Destination Calcio, broadcaster internazionale dedicato al calcio italiano, ha intervisto il vice presidente del Catania Vincenzo Grella. Concessa una lunga intervista. Riportiamo di seguito la prima parte, toccando gli aspetti legati alla nascita del progetto ed alla figura del presidente Pelligra, con uno spazio rivolto anche alla questione logo e Torre del Grifo:
“Tutto è iniziato due anni e mezzo fa grazie all’incontro con Mark Bresciano, che mi ha presentato un imprenditore molto forte e ambizioso di Melbourne, il sig. Rosario Pelligra che ha espresso interesse nell’acquisto di una squadra di calcio in Italia. Mark mi ha contattato e si è presentata questa opportunità. Le origini di Pelligra non sono lontane da Catania, questo evidentemente ha toccato qualche tasto sentimentale della famiglia Pelligra. Nel giro di 48 ore il presidente ha deciso di prendere in mano il club con passione e determinazione. Raramente nella mia carriera ho visto un presidente così determinato nell’investire in un progetto. Vola dall’Australia all’Italia come se stesse andando da Melbourne a Sidney, non si è mai lamentato una sola volta. La sua attenzione principale è rivolta al successo del Catania, al fatto che il club sia in continua diffusione ed espansione, che riesca a coinvolgere la gente ricreando l’entusiasmo perduto dopo il fallimento della precedente proprietà”.
“Abbiamo individuato oltre 5.000 giovani attraverso il nostro programma di affiliazione. Purtroppo siamo un pò indietro sul piano delle infrastrutture perchè quando abbiamo preso in gestione la società era praticamente ad un punto zero. Non c’è dubbio che quando risolveremo questa situazione, saremo in grado di disporre di una piattaforma per la creazione interna dei nostri calciatori. Il futuro sarà molto luminoso, questo dimostrerà il coinvolgimento pieno della famiglia Pelligra realizzando qualcosa di duraturo nel tempo, non solo un piccolo giocattolo”.
“Io e Bresciano proveniamo da un background calcistico e abbiamo dovuto fare sacrifici per avere successo. I nostri padri erano lavoratori instancabili. Guardando alla famiglia Pelligra, è la storia di un quattordicenne che va al cantiere da suo nonno ed è povero, lavora per lunghe ore e poi torna a casa, fa la doccia, incontra delle persone, impara il mestiere e conosce praticamente tutti i lavori che si possono fare in un cantiere edile. La bellezza di quest’uomo è proprio questa. Rosario Pelligra in tutto ciò che fa, vuole essere in grado di farlo da solo. Non c’è da sorprendersi che abbia riscontrato il successo che ha avuto, anche come visione e uomo che ha molto coraggio. Lui si cimenta in alcuni progetti, diciamo non proprio convenzionali, ma da cui vuole sempre trarre il meglio. E’ speciale”.
“Abbiamo ufficialmente presentato una proposta per il vecchio logo del Catania e sarà incluso in un accordo legato alla vecchia struttura di allenamento che faceva parte della procedura di fallimento, bloccata dai curatori fallimentari, Torre del Grifo. Stiamo cercando il giusto equilibrio per sviluppare un progetto molto grande che includa una struttura di allenamento polivalente. Dobbiamo però essere molto cauti e avere un piano molto efficace per far funzionare le cose. Oggi abbiamo la possibilità di allenarci sul campo principale due volte alla settimana. Il Cibalino è leggermente più piccolo ma ciò che conta è sempre quel che fai sul campo. Se hai una forte identità e un importante progetto calcistico, allora devi solo essere un pò flessibile e affrontare ciò che hai davanti”.
===>>> VINCENZO GRELLA: seconda parte dell’intervista
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