PALMA (CdA Sigi): “Catania, obiettivo salvezza. I tifosi devono tifare, la squadra si ama a prescindere. Tacopina e Torre del Grifo…”

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Torre del Grifo, Catania

Giovanni Palma, membro del rinnovato Consiglio d’Amministrazione della Sigi, proprietaria del Calcio Catania, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione televisiva Corner:

I tifosi devono tifare, guardare ai risultati sul campo perchè il Catania è una squadra di calcio. La società invece deve gestire al meglio con le risorse a disposizione, cercando di fare riavvicinare i tifosi allo stadio. Non è stato piacevole vedere solo 520 paganti sabato. Perchè un tifoso ama la squadra a prescindere da come è composta, dai risultati, dalla società e tutto il resto. Se in Sigi ci sono delle norme interne e problemi legati ad una serie di fattori, non credo che da lunedì al venerdì il tifoso debba preoccuparsi dei pagamenti della Sigi o di cosa facciano al risveglio l’avv. Ferraù, l’Amministratore Delegato Le Mura o il presidente Nicolosi. Credo sia stata esasperata la vicenda societaria, penso che anche i tifosi si stanchino di queste cose”. 

“La Sigi è partita con l’idea iniziale di costituire un azionariato diffuso, portando piccoli soci-tifosi che con le loro somme potevano immettere un capitale per poter salvare la squadra. Poi a seguito di varie vicissitudini cambiammo in corsa tutto l’assetto, Nicolosi si è ritrovato ad avere una quota superiore a quella che lo statuto consente ed allora, in base alla nuova organizzazione che ci siamo dati, permettiamo ad altri soggetti di entrare e magari acquisire la maggioranza. Tacopina? Quando ha mandato la lettera di rescissione la Sigi era in condizioni non dico disperate ma non eravamo contenti, abbiamo cercato in tutti i modi di convincerlo. Io l’ho conosciuto, abbiamo tante affinità anche nel modo di vedere l’attività sportiva. E’ una brava persona. Purtroppo ci sono tanti soggetti che ruotano attorno agli investitori e quando qualche consulente fa balenare l’idea che per iscrivere il Catania servissero dieci milioni, il più coraggioso che ci sia preferisce defilarsi perchè non ha dieci milioni da spendere solo per l’iscrizione. Poi qualche parola in più c’è stata, ma nessuno di noi ha gioito quando è andato via Tacopina, questo lo posso garantire”.

“Nessuno si è avvicinato a Sigi, chi lo ha fatto ha avuto quasi paura della pubblicità negativa sul Catania. Siamo a conoscenza della scadenza federale del 16 settembre e che le scadenze vadano rispettate, onoreremo l’impegno. Il 2 agosto abbiamo trovato un pignoramento sui soldi pronti per pagare i giocatori e in 12 ore non c’è stato il tempo per reperire altre somme. Servono risorse adeguate per rafforzare la squadra magari con un attaccante o un difensore. Noi vogliamo fare un campionato per salvarci, arrivare nei primi dieci posti della classifica, non possiamo lottare per la B. Non abbiamo le risorse e nessun socio forte ci ha sostenuto. I nostri giocatori sono veramente bravi, Pellegrino e Le Mura danno il massimo ma l’obiettivo è la salvezza, non possiamo pensare di spendere e spandere per poi fallire. Noi eravamo falliti e invece ci siamo iscritti, altri club che godevano di buona salute sono falliti, vedi il Carpi. Noi a piccoli passi cerchiamo di fare divertire la gente, abbiamo un ottimo allenatore e staff. Dobbiamo pensare a pagare gli stipendi e fare un campionato pensando di riportare la gente allo stadio, non di lottare per la B perchè non ce lo possiamo permettere quest’anno”.

“Se garantiamo la prosecuzione del campionato anche senza l’ingresso di nuovi investitori? Stiamo verificando. Noi non molleremo sicuramente. Speriamo di avere più gente allo stadio per avere maggiori risorse. Dobbiamo sacrificarci più dell’anno scorso perchè l’entusiasmo è venuto meno ed i soci hanno contribuito per quello che potevano. Abbiamo fatto un turnover a livello dirigenziale perchè Ferraù era veramente stanco ed ha chiesto un cambio al vertice. Noi abbiamo le nostre aziende. Valutazioni su Torre del Grifo? E’ un castello meraviglioso ma se non troviamo risorse per poterlo gestire diventerà un problema. Può diventarlo perchè ha dei costi di gestione altissimi e solo in certe categorie si possono sostenere”.

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