LUCARELLI: “A Crotone col piglio giusto. Mercato, come prima settimana va bene così. Chi viene a Catania deve avere il fuoco dentro”

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foto Catania FC

Conferenza stampa di mister Cristiano Lucarelli in vista del primo impegno ufficiale del 2024, in programma domenica 7 gennaio contro il Crotone allo stadio “Ezio Scida”. Queste le parole del tecnico rossazzurro evidenziate:

“In questa categoria e soprattutto in questo girone non ci sono partite semplici. Noi in questo momento abbiamo bisogno di fare un altro risultato positivo, di andare a Crotone col piglio giusto in una gara complicata. Troviamo una squadra che ci ha battuti all’esordio in campionato, poi ci ha tirato il collo fino al 120’ in Coppa Italia, avranno il dente avvelenato per l’eliminazione e la sconfitta in casa con l’Avellino. Per noi è un altro test importante, ora siamo nella fase del mercato ma questo non deve nè deconcentrarci, nè condizionarci. Mi attendo un’altra prova d‘orgoglio della squadra, di voler costruire questo filotto di risultati necessario per il prosieguo della stagione alimentando fiducia, consapevolezza e un’anima che dobbiamo avere per cercare da qui in avanti di vincere più gare possibili”.

Stiamo lavorando sulla possibilità di essere una squadra camaleontica, che possa fare giocare all’occorrenza con 2-3 moduli diversi. L’input dal mercato è quello. Ci saranno gare in cui giocheremo con il 4-2-3-1, in altre a tre dietro. Ci sono allenatori integralisti che a prescindere portano avanti il loro motto. Io ho sempre cercato di essere un sarto che, a seconda delle caratteristiche dei giocatori, cerca di cucire un abito su misura ed in maniera anche meticolosa. La strategia sul mercato è prendere giocatori che vogliano fortissimamente il Catania, se non sentiamo il fuoco dentro non forziamo nessuno. Deve essere un privilegio venire a Catania, se deve essere un sacrificio stiano pure dove stanno. Abbiamo avuto diversi rifiuti di calciatori che non se la sono sentita di venire facendo fatica a scendere di categoria o ad affrontare la brevità della stagione. I calciatori che scegliamo fanno parte di una selezione, di uno scouting, devono darci una mano a programmare e costruire. Due sono già ufficiali, tre lo saranno a breve. Mi riferisco a Cianci, Celli e Costantino, non è un segreto. Stanno svolgendo le visite mediche a Villa Stuart, se tutto va bene due sarebbero a disposizione per Crotone mentre uno non lo sarebbe, in quanto squalificato. Abbiamo preso calciatori che possono ambientarsi rapidamente nello spogliatoio perché molti di loro già si conoscono. Poi ci vuole pazienza. Un paio devono essere messi a posto, parlo di Cicerelli e Nana Welbeck (all’inizio della settimana ha avuto la febbre). Abbiamo preso degli uomini che pensiamo possano stare bene in questo gruppo e possano dar qualcosa di più sul piano caratteriale”.

“Sono contento di questi primi acquisti. La nostra è una società seria, il mercato ha aperto ufficialmente i battenti il 2 gennaio. Non è che dall’altra parte abbiamo trovato strada libera dalle società di appartenenza che hanno opposto delle resistenze. Abbiamo preso giocatori che hanno puntato i piedi per venire a Catania, quindi mi reputo soddisfatto che arrivino con questa celerità. C’è gente che scende dalla B pur di venire a Catania, altri hanno rifiutato la possibilità di salire di categoria e per noi questo è più che sufficiente. Se ci saranno delle uscite puntelleremo ulteriormente la squadra. In questo momento cinque calciatori dovranno essere messi fuori dalla lista, le scelte finali le faremo a fine mercato. Ora dobbiamo concentrarci sulle uscite, il mercato è appena iniziato. Come prima settimana va bene così”.

