DA SIRACUSA A TERNI: mal di trasferta che il Catania si porta dietro dal 20 gennaio

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ultras siracusa

Da gennaio in poi, solamente in due circostanze il Catania è riuscito a fare bottino pieno lontano dal “Massimino” nel 2019: a Catanzaro, nello scorso campionato (1-2), e sul campo dell’Avellino, sconfitto in questa stagione (3-6). Per il resto sono quattro i risultati di parità e dieci le sconfitte riportate fuori casa. Segno di un mal di trasferta piuttosto evidente. Dalla gestione Sottil a Novellino, passando nuovamente per Sottil ai Play Off e, adesso, Camplone, il rendimento esterno si conferma deficitario rispetto al potenziale di una squadra costruita per vincere il campionato ma che continua ad evidenziare importanti lacune.

Tappa dopo tappa, il ko per 2-1 nel derby di Siracusa del 20 gennaio ha fatto da apripista ad uno scenario tutt’altro che lusinghiero. Il 13 febbraio la sconfitta di misura a Trapani ha dato una spinta emotiva notevole ai granata, sempre più lanciati verso i piani altissimi della classifica. Undici giorni più tardi, l’esonero di Sottil a seguito della partitaccia di Viterbo mentre, il 10 marzo, si concretizzò il successo illusorio a Catanzaro con Novellino al timone. Il 24 marzo, battuta anche la capolista Juve Stabia, il Catania sognava in grande ma prese tre scoppole dalla Reggina. Un 3-0 che ha arrecato parecchi danni e determinato profondo nervosismo all’interno del gruppo, vedi la reazione scomposta di Marotta al momento della sostituzione al “Granillo”.

Il cammino è proseguito perdendo in extremis a Brindisi con la Virtus Francavilla, subendo la rimonta da 0-2 a 2-2 contro la Cavese in terra campana, prima del doppio pareggio Play Off di Potenza e Trapani (in quest’ultimo caso decisivo per l’eliminazione). La nuova stagione è ripartita da Venezia, uscendo a testa alta in Coppa Italia malgrado la sconfitta. Poi, vittorioso esordio in campionato di mister Camplone in Irpinia e la nota serie di ko consecutivi, perdendo anche a Monopoli e Terni nonostante il momentaneo vantaggio acquisito. Riuscirà, quanto prima, la formazione dell’Elefante a guarire questo mal di trasferta che sembra divenuto ormai cronico?

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