PREMIER CONTE: “Crisi più difficile dal secondo dopoguerra. Chiudiamo ogni attività produttiva non strettamente necessaria”

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Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte

Intervento del Premier Giuseppe Conte direttamente da Palazzo Chigi. Riportiamo di seguito il contenuto delle sue dichiarazioni:

“Sin dall’inizio ho scelto la linea della trasparenza. Ho scelto di non minimizzare, di non nascondere la realtà che ogni giorno è sotto i nostri occhi. Ho scelto di rendere tutti voi partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare. E’ la crisi più difficile che il Paese sta seguendo dal secondo dopoguerra. In questi giorni durissimi siamo chiamati a misurarci con immagini e notizie che ci feriscono e ci lasciano un segno impresso nella nostra memoria. Anche quando questo – ci auguriamo presto – sarà finito. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi per noi, per i valori con cui siamo cresciuti e ancora oggi condividiamo, non sono semplici numeri. Piangiamo persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari. Le misure sin qui adottate richiedono tempo prima che possano determinare i loro effetti“.

Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza, responsabilità e fiducia. Sono misure severe, ne sono consapevole. Rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini non è affatto facile ma non abbiamo alternative. Dobbiamo resistere perchè solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è peraltro minimo se paragonato al sacrificio di altri concittadini negli ospedali e nei luoghi cruciali per la vita del Paese. C’è chi rinuncia e rischia molto di più. Penso in particolare ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, alle forze armate, agli uomini e le donne della protezione civile, ai commessi dei supermercati, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai lavoratori nei servizi pubblici e dell’informazione. Donne e uomini che compiono ogni giorno un atto di grande responsabilità verso l’intera nazione. Un atto di amore nei confronti dell’Italia intera”.

“Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. Chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati e le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive dei servizi di pubblica attività, i più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza. Continueranno a rimanere aperti i negozi di generi alimentari, supermercati e di prima necessità. Invito tutti a mantenere la massima calma senza corsa agli acquisti o creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Farmacie e parafarmacie restano aperte, come i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari e tutti i servizi pubblici essenziali, i trasporti ad esempio. Al di fuori di queste attività consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working ed attività produttive rilevanti per la produzione nazionale“.

“Rallentiamo il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo. E’ una decisione non facile ma che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio. E’ necessario per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. L’emergenza sanitaria si sta tramutando in piena emergenza economica come previsto. Ma lo Stato c’è, è qui. Il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere anche un solo anello, questa barriera di protezione verrebbe meno esponendoci a pericoli più grandi per tutti. Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e ritornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri uffici, nelle nostre piazze fra le braccia di parenti, amici. Stiamo rinunciando alle abitudini più care. Lo facciamo perchè amiamo l’italia, ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo”.  

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