Allo stadio Massimino gli spazi destinati alle persone con disabilità in tribuna A sono stati ridotti. Al loro posto sono state installate nuove cabine che hanno occupato le aree da anni riservate a bambini, donne e persone in carrozzina. E’ quanto denuncia Gabriele Cataldo, responsabile dell’Ufficio politiche della disabilità della Ugl Catania. “La funzione di queste strutture è incerta, ma l’effetto è chiaro: meno posti e accessi concentrati in un’unica zona – dichiara il sindacalista – con gravi criticità sul piano della sicurezza e dell’inclusione. Sembrano messi nell’angolo come se fossero cittadini di serie B e di certo non è etico. Avevamo già segnalato queste problematiche lo scorso anno”.
“È giusto rendere lo stadio moderno e funzionale, come gli impianti di Serie A, ma non a discapito delle persone più fragili. Chiediamo al sindaco Enrico Trantino e all’assessore allo Sport Sergio Parisi di intervenire, di spiegare quanto sta succedendo. Il Comune, proprietario dell’impianto, deve garantire i diritti di tutti i cittadini, soprattutto di chi la vita ha messo più duramente alla prova”, aggiunge Giovanni Musumeci, segretario provinciale Ugl Catania. “Lo stadio è pubblico – concludono Musumeci e Cataldo – e nessuno può limitarne l’accesso a chi ha una disabilità. Significherebbe violare la legge e negare quei diritti di inclusione che ogni giorno difendiamo dall’indifferenza generale”.
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