STAMPA LOCALE – Lo Porto: “Chiricò deve essere determinante negli ultimi 30 metri. Caso Rizzo, coerenza della società ma nocumento alla squadra”

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Riportiamo alcune considerazioni di Daniele Lo Porto, giornalista del ‘Giornale di Sicilia’ e presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana di Catania, nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, a Globus Television:

“Anche il numero di pali e traverse quando le cose vanno male diventano degli elementi determinanti. Abbiamo un record di infortuni, risultati negativi e prestazioni deludenti. Le responsabilità sono di tutti. Il Catania domenica ha subito costantemente l’Avellino, che arrivava all’appuntamento da secondo in classifica. Abbiamo visto una squadra che ha cercato di reagire provando a rimettere in sesto la gara in quei 10-15 minuti prima di subire il raddoppio. Credo che la situazione psicologica del Catania sia sintetizzata nel rigore pessimo calciato da Chiricò, che fra l’altro è arrivato sul dischetto già stanco per i recuperi direi inutili fatti in chiave difensiva. Sul piano tattico Chiricò deve essere determinante negli ultimi 30 metri. C’è un disordine tattico che va assolutamente risolto al più presto”.

“Questo gioco che parte da dietro quando Bethers deve rimettere la palla in gioco è stata una cosa assolutamente folle, visto che la difesa era decisamente schiacciata nella propria area di rigore. Il Catania nei primi 20’ faticava ad uscire dalla trequarti. Un giocatore deve prendersi anche la responsabilità di buttare la palla a 80 metri per dare la possibilità ai compagni di difesa di riprendere fiato, invece la squadra di Tabbiani continuava quel gioco col passaggetto di 5 metri dalla linea di fondo che ha consentito all’Avellino di mettere le tende nell’area di rigore del Catania. La squadra ha evidenziato di non esserci neanche nelle situazioni spicciole”.

Mi ha un pò sorpreso domenica vedere Lorenzini e Castellini in panchina quando almeno uno avrebbe potuto essere schierato fin dall’inizio. In un momento difficoltà forse, senza stravolgere il mondo, sarebbe stato più saggio, opportuno e prudente puntare sullo zoccolo duro della scorsa stagione, inserendo giocatori che hanno maggiore affiatamento personale e tattico”.

“Rizzo fuori per motivi disciplinari? Lo scorso anno la dirigenza fece a meno di Vitale e Jefferson in un momento in cui i rossazzurri andavano a mille, senza avere grossi danni sul piano del rendimento e dei risultati. Rizzo nelle ultime gare soprattutto ha dimostrato di essere forse il più volenteroso e tenace. Da un lato c’è la coerenza della società che pretende il rispetto di determinate regole interne, dall’altro questo episodio ha creato nocumento alla squadra”.      

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