“Un pareggio diverso rispetto a quello col Sorrento. Ed è un piccolo segnale di riscossa dopo le due precedenti sfide. Il Catania riprende a piccoli passi, ma la sfida tutta siciliana di Trapani è stata la più impegnativa di questo avvio di stagione”, riporta La Sicilia. “Il pregio sta tutto nella corsa e nella rimonta dopo lo 0-1. Il Catania dipende da Lunetta, segna spesso solo lui ultimamente. Al di là del gol c’è la lotta, c’è l’esempio. Il Trapani si è confermato gruppo che può ambire a una stagione di lusso. Senza quel -8 sarebbe lì nel mucchio anche nel giorno della rovinosa caduta della Salernitana”, si legge.
“Quando il Trapani ha cominciato a far circolare palla con estrema velocità, giocando in mediana anche a un tocco, il Catania non si è messo a rincorrere vanamente. Anzi ha cominciato a creare le azioni per passare”. La squadra di Toscano “ha inanellato occasioni su occasioni trovando spazio sulla destra grazie alla spinta di un indiavolato Casasola”. Vengono citate anche le chance di Forte, ancora Lunetta e Casasola. “Il Catania visto nella prima parte a Trapani era tutt’altra cosa rispetto a impatto e prestazioni contro Sorrento e Cosenza. Aggressività sul portatore, spazi aggrediti. Cicererelli e Lunetta hanno giocato più vicini alla porta, con l’importante supporto di Casasola in fase di spina”.
Il Trapani, invece, “ha dei palleggiatori sopraffini in mediana e un Fischnaller che è il valore aggiunto. Gioco di prima, inserimenti dalle retrovie del pallone con i tempi giusti, con Di Noia a fungere da raccordo tra i reparti e Grandolfo a fare un movimento per liberare i compagni”. Il gol del Trapani è arrivato proprio quando il Catania “si stava organizzando per spingere ancora”. A quel punto la squadra etnea “ha cercato di risalire su per il campo sfiorando il pari con un’incursione di Celli dalla sinistra. Bravo Galeotti a respingere in tuffo. Ma quando c’è da soffrire o da accelerare, eccoci in zona Lunetta. Il 23′ della ripresa per il calciatore stavolta titolare per la prima volta in questa stagione diventa oro zecchino, colpendo con un diagonale che non ha dato scampo a Galeotti”.
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