CURIOSITA’: Tacopina-Catania, quando Angelozzi cominciò a sentire puzza di bruciato…

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Dopo tanti lunghi mesi si è giunti alla situazione attuale in casa Catania, con il rischio fallimento che esiste ed un contesto di grave incertezza societaria. Un personaggio noto ai tifosi rossazzurri, il dirigente catanese ed ex Catania Guido Angelozzi (oggi operativo a Frosinone), già nel mese di marzo aveva cominciato a sentire puzza di bruciato nella trattativa con Joe Tacopina quando, durante la trasmissione televisiva Corner, disse: “Conta una società che porti avanti un certo tipo di discorso perchè la situazione è un pò complicata. Ora non so se Tacopina entrerà nel club. Ho conosciuto Tacopina, manager importante e con voglia di fare come dimostrato a Bologna, Venezia e Roma. Però questa storia si sta portando avanti da troppo tempo. Non voglio essere l’uccello del malaugurio. Sono catanese, ho la famiglia che vive a Catania, ho giocato e fatto il Direttore del Catania, sarei la persona più felice del mondo se il Catania tornasse a brillare. Ma non sono belli questi rinvii continui, tra poco finisce il campionato. Dentro o fuori. A quel punto si sceglie la strategia giusta per andare avanti. Non può passare un altro mese”.

Il mese successivo, lo stesso Angelozzi tornò sull’argomento a Sport Sicilia Preview: “Mi è stato riferito che Tacopina si è arrabbiato un pò con me per una mia precedente intervistaIo spero prenda il Catania perchè sa unire tante situazioni ed è un grande imprenditore, ma non vorrei che passi troppo tempo e non si può rimediare. Auspico che lui prenda il Catania perchè è un dirigente davvero in gamba. Non deve arrabbiarsi se gli dico quello che penso, per rispetto della mia città”.

Oggi c’è grande apprensione relativamente al presente e futuro del Catania. Le parole di Angelozzi rappresentarono un chiaro campanello d’allarme e non fu individuato a tempo debito un concreto piano alternativo. Adesso mancano pochi giorni al termine ultimo per l’iscrizione al campionato e si chiude il sostegno economico della città e di chi ha a cuore le sorti dell’Elefante. Basterà?

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