CATANIA – POTENZA: Curve semi vuote e applausi finali, il pomeriggio vissuto sugli spalti

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Ennesimo 1-1 tra Catania e Potenza. In uno stadio privo di ultras etnei e con le Curve quasi del tutto vuote in segno di chiaro dissenso nei confronti della proprietà, la squadra di Lucarelli vuole fare bottino pieno ma non riesce nell’intento. Anche il Potenza scende in campo per vincere, spinto dall’entusiasmo dei propri sostenitori giunti in buon numero sotto il vulcano. Sin dalle battute iniziali, il Potenza prova ad “approfittare” della difficile situazione ambientale del Catania. Al 14′ Ferri Marini porta in vantaggio i leoni ed un boato nel Settore Ospiti accompagna l’esultanza dell’attaccante. La gara si mette nei giusti binari per i rossoblu, ma il Catania – che prima del fischio d’inizio ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Mario Corti rivolgendo un pensiero anche a Pietro Anastasi – ferito nell’orgoglio reagisce. E vede premiati i propri sforzi con la trasformazione di un rigore ad opera di Curiale al minuto 32.

E’ il momento in cui l’Elefante, galvanizzato, continua a spingere alla ricerca del sorpasso. Nel frattempo i minuti scorrono e dal settore riservato ai supporters del Potenza notiamo come, progressivamente, spariscano striscioni e bandiere. In un primo momento si pensava ad una particolare forma di protesta. Poi, invece, giungono notizie dal peso specifico ben più consistente: la morte di Fabio Tucciariello, tifoso della Vultur Rionero, squadra dell’Eccellenza lucana dopo essere stato investito da un’auto sulla quale viaggiavano alcuni tifosi della squadra rivale del Melfi, che milita nello stesso campionato. Il calore e la passione della tifoseria rossoblu lasciano spazio all’incredulità, allo stupore generale. Impossibile proseguire le operazioni del tifo organizzato quando si muore per una partita di calcio. Succede, così, che gli ultras lucani abbandonano lo stadio mentre le formazioni di Catania e Potenza continuano a darsi sportivamente battaglia sul campo.

Fioccano i cartellini gialli, volano parole grosse tra le opposte fazioni nel contesto di una partita maschia, gestita in maniera tutt’altro che impeccabile dall’arbitro D’Ascanio che dà l’impressione di perdere ben presto la bussola. Ogni fallo diventa puntualmente oggetto di polemiche e discussioni. Il Presidente rossoblu Caiata e Lucarelli si beccano a più riprese, la gara s’incattivisce, le due squadre non si accontentano del pari e lottano fino in fondo. Nel finale la benzina non c’è più e la stanchezza prende il sopravvento. Il pubblico delle tribune prova ad infondere forza e coraggio ai rossazzurri ma, inevitabilmente, la gara è destinata a concludersi in parità dopo un dispendio di energia notevole. I tifosi, al di là delle lacune evidenziate, applaudono la squadra dell’Elefante riscontrando favorevolmente l’impegno profuso dai calciatori, motivati a mille da Lucarelli. Si tratta del terzo pareggio consecutivo per il Catania in campionato, andando avanti a piccoli passi.

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