LA SICILIA – Avv. Grassani: “Bando pubblico non obbligatorio ma a Palermo e Bari ha ottenuto risultati soddisfacenti”

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Mattia Grassani

L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna

A proposito della realizzazione di un bando pubblico per la ripartenza del calcio a Catania, l’avvocato Mattia Grassani ha concesso un’intervista al quotidiano locale. Ne riportiamo un estratto:

“La norma federale di riferimento non prevede l’obbligo di un bando pubblico, bensì soltanto che il nuovo soggetto rappresentativo della città di Catania nel calcio sia individuato dalla FIGC, d’intesa con la Lega Nazionale Dilettanti. Poichè la norma attribuisce il diritto di presentare un club da ammettere in sovrannumero a una categoria dilettantistica regionale o nazionale in campo alla ‘città, la FIGC coinvolge nella scelta il Sindaco, senza però porre alcun obbligo di bando pubblico”.

“La FIGC chiederà formalmente al Sindaco di presentare entro un determinato termine un soggetto imprenditoriale ritenuto adeguato a rappresentare il Catania nel calcio italiano. Certamente il Comune di Catania porrà grande attenzione sulla solidità del soggetto chiamato a gestire il club e sul progetto sportivo pluriennale che lo stesso presenterà“.

La prassi del bando pubblico è stata introdotta negli ultimi anni da sindaci di città quali Bari e Palermo per agevolare la migliore individuazione del prescelto, con risultati davvero soddisfacenti in termini di trasparenza e credibilità. Se fossi un consulente del Sindaco, consiglierei una telefonato ad Antonio Decaro o Leoluca Orlando. Bisogna corrispondere la somma a fondo perduto in favore della FIGC pari ad almeno 300mila euro in caso di partecipazione alla D, 100.000 in caso di Eccellenza (leggi qui l’approfondimento dedicato). Nulla vieta l’introduzione di criteri più rigidi da parte del Sindaco”. 

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