STAMPA LOCALE – Patanè: “Col Picerno uno di quei ‘no’ che aiutano a crescere. Il Catania sta rispettando la prima regola per vincere i campionati”

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Angelo Patanè

Dopo il pari interno col Picerno ed in vista delle prossime partite, il giornalista Angelo Patanè si sofferma ai microfoni di Telecolor sull’avvio di stagione del Catania di Mimmo Toscano con una serie di considerazioni. Ecco quanto evidenziato:

“Asha Phillips, psicoterapeuta infantile di origine londinese, nel 2003 ha scritto un libro bellissimo che invito tutti a leggere, si chiama ‘I no che aiutano a crescere’. Questo libro ha attinenza anche con il calcio che, in fondo, è un gioco e noi tutti dobbiamo imparare che non sempre le cose vanno come vorremmo, non sempre arrivano le vittorie, non sempre vengono concessi i calci di rigore che avresti meritato – vedi il penalty macroscopico non fischiato col Picerno o l’aver determinato un bollettino di guerra a Biella in un match tutto sommato semplice da dirigere – e non sempre riusciamo ad ottenere quel tipo di risultato a cui puntiamo. Il pareggio col Picerno rappresenta uno di quei no che aiutano a crescere“.

“Mi riferisco a noi della classe giornalistica, che probabilmente abbiamo ritenuto facile un cammino che, invece, non lo sarà. E’ un no che aiuta a crescere la dirigenza del Catania, perchè anche questo no alla vittoria aiuta a lavorare meglio e di più. Aiuta i tifosi. Il Catania ha un benefit che nessuna formazione di Serie C vanta nei tre gironi e pochissime formazioni di A vantano. I no possono arrivare anche da situazioni che in un certo senso possono essere per un attimo sfuggite di mano, dunque tutti dobbiamo remare verso lo stesso obiettivo che è quello di provare a vincere questo campionato. Con la fortuna di avere una dirigenza solida, una squadra che esprime un bel calcio, una tifoseria tra le più presenti nei campionati professionistici. Tutto questo deve convergere verso una crescita comune. L’anno scorso era un progetto strampalato, ma anche quel no del campo ci ha aiutato a crescere. I no di questa stagione, invece, possono portare quei frutti che tutti immaginiamo.

“Differenza tra il Catania visto a Biella e contro l’AZ Picerno? Quella con la Juventus Next Gen è una partita che si prepara da sola. Parliamo di una società che non ha grandi radici storiche ma è pur sempre la costola diretta di una formazione che deriva da una società ipergloriosa e iperpremiata con un budget particolarmente alto. Certe gare si preparano da sole, con una carica emotiva diversa. Al cospetto del Picerno, invece, è stato il momento in cui, vinta quella partita, si è ritenuto forse che tutto potesse essere un pò piu facile contro una squadra che ha prodotto dei buoni risultati ma non ha quel tipo di storia. La gara di Biella ti dava una certa visibilità, sabato scorso è stato un pò il frutto della coscienza di poter vincere non dico facile ma in maniera costruita contro una squadra che ha giocato bene tenendo un buon approccio davanti a 18mila spettatori, cosa non semplice, a conferma che il campionato ci può riservare tante sorprese“.

“Questo Catania ha preso un solo gol dopo le prime quattro giornate di campionato. Io ho guardato le statistiche degli altri gironi e chi ha preso soltanto un gol si trova davvero ai primi posti in classifica. La fase difensiva di questa squadra è importantissima, al cospetto di un portiere che sa fare benissimo l’ordinario ed imparerà col tempo a fare lo straordinario. Va rimarcata la grande impermeabilità evidenziata dal Catania, prova ne sia che i tecnici più gravi che ho seguito nella mia carriera hanno sempre detto che per vincere i campionati la prima regola è non prendere gol ed il Catania la sta rispettando”.

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