fare calcio perché lo fa a tempo pieno. Il Brescia è stato fortunato ad incrociare Cellino. Non ci ho mai lavorato direttamente, ma ci siamo sentiti spesso ai tempi del Cagliari quando lo allenava Giampaolo”.
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