CASTELLINI: “Indosso la maglia numero 27 con il consenso di Biagianti. Tanti leader in squadra. Questa città mi ha adottato, Catania ti entra dentro”

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foto Catania FC

Intervistato da La Casa di C, il difensore rossazzurro Alessio Castellini sa che non è il momento di fermarsi ma, anzi, di proseguire sulla strada della continuità a livello personale e non solo. Riportiamo di seguito un estratto dell’intervista:

“Perché indosso la maglia numero 27? Mi hanno raccontato la bella storia di Biagianti qui, ho detto sì al club il 27 di luglio di due anni fa, ho chiesto il permesso a Marco e mi ha dato l’ok per indossare questa maglia. La mia esperienza nelle giovanili del Brescia? Ho avuto la possibilità di giocare con Scalvini, Zanotti, gente che adesso milita in categorie importanti. Palacio era difficile marcarlo, apprezzo la sua solarità. Dopo la classica stecca si rialzava e mi diceva ‘continua così’. Sono questi i dettagli che rendono grande un campione”.         

“Quando si vince è più facile far risaltare solo le cose positive. Siamo professionisti. Avere la possibilità di giocare per la finale di Coppa Italia dimostra che non abbiamo mollato. Il gruppo è assolutamente unito. Faccio un esempio stupido: prima dell’allenamento pranziamo sempre al ristorante. Un modo per cercare di stare tutti insieme. L’anno scorso c’erano tanti leader come Rizzo, Sarao e Rapisarda ma anche quest’anno ne abbiamo parecchi. È arrivato Sturaro che ha fatto la A e ci dà una grande mano, penso ancora a Rapisarda che è rimasto, Cicerelli, Celli o Curado qui da quest’anno. Tutta gente da cui imparare qualcosa. Vedere Ciccio Lodi in dirigenza fa un certo effetto visto che l’anno scorso me lo ritrovavo in spogliatoio. Ha fatto benissimo in carriera quindi ogni suo consiglio è prezioso da raccogliere”.             

“Mi sento migliorato ma mai arrivato. Questa città ti entra dentro, mi ha praticamente adottato, essere fermato ogni tanto dai tifosi è un orgoglio immenso. Sto costruendo qui l’inizio della mia carriera, sono cresciuto anche in zona realizzativa. Tabbiani mi ha aiutato nella fase d’anticipo, mister Zeoli mi ha migliorato sul profilo della grinta mentre con Lucarelli lavoriamo tutti dal punto di vista mentale. Ci è mancato un filotto di vittorie. Pensiamo al Taranto e poi giochiamocela col Rimini per arrivare più in alto possibile”.

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