GOMEZ (Atalanta): “A Catania fui preso per fare il tridente, ora seconda punta. Tifoseria rossazzurra simile a quella sudamericana. Simeone e Giampaolo…”

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Alejandro Gomez

Attaccante e capitano dell’Atalanta, indimenticato ex rossazzurro, Alejandro Gomez dà spazio anche all’esperienza vissuta alle pendici dell’Etna a Cronache di Spogliatoio, intervenendo in diretta su Instagram:

Diego Simeone mi faceva giocare come ala nel 4-3-3, e io che ero abituato a fare il trequartista dicevo: ‘Se faccio tutta la fascia mi stanco e non arrivo lucido in porta’. Ci litigavo i primi giorni e iniziavano discussioni pazzesche. Avevo 19 anni e rispondevo. Poi sono cambiato in meglio. Mi disse: ‘Il giorno che andrai in Europa farai l’esterno d’attacco perché sei piccolo e veloce’. Lo Monaco a Catania mi vide in Independiente-San Lorenzo con recuperi in fase difensiva e mi prese per fare il tridente con Mascara e Maxi Lopez. Con Gasp e il lavoro nell’Atalanta mi sono evoluto in seconda punta. Sono cresciuto con Riquelme e D’Alessandro. Sono tornato un po’ a fare quello che facevo all’inizio della carriera, ma se non corri non puoi giocare nel calcio di adesso”.

Simeone? Anche Giampaolo è stato importante. Sono arrivato senza sapere la lingua e la tattica, a Catania mi ha messo titolare facendomi crescere tatticamente. Ovviamente il Cholo e Gasperini non si assomigliano molto adesso, ma Simeone era un pazzo all’inizio della carriera giocando con 4 o 5 attaccanti. Le sue squadre erano molto diverse dal suo Atletico Madrid: al River e al San Lorenzo faceva un gioco molto offensivo. Tifo sugli spalti? Il tifoso dell’Atalanta non dice ‘vado allo stadio’ ma ‘vado all’Atalanta’. So che il tifo del Sud è diverso, a Catania era molto caldo e mi ricordava la tifoseria sudamericana. Devo dire che quando sono arrivato a Bergamo mi è sembrato subito pazzesco”. 

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