FERRARO: “A Catania mi gioco tanto, supportato dal mio staff. Non mi piace troppo esultare. Vivremo in campo l’emozione della festa di Sant’Agata”

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Conferenza stampa allo stadio “Angelo Massimino”, in vista di Castrovillari-Catania. Parla il tecnico rossazzurro Giovanni Ferraro, soddisfatto del lavoro sin qui portato avanti ma anche consapevole di dovere ancora spingere fino in fondo:

“Non ci sarà lo squalificato Rapisarda, Boccia sta bene ed ha sempre risposto presente quando chiamato in causa, ma non è l’unica soluzione per sostituirlo. Diciamo che potrebbe essere uno degli indiziati. Se c’è la possibilità di giocare con un under in più rispetto alle precedenti occasioni? I nostri under sono paragonabili agli over, quindi possiamo anche giocare con un under in più. Non cambia niente. Bisogna solo assicurarsi di mettere i giocatori nella posizione adatta allo scopo di farli rendere al meglio. Baldassar? Rappresenta un ottimo acquisto, centrocampista che gioca a tre e proviene da una squadra professionistica, in mezzo al campo è una soluzione aggiuntiva a Vitale. Questo mi facilita nella gestione dei cambi, tenendo anche presente che posso pure proporre un centrocampo esperto. Abbiamo una rosa ampia e, quindi, tante possibili soluzioni da adottare”.

“Infermeria? Gli infortuni fanno parte di un percorso calcistico. Succede anche in allenamento d’infortunarsi, la squadra spinge forte durante la settimana. Sono tutti da considerarsi recuperati tranne Alessandro Russotto e Buffa, forse per qualcuno è meglio attendere ancora qualche settimana in più ma a livello medico sono tutti recuperati. Il campo di Castrovillari? Vedremo le condizioni del terreno di gioco domenica, in ogni caso non deve essere un alibi. Dobbiamo saperci adattare a qualsiasi campo ed abbiamo tanti bravi giocatori che riescono a farlo agevolmente. Il terreno potrebbe non essere adatto alle nostre qualità tecniche, eventualmente punteremo su altre nostre caratteristiche. Prepariamo la trasferta calabrese consapevoli di stare bene sia di gambe che di testa”.

“Si giocherà in occasione della festa di Sant’Agata, Lele Catania mi ha trasferito il significato. La festa torna dopo due anni e coincide con la ripartenza del calcio a Catania. Tutti insieme sappiamo che, una volta centrato l’obiettivo, saremo ricordati anche in futuro. Domenica vivremo l’emozione della festa da lontano. Concentriamoci sulla prestazione, facendo in modo di tornare a Catania festeggiando in serata. La presenza in città del Presidente ci dà uno stimolo ulteriore a fare bene per la società ed i nostri tifosi”.

“Tutte le gare di campionato sono importanti. Dovremo sempre avere chiaro questo concetto fino all’ultima giornata perché è la mentalità che ci ha inculcato la società da inizio stagione. Abbiamo compreso anche dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia che il Catania deve giocare sempre per vincere, a prescindere dal fatto che arrivi la matematica promozione. Sono contento del lavoro importante svolto dai ragazzi, calandosi nella realtà della Serie D e non è facile. Rispondono domenica dopo domenica con il giusto approccio. Formazione? Non c’è la necessità di fare stravolgimenti, si darebbe un messaggio sbagliato. Giusto schierare i giocatori più in forma. La tappa di Castrovillari non sarà affatto scontata, a fine partita ognuno di noi maturerà il proprio pensiero sulla partita disputata. Conta la settimana di lavoro fino al sabato, poi si schiera la formazione cercando di coinvolgere più persone possibili nel progetto. Qualcuno a volte non viene convocato o va in tribuna ma fa parte del gioco e del percorso”.         

Vivo serenamente il momento. Sapevo di giocarmi tanto quest’anno approdando al Catania dopo il colloquio con la società. Sapevo dell’importanza di farmi conoscere da allenatore, fermo restando che senza i componenti del mio staff sarei un uomo solo. Facciamo un grande lavoro e conta solo il campo, rispettando le attese della società e sapendo di dovere dimostrare di meritare la fiducia nei miei confronti. Non mi piace troppo esultare, bisogna essere moderati perché un allenatore deve essere responsabile delle scelte tecniche. Poi a fine anno saremo giudicati da società, giornalisti e tifosi per quanto fatto in questa stagione. Io sono contento ma la soddisfazione preferisco viverla dentro di me, anche perchè la critica e il diavoletto sono sempre dietro l’angolo. Quando la squadra inciampa, il primo a farlo è sempre l’allenatore.  Quindi più tranquillità diamo noi dello staff, meglio è”.

“Laneri è sempre sul campo, vede tutti i giorni gli allenamenti. Ci confrontiamo spesso. Mai in tanti anni ho trovato una persona così vicina. E’ stato di grande aiuto per me, quando parliamo di calcio vengono fuori sempre contenuti importanti. La vera forza del Catania? E’ rappresentata dal fatto che quando tutti i calciatori si girano, vedono gente che ha fatto calcio come Tomei, oppure Lele Catania e Biagianti che hanno giocato qui, Zeoli che ha vinto un campionato a Catania, Grella e Bresciano hanno giocato a livelli importanti, io ho fatto una buona carriera. Tutti i componenti dello staff parliamo la stessa lingua del lavoro, avendo vissuti tanti anni sul campo portando avanti le nostre famiglie. I giocatori capiscono che abbiamo fatto lo stesso mestiere, a volte basta uno sguardo per capirci”.

“De Respinis? Fa parte della famiglia del Catania, è motivato a mettersi in mostra e farsi apprezzare. Parliamo di un giocatore che non è l’ultimo arrivato, in quanto gioca da diversi anni e questo lo aiuta nell’inserimento. Ci può dare una spinta importante. E’ stato scelto dalla società e da Laneri che lo conosce bene, se milita in rossazzurro vuol dire che è pronto per giocare davanti a 16mila spettatori e sposa la mentalità di questo club”.

“Chiarella e Forchignone? Anche loro sono under paragonabili ad over. Chiarella sta facendo bene. Forchignone dà il proprio contributo. Chiarella ha cambio di passo, spunto, gamba. Può dire la sua, come lo stesso Forchignone, Vitale, Castellini, Groaz. Un parco under formato da ragazzi che secondo me giocheranno nei professionisti ed avranno una carriera importante. Cito anche chi ha giocato poco finora come Pedicone e Buffa. Solo allenarsi qui a Catania è un anno di crescita per tutti. Anche per me. Tutti saremo migliori a fine stagione e avremo una mentalità migliore”.

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