martedì, 2 Settembre 2025
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PASTORE a Telecolor: “Caturano il presente, Leonardi il futuro. Forte non è una scommessa. Jimenez, speriamo presto in una risposta positiva”

Il direttore sportivo del Catania Ivano Pastore è intervenuto ai microfoni di Telecolor per commentare l’esito della campagna acquisti rossazzurra. Ecco le parole del dirigente evidenziate:

“La Juve Stabia aveva chiesto informazioni su Quaini, i procuratori avevano intavolato una trattativa proponendoci uno scambio con Buglio, avevamo detto sì per il semplice fatto che Alessandro sarebbe salito in B e credo sia il sogno di tutti i calciatori poter scalare le categorie, contestualmente noi avremmo potuto prendere un giocatore importante che poteva darci una mano da subito. La Juve Stabia ha cambiato idea, decidendo di non prendere più Alessandro e noi lo abbiamo tenuto qui. Allegretto e Quaini li abbiamo riconfermati nel gruppo squadra che il mister voleva tenere, un giocatore giovane come Allegretto trovando poco spazio ha avuto un momento di disagio e chiesto se ci fosse la possibilità di andare altrove. Abbiamo valutato insieme a lui un paio di soluzioni, non erano di suo gradimento e lo abbiamo tenuto tranquillamente. Frascatore sarebbe stato un sostituito di Allegretto qualora quest’ultimo fosse uscito”.

“Caturano è il presente e la certezza, come lo sono Forte e Rolfini. Leonardi rappresenta un’operazione per il futuro, credo che la società debba sempre strutturarsi e pensare a quello che potrà fare anche in futuro. Leonardi, giovane catanese che ha fatto bene nella Primavera della Sampdoria, ha esordito in B e realizzato un gol. Per il prossimo futuro può essere un giocatore importante per il Catania, quest’anno lo spazio era poco e abbiamo pensato di mandarlo a giocare, facendogli prendere confidenza con un campionato di Serie C difficile. La scorsa stagione ha trovato a Rimini un ambiente che non gli ha permesso di rendere nel miglior modo possibile”.

“Chi viene a Catania deve farlo perchè vuole venire a Catania, non perchè gli può offrire denaro in più. La maggiore parte dei giocatori arrivati ha sposato in pieno la nostra filosofia, seguendo l’indirizzo che abbiamo voluto dare. Non è facile per una società e un diesse chiudere il mercato togliendo tanti giocatori e inserendone diversi forti abbassando il monte ingaggi, in questo caso la soddisfazione è maggiore. Per avere potuto fare questo lavoro devo ringraziare la società, che ha dato fiducia e deciso di valorizzare il lavoro di una persona arrivata a gennaio dimostrando poco. Ringrazio anche il direttore Zarbano, anche una sua parola è stata importante nella mia riconferma”.

“Ogni società cerca di portare acqua al proprio mulino. E’ chiaro che in molte delle trattative vale anche l’approccio personale che hai con i calciatori. Quando senti Forte la prima volta al telefono, convinto e ansioso di poter vestire la maglia del Catania, non c’è un prezzo che possa superare quello che lui ha detto il giorno con cui gli hai parlato. La differenza la fa anche il pubblico, la prospettiva di giocare a Catania che non è una piazza da C. Io penso che un giocatore voglia sentirsi anche gratificato sotto l’aspetto personale e professionale. Forte per me non è una scommessa ma un giocatore che veniva da un’annata particolare dovuta ad una vicenda extra calcistica e soprattutto a una serie di piccoli problemi che ti porti dietro quando sei fermo sei mesi. Credo sempre nel lavoro di gruppo, con il mister e lo staff tecnico ci confrontiamo tutti i giorni nella scelta di un giocatore perchè vorremmo provare ad abbassare il margine di errore. Forte è stata una scelta basata sulle sue caratteristiche e la sua voglia di rivalsa dimostrata dalla prima telefonata avuta sia con me che con Toscano. Penso che Ciccio stia raccogliendo i primi frutti”.

“Chiunque in campionato vuole ottenere il massimo risultato. Non credo che il Catania voglia ottenere qualcosa di diverso, poi ci sono mille incognite ma l’idea è di regalare qualcosa d’importante che la gente aspetta da tempo, lavoriamo per questo, per far sì che questo sogno possa diventare realtà. Io mi sono sempre dato un mio modo di lavorare, cerco sempre di arrivare alla fine del mercato perchè a quel punto la fretta e la concorrenza ti porta anche a commettere qualche errore. Mi piace immaginare prima la costruzione della squadra e poi disegnarla cercando di portarla a termine quanto prima. Io ho ancora un foglio di carta di luglio dove avevo messo su la mia ipotetica squadra, sette dei giocatori arrivati erano su quel foglio. Nella vita bisogna lavorare in silenzio provando a fare il più possibile con quello che il club ti mette a disposizione, la società ci ha dato la tranquillità di poter prendere giocatori prima ancora che uscissero, questo ha facilitato il nostro lavoro”.

“Inglese? L’ho sentito diverse volte. Il ragazzo era in vacanza come ho sempre detto, lui voleva venire a Catania, poi quando Faggiano è andato a Salerno lo ha messo un pò in difficoltà. Nella vita ma soprattutto nel calcio la riconoscenza non esiste, ma do grande merito ad un ragazzo che comunque questi valori ce li ha. Io gli avevo detto che per la situazione che avrebbe trovato a Salerno non sarebbe stata la scelta ideale, poi magari ha avuto qualche mal di pancia ma da professionista serio ha fatto gol chiudendo ogni discorso”.

“Jimenez? Ho parlato ieri con il suo agente, gli ho ribadito la nostra proposta secondo me molto importante se pensiamo alla base di partenza del ragazzo. Credo anche che sia parametrata ai calciatori più importanti che abbiamo in rosa. Adesso sta a lui decidere se accettarla o meno. Credo sia una proposta giusta e che il giocatore meriti. Abbiamo dato delle regole per tutti e queste valgono anche per un giocatore importante come lui. Il ragazzo continuerà a fare quello che ha sempre fatto, ci auguriamo che presto ci dia una risposta positiva. Capomaggio? Semplicemente è prevalsa la volontà del calciatore di seguire il tecnico”.

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