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Solo un pari. Catania fermato sullo 0-0 dal Sorrento. Un risultato che non può soddisfare nè la squadra, nè i tifosi, accorsi in quasi 17mila unità al “Massimino”. Pubblico importante sugli spalti, che chiedeva a gran voce ai rossazzurri di riscattare la brutta sconfitta di Cosenza con una prova convincente. Sul campo, invece, non è arrivata la risposta attesa. Eloquenti, al triplice fischio dell’arbitro, i cori della Curva Nord all’indirizzo dei giocatori: “Uscite fuori i co…, noi vogliamo gente che lotta”. Troppo poco ha prodotto il Catania dalle parti di Harrasser. Meriti attribuibili giustamente anche al Sorrento, ben messo in campo e che non ha mai corso seri pericoli, difendendo con ordine. Anzi, nell’economia del match, le occasioni più nitide le ha avute proprio la squadra allenata da Mirko Conte. Prima con il calcio di rigore di D’Ursi neutralizzato da Dini allo scadere del primo tempo, poi con le chance di Solcia e Santini nel finale.
Con il brivido nei minuti di recupero per un sospetto fallo di mano in area rossazzurra, non confermato dal FVS. Cicerelli e compagni non riescono a sfondare. Forte impalpabile, Cicerelli non incide, luce spenta per Jimenez. I neo entrati Lunetta e Stoppa danno un pizzico di vivacità in più ma non basta. Catania lento e prevedibile, poco movimento senza palla, rossazzurri statici e lontani parenti della squadra che nelle prime tre giornate eccelleva per aggressività, grinta e intensita. In questo contesto aumentano i problemi fisici, visto che anche Donnarumma ha riportato problemi fisici in sede di rifinitura. Due punti sicuramente persi per gli etnei, ora chiamati a sostenere una doppia trasferta nel giro di pochi giorni a Trapani e Cerignola.
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