AVV. MARZA’: “Catania, amministrazione comunale ha responsabilità enormi. Il Tribunale non si è fatto prendere in giro da Mancini…”

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Interruzione esercizio provvisorio, Benedetto Mancini, estromissione Catania. Questi i temi principali analizzati nei giorni scorsi dall’avvocato Carmelo Marzà, Fiduciario dell’Assocalciatori nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, trasmissione su Globus Television. Queste le parole riprese da TuttoCalcioCatania.com:

“L’estromissione del Catania a poche giornate dalla fine va contro il principio di gestione ordinaria delle competizioni sportive perchè sovverte un ordine determinato sul campo. Ma c’è qualcosa che nel meccanismo federale non funziona perchè il Catania, quando è stato ammesso a competere in questa stagione, o aveva i requisiti per portare a termine il campionato oppure no. Essendo stato ammesso si ritiene che sia stata fatta una valutazione non corretta, alle luce dei parametri federali. Se il Catania non fosse stato ammesso fin dall’inizio, apriti cielo… penso a quello che avremmo detto nei confronti della Lega, del sentirci perseguitati, ecc. Oggi a bocce ferme probabilmente quella sarebbe stata la soluzione più naturale e logica se pensate che il Catania per iscriversi ha dovuto fare una sottoscrizione tra i tifosi, che era un fatto indicativo dello stato di salute della società. In questa faccenda ha giocato un pò la situazione Covid e l’esposizione debitoria che veniva congelata, quindi una serie di debiti non sono stati considerati ai fini dell’iscrizione“.           

“Adesso il percorso è complicato, tortuoso per il Catania. Bisogna adottare delle soluzioni in tempi rapidi e stretti perchè si rischia una stagione senza calcio. Il bandolo della matassa ce l’ha il Comune di Catania e questo mi preoccupa ancora di più. La Federazione recepirà la società nominata dalle istituzioni locali e certificherà la potenzialità di poter competere regolarmente rispettando i crismi federali. La Federazione fa da notaio e poi in base alla pianta organica attrbuisce la categoria. A me preoccupa la situazione a monte, rischiamo un Sigi-bis o un Mancini-bis. Le responsabilità non economiche ma morali sono enormi da parte dell’amministrazione, inutile nasconderci dietro un dito. Abbiamo una classe politica e delle istituzioni letteralmente assenti che, accogliendo con un provincialismo enorme lo Zio d’America, non sono stati in grado di mediare tra Sigi e Tacopina per chiudere l’accordo. Ora attribuiamo alla stessa classe politica la possibilità di individuare un soggetto giuridico che vada a soppiantare il Calcio Catania 46′ e la cosa mi preoccupa tantissimo”.

“Siamo tutti responsabili, mi ci metto anch’io come società civile e soggetto attivo nel mondo del calcio, ma la classe imprenditoriale catanese è stata completamente assente. Mancini che non acquista la storia del Catania per 500mila euro è vergognoso. 500mila euro più 4 milioni di euro per andare a chiudere la stagione, se le mettiamo all’interno del sistema calcio, sono cifre irrilevanti. Non siamo stati in grado di offrire 500mila euro, lo stipendio annuale di un giocatore medio di Serie B, il valore del cartellino di un buon giocatore di Serie C. Mi scandalizza e resto senza parole, il contesto economico della città non è stato in grado di fare nulla”.         

“Perchè l’interruzione dell’esercizio provvisorio? La giustizia ordinaria tutela i creditori, quindi se c’è un esercizio provvisorio si prolunga nell’interesse dei creditori e non del Catania Calcio. Se l’esercizio provoca un depauperamento del patrimonio della società, viene bloccato subito mentre la Federazione si muove su linee completamente diverse. Non si tratta di acquistare un albero di Natale, ci sono dei tempi perentori che vanno rispettati. C’era un secondo appuntamento fissato dal notaio per consegnare la restante parte e Mancini non si è presentato. Il Tribunale aveva dato un’ulteriore chance, l’ultima, nonostante il ritardo e si aspettava presentasse delle garanzie. Nessuno si fa prendere in giro, il Tribunale fece l’ultimo tentativo per recuperare una certa disponibilità allo scopo di estendere ancora l’esercizio provvisorio. Ghirelli però non poteva concedere un contributo al Catania, l’indomani glielo avrebbero chiesto tante altre società. Il sig. Mancini ha fatto solo chiacchiere, i giocatori parlando con i ‘colleghi’ di Rieti e Latina già sapevano dove si sarebbe andati a finire. La curatela aveva l’unico obiettivo di raccogliere 500mila euro vendendo un ramo di azienda che sarebbero serviti a soddisfare i creditori“. 

“Escludere il Catania dal campionato quando mancavano poche gare alla conclusione non è stato giusto, ma non è dipeso dai calciatori. Fosse stato per loro avrebbero giocato anche gratis, nessun dubbio su questo. Sono tutti molto legati a Catania ed ai tifosi del Catania, questo lo posso assicurare. Si è creato un feeling assolutamente particolare con la tifoseria. La città non ha risposto in maniera eclatante in termini di presenze allo stadio, con una media spettatori abbastanza bassa, ma i ragazzi della Curva sono stati sempre presenti, proprio con loro si era creata un’alchimia speciale. Sono convinto che con una società sana ci avrebbero portato lontano i ragazzi. E ricordo che per non pagare 4 dipendenti la nostra classe politica non è stata neanche in grado di aprire lo stadio per salutare i ragazzi. Uno scempio, non avrebbero aspettato altro”.  

Spezzo una lancia a favore del vero artefice di questa stagione che è Pellegrino, mio vecchio assistito quando giocava con Catania e Catanzaro. Nessuno ha mai messo in evidenza il suo lavoro facendo le nozze coi fichi secchi, ha messo in campo ragazzi che hanno dato l’anima, la cosa più importante in questa categoria. Lui al contario degli anni precedenti dove si è aggravato il bilancio societario facendo venire a Catania gente demotivata, ha puntato su questi ragazzi. Il caso di Moro  è abbastanza evidente, uno sconosciuto che veniva dalle giovanili del Padova. Maurizio ha avuto dei trascorsi proprio a Padova, era molto ben ammanicato con la dirigenza padovana ed in special modo con Fabio Gatti, ex calciatore rossazzurro. Moro ha fatto il doppio salto ed è il calciatore simbolo di questa stagione, ma dico anche mister Baldini, che non ha niente da invidiare secondo me a Italiano e De Zerbi. Baldini ha una competenza a 360 gradi“.

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