EX ROSSAZZURRI: “Re Leone” Ambrosi, quando dopo un match col Messina scoppiò l’amore per Catania

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Alessandro Ambrosi

Pochi mesi vissuti a Catania nel 2001, ma intensi ed a suon di gol per il “Re Leone” Alessandro Ambrosi. Ancora oggi i tifosi rossazzurri lo ricordano ben volentieri. Non riuscì a festeggiare la promozione in B, venendo beffato in finale playoff dal Messina. Ma fu proprio una partita disputata contro i peloritani che fece scoppiare l’amore tra Ambrosi ed il Catania, la vittoria per 2-0 in campionato al “Celeste”. Riproponiamo i contenuti di un’intervista rilasciata da Ambrosi tempo fa ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com ricordando quei momenti:

“Io avevo fatto tre partite col Catania, la prima a Fermo, poi segnai due reti con Castel di Sangro e L’Aquila. A Messina era la quarta partita in rossazzurro. Ricordo l’assalto dei tifosi messinesi al nostro pullman preso a pietrate. C’era un clima piuttosto intimidatorio su un campo molto caldo che era il ‘Celeste’. Per noi si trattò di una gara da dentro o fuori. Se avessimo perso, saremmo stati fuori dai giochi. Invece vincemmo in campionato prendendo consapevolezza della nostra forza che ci permise di vivere un fantastico girone di ritorno. Purtroppo però ai Play Off, di nuovo a Messina, non andò bene ma ricordo che il match di campionato in terra peloritana ci diede l’input per effettuare una grandissima rimonta”.

“Al ritorno a Catania non dimentico Gennaro Monaco con il Presidente Gaucci che sembrava Pippo Baudo sul pullman e lanciava i cori, tantissimi tifosi ci aspettavano. Io provenivo da una realtà importante come Crotone, ma lì capì subito cosa potesse dare la piazza di Catania in mezzo a mille difficoltà. Pochi mesi prima la squadra fu giustamente contestata perchè andava malissimo ma, in quella occasione, esplose un affetto che mi porto dentro ancora. Conservo ricordi fantastici di Catania. Poche volte io sono entrato in uno stadio stracolmo di gente a due ore dal fischio d’inizio. Solo in poche piazze in Italia succede, tra cui Catania. Questa piazza non c’entra assolutamente nulla con la Lega Pro“.   

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