EX ROSSAZZURRI – Cantarutti e Giovannelli: “Gianni Di Marzio artefice della promozione del Catania in Serie A”

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Gianni Di Marzio

Ai microfoni di TMW Radio, a Storie di Calcio, nei giorni scorsi si è parlato anche della storica promozione in Serie A del Catania nel 1983. In particolare di tre protagonisti dell’epoca, mister Gianni Di Marzio, l’attaccante Aldo Cantarutti ed il centrocampista Maurizio Giovannelli. Sono intervenuti nel corso della trasmissione proprio loro tre.

Riportiamo di seguito le dichiarazioni raccolte:

CANTARUTTI: “Non per fare sviolinate, ma Di Marzio è stato l’artefice di quella promozione, io c’ero già l’anno prima a Catania, sono testimone che le cose le ha cambiate lui creando entusiasmo, ci ha fatto sentire uniti costituendo una grande famiglia. Senza nulla togliere a noi giocatori che eravamo una buona squadra ma chi ha cambiato le carte in tavola è stato lui. Io non conoscevo nessuno a Catania, dopo un anno mi ha saputo coinvolgere con i tifosi. Ha realizzato lui i presupposti con l’ambiente facendo sì che noi vincessimo il campionato cadetto”.

GIOVANNELLI: “Io il mister l’ho avuto tre anni. Un anno a Genova comquistando una salvezza, un anno a Catania vincendo un campionato. L’anno dopo siamo retrocessi ma furono commessi degli sbagli e lui non c’entrava niente perchè nella stagione precedente eravamo una squadra giusta a livello di età media, in 6-7 eravamo tra i più esperti del gruppo mentre in Serie A ci siamo ritrovati ad essere i più giovani. Poi a Cosenza sempre con Di Marzio vinsi un campionato in C. Di difetti ne ho più io di lui”.

GIANNI DI MARZIO: “Cantarutti ho avuto il piacere di trovarlo a Catania ma conoscevo già le sue caratteristiche, gli ero riuscito ad abbinare giocatori rapidi intorno. Non era solo un attaccante potente d’area di rigore, lui sapeva sempre dove mettere la palla, col sinistro faceva gol di potenza ma anche liftati, faceva tremare i portieri. Giovannelli invece era il mio Kessie, calciatore fisico, tecnico, di grande temperamento, forte di testa e con piedi buoni. Non ho mai trovato giocatori così negli anni ma quando fu allestita la squadra ho cercato prima uomini e poi calciatori. All’epoca non c’era la figura del Direttore Sportivo, a Catania era un’organizzazione artigianale. Basti pensare che la medaglia d’oro della federazione io sono riuscita ad averla solamente dopo anni e anni. Catania mi è rimasta nel cuore, ho la residenza lì ancora, nel periodo estivo vado ad Acicastello, posto meraviglioso”.

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