PAGLIARA: “Lunedì l’offerta, operazione da 50 milioni. Ecco cosa mi aspetto dall’udienza. Debiti Catania aumentano ma non ci tiriamo indietro”

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Ospite di Sala Stampa, il Dott. Fabio Pagliara – potenziale nuovo Presidente del Calcio Catania – rilascia alcune dichiarazioni quando si avvicina l’udienza del 25 maggio:

Lunedì mattina verrà formulata l’offerta d’acquisto del Catania, momento particolarmente importante perchè si capirà se la nostra proposta sarà ritenuta interessante. Ci stiamo anche concentrando molto su un piano industriale fatto in un certo modo, un nuovo modello di sviluppo in un contesto dove cambia la gestione sul piano sportivo e di una eccellenza come Torre del Grifo nel periodo post-Covid. L’offerta terrà conto anche dell’indebitamento del Calcio Catania. Spesso si è fatto riferimento a quanto valga il Catania senza considerare il livello d’indebitamento da assumersi. Fra Torre del Grifo e l’intervento in società ballano decine di milioni di euro d’investimento. Noi abbiamo fatto una scelta di cuore che è anche di presenza sul territorio. Quando si propone un modello societario diverso, un azionariato diffuso che diventi popolare con possibilità di aprire a fondi esteri in futuro, è qualcosa di forte rispetto all’abitudine di un imprenditore o mecenate che investe totalmente in maniera personale. All’inizio l’operazione è stata vista in modo velleitario, invece vogliamo fare capire che parliamo di un modello più moderno e funzionale per il futuro.

“Quali sono i principali ostacoli? L‘offerta viene vista dal Calcio Catania ma anche da Tribunale e Procura in un meccanismo particolare, decisivo. Qualsiasi figura imprenditoriale con cui mi sono confrontato ritiene folle il nostro investimento. Ma c’è una scelta d’amore alla base. Sviluppando un progetto di marketing territoriale, internazionalizzazione, rapporti con Paesi come Australia e Stati Uniti. C’è un mondo che si muove attorno a questo discorso. Salvando matricola, posti di lavoro e Torre del Grifo. Non ripartendo da zero, che sarebbe un fatto speculativo. La percentuale d’amore e cuore c’è, ma poi bisogna essere affidabili pagando debiti per decine di milioni di euro attraverso una governance credibile. Avvocati e commercialisti sono stati straordinari nel contribuire a tenere in piedi questa iniziativa. L’assetto organizzativo deve essere basato sul merito, su un concetto di unità con città, istituzioni e tifosi. Mi fa piacere sviluppare un progetto nuovo che parte dal Meridione con un capitale sociale di 5 milioni di euro, un fatturato complessivo del gruppo superiore a 60 milioni di euro, l’ingresso di una ventina di soci che porterebbero il fatturato medio a circa 100 milioni. Sarà il caso di metterci alla prova e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità”.

“I rappresentanti del Calcio Catania vogliono fino alla fine provare a vendere al migliore offerente e li capisco, così come comprendo il tentativo di avviare da soli la ripresa dell’attività. Da lunedì mi aspetto che si capisca bene chi avrà la responsabilità di decidere sulla nostra offerta e su quali basi. Sono ben consapevole che, superato questo scoglio che è il più importante, ce ne saranno altri mille da superare. C’è un piano di cinque anni di durissimo lavoro da portare avanti. Un piano basato sull’ottenimento dei risultati sportivi e di bilancio con prospettive che diano la giusta serenità per non trovarci in una situaizione come quella attuale. Dobbiamo ricordare gli anni della Serie A e che magari potranno tornare. La scoperta di ulteriori debiti non ci ferma, ma andiamo avanti per la nostra strada. Confermiamo la nostra volontà. Basterebbe far fallire il Catania per riprenderlo a zero. Sarebbe la soluzione più semplice piuttosto che, come stiamo facendo, avviare un’operazione da 50 milioni di euro. Poi i debiti possono essere spalmati nel tempo, ma serve un piano industriale che abbia ragionevoli certezze di rispettare la garanzia dei pagamenti. E serve tempo per metterlo in atto. La strada da seguire non è semplice ma noi non ci tiriamo indietro. Ciascuno deve essere responsabile nel proprio ruolo, in questa dimensione dobbiamo essere uniti e volare alto. Pensando alle cose serie ed a come si possono raggiungere. Non dobbiamo disperdere energie”.

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