FUTURO CATANIA: ultimi giorni di attesa in vista dell’agognata rinascita

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Grande passione rossazzurra per gli ultimi dieci giorni di attesa rispetto ai tempi indicati dal Comune etneo per l’invio della documentazione utile a candidarsi per prendere le redini di un nuovo Catania che dovrebbe così sorgere dalle ceneri di quello recentemente fallito a ridosso del termine della stagione sportiva 2021-2022. È stato un periodo di profonda tristezza per gli ambienti cittadini vicini alle sorti del sodalizio calcistico rossazzurro, per l’epilogo di una lunga storia fatta di grandi soddisfazioni, cocenti delusioni sportive ma anche semplici momenti di socializzazione, di condivisione di emozioni tra amici, parenti e conoscenti.

Questi però sono stati anche i mesi della tensione, del timore di non riuscire più a ricominciare: in sostanza sono saltati diversi equilibri sociali, del resto lo stesso Tribunale di Catania nel trattare la materia nei mesi scorsi ha scritto più volte che si trattava di dinamiche di grande impatto sociale.

È scattata dopo il fallimento anche la macchina dell’operosità, e in tanti hanno provato a rimboccarsi le maniche per provare a portare a Catania qualcosa di buono in vista della agognata rinascita. Si è parlato, prima di tutto, di rinascita culturale per Catania, data la necessità di vivere appieno la città in un momento storico particolarmente delicato sullo scenario sociale, economico e politico. Anche i tifosi si sono mobilitati, inviando mail ad aziende facoltose, ricevendo – stando a quanto se ne sa al momento – poche risposte soddisfacenti. Altri, invece, hanno dato vita ad un’altra tipologia di supporto, auspicato nel caso in cui arrivasse una nuova e forte proprietà alle pendici dell’Etna: parliamo ovviamente dell’azionariato popolare proposto dall’associazione Catania Rossazzurra. Dell’eventuale azione della classe imprenditoriale catanese, probabilmente ne sapremo di più a partire dal 18 giugno.

Naturalmente va ricordato ed è bene farlo, che in queste settimane qualcosa al di là dell’azione di tifosi, avvocati o altre figure riconosciute sul territorio, si sia mossa. Si è parlato di realtà (una estera, l’altra italiana ma non originaria della Sicilia) e anche della possibile azione di ex SIGI in prospettiva futura, una soluzione che non solo non entusiasma Catania, ma che probabilmente cozzerebbe con quel desiderio di una ventata di aria nuova.

I propositi si scontreranno presto con la realtà e la speranza di tutti, chiaramente, è che la realtà racconti di un’entità forte disposta ad investire in maniera decisa su Catania, sia in ambito calcistico che su altri settori produttivi del territorio. Se ne sente la necessità.

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