ASS. PARISI: “In qualcosa abbiamo sbagliato, ma fatto di tutto per rendere appetibile Catania. Su Tribunale e Torre del Grifo…”

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L’assessore allo sport del Comune di Catania Sergio Parisi nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, a Globus Television, torna sul tema della riqualificazione dello stadio “Angelo Massimino”, del bando che l’amministrazione comunale predisporrà nei prossimi giorni e delle responsabilità nel fallimento del Calcio Catania:

L’idea nostra è di iniziare i lavori allo stadio, entro un mese dovremmo bandire la gara, poi ci saranno degli accordi precisi da prendere con la ditta che si aggiudicherà l’appalto. L’unica possibilità è quella di dividere i lavori ma la cosa più importante è la riqualificazione totale del campo. L’imperativo nostro è fare la gara e consegnare i lavori in maniera tale che possano partire e sistemare lo stadio nel più breve tempo possibile. L’iter di una gara è complesso, non sempre cammina in maniera lineare. Il Palacatania lo abbiamo riqualificato in appena 11 mesi con fondi comunitari, per quanto riguarda il Campo Scuola di Picanello c’è stato un intoppo perchè il titolare ha avuto un infarto fulminante, manca il 20% dei lavori che ripartiranno”.       

“Bando? Partiremo da una manifestazione d’interesse che contempli le regole dell’art. 52, fra queste l’impossibilità a partecipare al bando per chi ha avuto fallimenti e collegamenti con la società che ha avuto i probemi noti. Questo è stato scritto anche nei recenti bandi di Palermo, Bari, Novara, Trapani. I dirigenti stanno analizzando e prendendo il meglio da quei bandi, ragioneremo con loro sul da farsi. Seguire le indicazioni dei tifosi sarà importante, cerchiamo di ascoltare tutti nei limiti che ci impone la legge”.     

“La decisione del Tribunale di interrompere l’esercizio provvisorio? Inizialmente abbiamo ascoltato le dichiarazioni di Mancini, considerando anche i suoi trascorsi è accaduto quello che pensavamo tutti. Nel finale della vicenda io sono stato in contatto ogni giorno con Maurizio Pellegrino sino a quei fatidici giorni, quando c’era la possibilità di raccogliere delle risorse ma in realtà era un impegno da effettuare con eventuali bonifici il lunedì successivo a quella partita per un importo di 35mila euro. Fu la mossa della disperazione, Pellegrino si è battuto fino all’ultimo istante davvero. In parecchi si misero a disposizione ma evidentemente i curatori, interfacciandosi col Tribunale, avranno valutato quel che stava accadendo con Mancini, i problemi che ci sono stati e hanno tirato giustamente una linea, non potendo più andare avanti”.           

“Se abbiamo delle colpe in tutto l’iter a livello amministrativo? In qualcosa forse abbiamo sbagliato, ma tutta la città. Io mi assumo la responsabilità in quanto amministratore. Con Tacopina, invece, probabilmente abbiamo fatto anche troppo, in tanti ci avevano rimproverato di avere accolto in maniera trionfale Tacopina. Noi lo abbiamo fatto perchè ci sembrava in quel momento l’unico interlocutore che potesse risolvere la situazione negli accordi con la Sigi. Addirittura mandammo in giunta anche una delibera per iniziare un eventuale iter per l’affidamento dello stadio. Abbiamo fatto di tutto per rendere appetibile Catania ed il Catania. Poi la trattativa non è andata in porto, difficilmente potevamo entrare nel merito dal punto di vista economico nei rapporti fra Tacopina e la Sigi. Il Sindaco Pogliese è intervenuto personalmente sotto il profilo economico, con un importo anche importante per un cittadino-tifoso. Abbiamo cercato in tutti i modi di creare i presupposti. L’operazione Sigi è nata male sin dall’inizio, i protagonisti iniziali erano diversi, poi altri hanno preso in carico il progetto. Tacopina ci aveva fatto parlare con degli imprenditori per iniziative legate al turismo ed erano molto entusiasti di investire su Catania attraverso il Catania. Qualcosa dobbiamo rimproverarcela probabilmente, ma abbiamo fatto davvero l’impossibile. Pogliese è stato sempre tifoso del Catania, anche quando c’è stato da raccogliere fondi per la colletta prima di tutto ha tastato noi assessori, oltre a tanti amici ed imprenditori. Nell’ultima fase noi siamo usciti totalmente di scena perchè di fronte ad un Tribunale non potevamo condizionare con nessuna iniziativa i possibili acquirenti, avremmo fatto qualcosa che è fuori dalla legge”.           

“Torre del Grifo? Non possiamo entrare nel merito di quello che sta accadendo e accadrà. E’ un asset totalmente diverso, non possiamo chiedere alla curatela notizie su Torre del Grifo, non ne abbiamo titolo. Seguirà un’altra strada, dispiace a tutti quanti perchè era il fiore all’occhiello del Calcio Catania e di Catania, però su Torre del Grifo ci saranno altri progetti da parte del Tribunale e per quanto riguarda il Credito Sportivo. L’auspicio nostro deve essere quello che la nuova società avrà anche la forza di interloquire eventualmente con i curatori affinchè si possa trovare una sorta di compromesso per riprendere in mano Torre del Grifo ma ci sono delle procedure che vanno rispettate, dei creditori che vanno rispettati”.

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