“Dal mal di gola siamo quasi tutti guariti, perché avevamo diversi giocatori con l’influenza. Dal mal di gol invece bisogna vedere. Una rondine non fa primavera. Io a Benevento non ho visto un Catania diverso alle altre volte nei contenuti di gara. Se non guardi i risultati secondo me più o meno si è visto lo stesso Catania ma stavolta ha concretizzato quasi tutto quello che è stato prodotto. Per me il Catania ha sbagliato solamente 45 minuti a Messina. Ripeto, la squadra al netto dei problemi che aveva – spero che non continui ad avere – giocando 8 partite in 38 giorni con tutti gli infortuni avuti, le varie influenze, due gare di Coppa nel mezzo, due tempi supplementari, con viaggi abbastanza lunghi da affrontare non ha effettuato un brutto cammino. Cinque vittorie, un pareggio e 2 sconfitte sanguinose sono il percorso di una squadra che deve crescere e cerca di risolvere le difficoltà giocando spesso con diverse assenze, non è cosa da poco”.

“Tutti lavoriamo in funzione di un girone di ritorno completamente diverso da vivere. Ci sono alcune richieste di mercato che ci sorprendono come ho già detto, riferendomi a giocatori che a Catania non sono riusciti a rispettare le attese. Noi non vogliamo sbagliare sul mercato. Dobbiamo essere un club che programma, non una società monouso che prende calciatori usa e getta e se sbagliano 20 minuti vengono mandati via. Se no si rischia di fare la figura dei peracottari. Poi magari il giocatore lo mandi in B e fa meglio che a Catania, non è piacevole essere presi in giro dagli altri o rinforzare altre squadre. Vogliamo essere sicuri che questi calciatori effettivamente non servano al Catania. Io non amo le rivoluziono perché non c’è il tempo. Se le fai a fine maggio hai quattro mesi prima dell’inizio del campionato, un conto è rivoluzionare a stagione in corso. In questo caso devi intervenire chirurgicamente. Abbiamo ancora 26 giorni di mercato e diamo ancora la possibilità a chi davvero vuole rimanere di mandarci dei segnali importanti”.

“Questo mese sarà impegnativo, c’è bisogno di tutti. Il 24 gennaio sarà una gara importante, un po’ di più delle altre perché per noi può essere una scorciatoia ma non significa che il campionato non debba avere un valore per noi. Io vorrei che il mio Catania capisse che ogni partita, quando si scende in campo, è una gara da vincere. A Crotone non ci saranno i nostri tifosi. Non possiamo continuare a giocare senza il nostro pubblico. Quando ci sarà un momento di calma credo che la società vorrà cercare di capire come s’intende andare avanti. Perché questo non aiuta. E’ stata troppo severa la decisione di giocare a porte chiuse contro il Sorrento, ad esempio. Credo che si debba fare una riflessione. E’ un problema che va affrontato e risolto. Tenere i tifosi a casa è come chiudere tutte le autostrade per evitare incidenti. Sembra che il divieto di trasferta a Crotone sia dettato da motivi tecnici e non di ordine pubblico, ma le tifoserie sono gemellate e forse la questione si poteva gestire in maniera diversa”.

“Io la storia del Catania l’ho letta. Quanti giocatori sono venuti a Catania con un pedigree importante e hanno poi confermato le attese? Sapete che il mercato di gennaio è particolare, non riesci a sposare la donna dei tuoi sogni. Ci sono delle difficoltà, se provi a contattare il miglior giocatore ma poi ti chiede 7/800mila ed ha 33 anni, allora devi rinunciare e avere idee alternative. Chi è arrivato a Catania avrebbe potuto operare scelte diverse, ad esempio Cianci ha rifiutato la B. Abbiamo ricercato un po’ di ignoranza calcistica sul mercato, ora vediamo cosa dirà il campo”.

