Poteva essere un poker di vittorie per il Catania. Invece diventa “poker di gol beccati. E il disastroso Catania visto a Cosenza preoccupa perchè ha perso una gara non solo per errori individuali. L’atteggiamento collettivo è stato totalmente errato: rossazzurri doppiati dalla velocità del Cosenza, mai vivi sulle seconde palle, in grave difficoltà a muoversi senza palla, inermi di fronte all’avanzate dei calabresi quando sono stati padroni della trequarti. Una caduta arrivata nel momento di maggiore entusiasmo: addio imbattibilità, addio zero nella casella delle reti subite, addio primato solitario”, riporta La Sicilia.
“La squadra, dopo questi ceffoni, dovrà svegliarsi mettendo da parte le giuste celebrazioni per le tre precedenti vittorie e ieri a Cosenza è tornata sulla nuda terra. Dall’altro è chiamata a una reazione immediata perchè le gare contro il Sorrento in casa e le trasferte di Trapani e Cerignola potrebbero indirizzare il cammino di una squadra costruita per vincere. Non ci si aspetta che in una Serie C sporca di fango si possa dominare a punteggio pieno. Ma una resa così imbarazzante, francamente, sorprende chiunque”, si legge.
Il quotidiano sottolinea anche gli errori collettivi a Cosenza: “La copertura a centrocampo che salta, la difesa spesso fuori posto su traversoni e incursioni degli avversari, i trequartisti bloccati abilmente da Buscè che non si liberano dalle marcature e diventano nulli. Poi ci sono le papere. Quella del portiere sul tiro angolato ma non irresistibile di Florenzi, l’episodio che ha favorito il tris su palla persa da Donnarumma, il quarto gol”. In generale “l’atteggiamento da squadretta che ha difficoltà nel creare gioco fuori casa. Scelta infelice quella di utilizzare Jimenez a centrocampo, Di Gennaro e Ierardi spesso in apnea, il centrocampo senza Aloi (acciaccato e risparmiato da Toscano) è entrato in crisi”. Solo quando “sono entrati Lunetta e Stoppa la gara sembrava potesse riaprirsi. Il primo ha fatto il diavolo a quattro, rabbioso e cattivo. Gli altri molto meno. Gabriel ha segnato, poi è ripreso l’incontrastato monologo cosentino. Stoppa non è dispiaciuto. Di Tacchio ha dato il suo apporto generoso”, riporta l’articolo di Giovanni Finocchiaro.
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