RUSSOTTO: “Epilogo brutto ed inaspettato. Vissute situazioni in cui si è sfiorato anche il comico. Catania, ripartirei dalla D”

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L’attaccante ormai ex Catania Andrea Russotto è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Unica Night’, su TeleJonica, soffermandosi sulle vicissitudini societarie che hanno caratterizzato la stagione appena trascorsa. Ecco quanto evidenziato:

“La scorsa estate c’erano sensazioni che andavamo incontro ad un’annata difficile. Già la perdita di Silvestri ha scosso subito al primo giorno di ritiro, eppure cercavamo di vedere le cose in una luce positiva. Poi ci sono state difficoltà con la prima scadenza. Nessuno dei giocatori pensava che il Catania potesse fallire. Dovevamo onorare un campionato, se dall’inizio avessimo pensato che non saremmo arrivati alla fine sarebbe diventato tutto più complicato. Avevamo messo in mora la società per una forma di tutela nei confronti di noi stessi e dei nostri contratti, ma siamo scesi sempre in campo onorando la maglia”.

“Se ripartirei dalla D? Ho espresso più volte la volontà di continuare in questa realtà, ho fatto tanto per tornare. La chiamata di Catania valeva più di mille cose, avrei lasciato Cava de’ Tirreni solo per il Catania. Il Presidente della Cavese – lo ringrazio, come ringrazio la piazza – non voleva cedermi ma siamo riusciti a trovare un accordo. Laddove ci fosse l’occasione, inutile dire di no, resterei a Catania anche in D. Devono intrecciarsi tante cose, ad esempio la volontà della società. Quando andai via da Catania la prima volta, seppi tramite un’intervista alla presentazione del mister che ero stato fatto fuori dalla società. Ritenevo di avere fatto anche un buon campionato, pensavo che l’ossatura potesse essere confermata, poi hanno preso comunque giocatori fortissimi come Marotta e Di Piazza ma non pensavo di andare via”.               

“Come ho vissuto il 10 aprile a Torre del Grifo con i tifosi? C’era tanta gente che ha dato l’ennesima dimostrazione d’amore per questa realtà calcistica ma è stato davvero triste, difficile. Sono tornato a casa abbattuto come tutti quanti. Mancini? Ci siamo attaccati a quel briciolo di speranza. Tutti avevamo grandi dubbi ma era l’unica speranza che avevamo. Speravamo che lui potesse smentite tutti quanti, purtroppo però le ore passavano e non avevamo notizie. Mancini entrava negli spogliatoi facendo i complimenti alla squadra, semplicemente. Io le notizie le ho lette su Facebook perchè non sapevamo cosa fare. E’ successo tutto così frettolosamente che faccio fatica a ripensare a quei momenti. Dall’allenamento mattutino pre partita ci siamo ritrovati a ritirare la nostra roba per tornare a casa. E’ stato brutto, inaspettato. Sentivo anche parlare di sponsor in arrivo, per cui ero pronto ad andare in ritiro. Poi ho visto che era tutto finito, da un momento all’altro. Io ancora oggi faccio fatica a trovare risposte”.

“Noi nonostante le numerose difficoltà siamo riusciti ad andare avanti senza buttarci giù durante la stagione. Questo fa ancora più rabbia. Abbiamo vissuto quasi tutte le settimane i pre partita con una notizia negativa, succedeva sempre qualcosa. Penso a Catania-Monopoli, ad esempio, quando abbiamo saputo del fallimento. Ci sono state situazioni in cui si è sfiorato anche il comico, sentendo davvero di tutto. Ad esempio siamo passati dall’avere una società con problemi economici ad avere la società più ricca del mondo nel giro di venti minuti. Ci rassicuravano dicendo di stare tranquilli, e non mi riferivo a gente interna allo spogliatoio. Ma avevamo la possibilità di isolarci per un’ora mezza, vivendo la partita e il campo. O cercavamo di divertirci portando avanti il nostro obiettivo di fare qualcosa d’importante malgrado le difficoltà, oppure dovevamo fare le valigie e andare via tutti. Penso che i risultati sul campo poi si siano visti, creando un legame importantissimo con la tifoseria“.

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