“Zammarini e Rocca in quale ruolo? Intanto dovranno meritarsi il posto. Perché come ho sempre detto io voglio delle coppie di pari livello. Dalle mie parti si dice chi c’è la più lungo se lo tiri, bisognerà vedere se Zammarini, Zanellato e Rocca dimostreranno di avercelo più lungo degli altri. Rocca può darci tante soluzioni, ma non solo lui. Vogliamo costruire una macchina camaleontica per tutte le stagioni”.

Io ho sempre pensato a squadre propositive. Saremo prudenti solo quando l’avversario ci obbligherà a farlo perché prenderà il pallino del gioco e ci rinchiuderà dentro la nostra area ma non sarà mai una volontà delle mie squadre attendere l’avversario. Quando è il momento di difenderci con le unghie e con i denti lo devi fare, ma sempre in un contesto di equilibrio. Essere rinunciatari non fa parte del mio modo di pensare. Io la vittoria devo andare a cercarla, non devo trovarla per caso. Ho sempre cercato di fare questo anche con squadre meno forti del Catania”.

Situazione infermeria? Di Carmine è a posto. Stiamo facendo ulteriori riflessioni su Bouah. Silvestri avrà una visita prossima settimana a Milano, poi definiremo la situazione definitivamente in un modo o nell’altro. Bocic sta facendo le cure necessarie, anche lui avrà una visita settimana prossima e capiremo quando sarà a disposizione. Io allenatore-manager? Quando mi è stata offerta la possibilità ho sempre detto che se vuol dire essere d’accordo sulla scelta del giocatore va bene, poi non sono io che faccio le trattative di mercato. Metto lì dei nomi, come li mette Vincenzo. Poi se siamo d’accordo entrambi procediamo, se uno dei due non lo è non procediamo. Questa cosa la trovo giusta, di solito tra D.S. e allenatore non funziona esattamente così perché i direttori sportivi hanno le loro amicizie e procuratori di riferimento, poi ti propinano delle situazioni particolari. Io sono molto contento di interfacciarmi con la proprietà che decide in maniera diretta. Il Catania soldi ne sta mettendo, c’è un extra budget importante a disposizione per questa finestra di mercato. Gennaio ti permette di potere rimediare qualcosa. E’ importante non sbagliare il mercato di giugno. Io mi sento parte integrante nella scelta dei calciatori che, riteniamo, siano da Catania. Fare mercato qui non è semplice perché a Catania servono tre gambe (sorride, ndr)”.

Il Crotone difende con il 3-5-2 e attacca con il 4-2-4 con delle rotazioni. Sul piano tattico ci sarà da lavorare. Hanno dei calciatori con spiccate qualità individuali, valori importanti. Segna molto il Crotone ma ha anche subito molti gol. In campionato si è espresso tatticamente in maniera diversa rispetto a come li abbiamo affrontati in Coppa Italia. Zauli è un allenatore bravo e preparato, noi dovremo essere molto ricettivi tatticamente perchè dovremo fare cose diverse quando avremo la palla e non, visto che loro sanno essere cangianti durante le due fasi”.

Se voglio rispondere alle parole di Bandecchi? L’ho già fatto personalmente, come faccio sempre. Lui sa di avere sbagliato col primo esonero alla Ternana. E’ talmente orgoglioso che non lo riconoscerà mai. Ha bisogno ogni tanto di giustificarsi perché dal primo esonero le cose sono precipitate nonostante allenatori molto più bravi di me. Questo a Terni non glielo perdonano. Io ho un buon rapporto con lui. Se vuole ogni tanto lo vado a trovare perchè parla sempre di me, gliel’ho detto. Con lui al di là di tutto ho fatto due anni e mezzo di calcio vero a livello organizzativo, di ambizioni. E’ stato un presidente perfetto. Poi l’avventura in politica lo ha fatto cambiare come persona, quindi ogni tanto qualcuno gli chiede conto di quell’esonero da cui le cose andarono peggiorando. Lui ogni tanto si sente in dovere di giustificarsi ma penso che fondamentalmente mi stimi e mi voglia bene, così come gliene voglio io”.

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