RUSSOTTO: “Ora c’è da fare battaglia e legna. Bisogna vincere a tutti i costi. Chi compra il Catania, compra una città”

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L’esterno offensivo rossazzurro Andrea Russotto, nel corso della trasmissione ‘Unica Night’, in onda su TeleJonica, commenta il momento attraversato dal Catania sperando in novità incoraggianti per il futuro. Queste le parole più significative evidenziate:

Sapete quanto io sia legato a questa realtà, ai miei affetti e tutto il resto. Ho fatto tanto per tornare, voglio godermi questa possibilità. Faccio parte di un gruppo che sul piano dell’impegno, dell’attaccamento, della voglia e dedizione è straordinario. Io ho cercato di dare una mano alla squadra domenica. E’ stata un peccato l’occasione di Sipos, la squadra era riuscita a rimettere un attimino la partita in careggiata ma abbiamo incontrato un avversario molto forte. Probabilmente io al posto di Sipos avrei calciato in maniera diversa. Ma sono scelte da prendere in frazioni di secondo. Sipos ha fatto la giocata giusta, poi però non è stato fortunato e bravo si è rivelato anche il difensore del Catanzaro nella circostanza”.

“Abbiamo in rosa tanti giovani validi ed importanti. Io qui ho vissuto forse l’anno più difficile, il -12 in classifica. Ora c’è da fare battaglia e legna, la classifica richiede questo. Ognuno di noi deve mettersi a disposizione. Ad Andria scontro diretto? Ci attendono due gare importanti nei prossimi giorni, ragioniamo partita per paritta. L’Andria viene da un risultato negativo in casa, troveremo una squadra pronta a darci battaglia. Dobbiamo capire che i punti che lasciamo adesso sono troppo importanti. Bisogna cercare di vincere a tutti i costi e mentalizzarci, calarci nella realtà. L’11 febbraio? Sarei bugiardo se dicessi che non ci pensiamo, però noi abbiamo l’opportunità di vivere il campo, con altri obiettivi e pensieri. In cuor nostro speriamo che le cose vadano per il meglio e la società torni ad essere importante”. 

“Ho avuto la fortuna di vivere Catania con 20mila persone e la sfortuna di viverla con 1.500 spettatori. La città è abbattuta, nonostante sia speranzosa. Abbattuta da una situazione che vive da troppo tempo. Inoltre il problema Covid non aiuta. Sappiamo che la gente è dalla nostra parte, si è creato un legame importante. Io forse un’unione così in tanti anni di Catania è la prima volta che la vedo. La gente ha capito le difficoltà e si è stretta a noi. Sulle presenze allo stadio dico che per noi i tifosi sono importanti. Catania è una realtà importante soprattuto per la sua gente. E’ fondamentale averli allo stadio e magari noi giocatori dobbiamo fare qualcosa in più a questo scopo”.

“Se avessi una frase per convincere i potenziali acquirenti a rilevare il ramo sportivo aziendale del Catania, la scriverei su tutti i muri della città. Chi compra il Catania, compra una città. Ho imparato a conscere Catania negli anni. Ci sono due cose di cui tutti parlano, Sant’Agata il Calcio Catania. Chi si avvicina a questa società, deve capire che sta investendo in una città intera, milioni di cuori, gente che ha dato tanto per questa squada e colori. Catania non è una realtà come le altre. Io ho vissuto altre piazze, ad esempio Napoli. Queste sono città che vivono di calcio. Chi si avvicinerà deve sapere della grandissima responsabilità che avrà”. 

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