ALDERISI: “Catania Femminile, club crede nel progetto. Imparato tanto in mezzo a tantissime difficoltà. Società non ci fa mancare nulla”

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foto Catania FC

Prima esperienza da allenatore del Catania Femminile per Pierpaolo Alderisi. Ospite di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, su Globus Television, si è soffermato in particolare sul progetto di crescita delle rossazzurre. Ecco quanto evidenziato:

“Chi vuol seguire le ragazze lo fa nonostante la tribuna a Nesima sia inagibile, questa è una storia abbastanza triste. Le ragazze fanno grandi sacrifici, ci alleniamo alle 19 fino alle 21/21.30, meriterebbero un seguito di pubblico più nutrito che spero possa crescere. Non è tanto un discorso di risultati ma di mentalità. L’Italia credo che poi si accoderà alla tendenza sviluppatissima in altri Paesi europei e in altri continenti”.

Abbiamo una squadra con un’eta media molto giovane, per raggiungere anche un’espressione collettiva di gioco e prestazioni dovevamo necessariamente andare a lavorare sulla crescita individuale delle ragazze, nello specifico parliamo non solo della sfera tecnica o tattica ma anche di quella fisico-motoria e di maturità personale rispetto a come vivono i loro impegni, la responsabilità che ognuna di loro ha all’interno di un gruppo sportivo, riuscire ad identificarsi come gruppo nella squadra, stando insieme con degli obiettivi da perseguire”.

“Il percorso di maturazione a 360 gradi lo fai quotidianamente, dentro e fuori dal campo. Il bello di stare con loro è che hanno meno filtri – a volte – rispetto agli uomini. C’è una differenza di intensità e velocità di esecuzione rispetto ai maschi, ma quando loro sono centrate e concentrate su quello che devono fare riescono ad avere dei tempi di apprendimento nettamente più brevi rispetto a qualsiasi cosa tu vada a proporre”.

“Prima volta per me nel calcio femminile? Io mi sono affacciato a questa realtà con la curiosità e la voglia di apprendere che mi contraddistingue, perchè quando smetti di essere curioso per me sei morto. E’ l’unica esperienza a livello calcistico da allenatore che non avevo ancora fatto. Ho imparato tanto in mezzo a tantissime difficoltà incontrate quest’anno e di cui non voglio fare menzione perchè sono cose che si vivono al nostro interno, però mi sono sempre approcciato a questo mondo con grande umiltà, curiosità, voglia di cercare di lasciare alle ragazze qualcosa al termine del percorso. Non sempre ci riesci, a volte anche situazioni di contrasto mi sono servite per affinare alcune caratteristiche e mettermi alla prova in una sfida completamente nuova. Sono felice di averlo fatto. Non ho alcun tipo di rimpianto rispetto a quello che ho cercato e cercherò di fare fino alla fine, questa è la cosa più importante per un allenatore”.

Non tralascerei la linea che il Catania FC segue. Credo che mantenere un comparto femminile all’interno di un club professionistico non sia facile nè scontato, questo comporta dei sacrifici da parte della società nel contesto di un campionato nazionale con una serie di costi da sostenere. Il Catania crede in questo progetto diretto da Massimiliano Borbone soprattutto con l’idea di far progredire, mettere in mostra, far crescere i talenti più giovani del calcio femminile“.

“L’esigenza di dotarsi di un centro sportivo anche per la realtà femminile? Non diciamo nulla di scandaloso se allineiamo le esigenze di una società in crescita alla possibilità di avere degli impianti sportivi. Da questo punto di vista la società si è mossa cercando sempre di fare il massimo che poteva. A noi sostanzialmente, al di là dell’agibilità della tribuna di Nesima, non manca nulla. Abbiamo tutto quello che ci serve per lavorare. A Viagrande più che altro si dà la possibilità al pubblico di poter assistere alle gare delle ragazze, ma a Nesima possiamo lavorare, non ci manca alcun materiale, abbiamo anche un palestra attrezzata sotto la tribuna”.

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